(precedente) Libero pensiero I regimi totalitari ostacolano il libero pensiero, attraverso una riduzione del numero e del senso delle parole. Se non esistono pensieri, non esistono pensieri critici. Gloss rende proprio l’invito di Christophe Clavé, laureato a Sciences-Po Paris, titolare di un MBA, allenatore professionista. Nel suo curriculum, si legge che ha trascorso venticinque anni in azienda, come DRH e poi Direttore Generale. È stato anche incaricato del corso Strategia e Politiche d’Impresa a HEC Parigi per cinque anni. Clavé osserva: “Facciamo parlare, leggere e scrivere i nostri figli, i nostri studenti. Anche se sembra complicato. Soprattutto se è complicato.…
Autore: Stefi Pastori Gloss
una visione totalizzante su Torino a settantotto metri di altezza
spettatori e protagonisti al Ristorante Del Cambio di Torino in piazza Carignano
Real Chiesa di San Lorenzo, voluta il 10 agosto del 1557, giorno in cui si celebra appunto San Lorenzo.
In Piemonte, in particolare a Torino, la bealera indica un corso d’acqua, generalmente artificiale, regolarizzato dall’uomo e adoperato per l’irrigazione dei campi; per usi igienici della città (apporto d’acqua per la pulizia della stessa, per le fognature); per fornire forza motrice a mulini, segherie, fucine; per inondare i fossati delle fortificazioni
il Castello di Lucento NON è un castello. Pochi torinesi lo conoscono per averlo visitato. Tutti le altre e gli altri magari ne hanno sentito parlare come antica residenza Savoia, facente parte della corona di gioielli da caccia incastonati ai piedi delle Alpi, nascosta tra fabbriche e anse della Dora. Che prima o poi avrebbero voluto visitare. Ma non l’hanno mai fatto perché per tanti anni è stato inaccessibile al pubblico.
Villa Sanquirico è una galleria d’arte già di per sé, dove Storia e storie si accavallano. Le stanze sono sgombre da mobilia, ma contengono memorie che dimorano lì come l’arcano Appeso dei Tarocchi marsigliesi. Parlano di chiacchiericcio nei salotti, di prelibati pranzi, di notti sensuali, di sferraglianti cucine, di studio “matto e disperatissimo”, di fastosi balli, di narcisismo nelle stanze da bagno, dove le installazioni accendono magie supplementari. È un piccolo incantesimo aggirarsi qui.
Casa Luzi è villa trasformata in museo da Andrea Luzi, figlio dell’architetto Elio Luzi. Nel verde della collina torinese, tra il 1961 e il 1965, Elio Luzi e Sergio Jaretti hanno costruito due ville sorelle. «Si tratta dei due più importanti architetti del Dopoguerra»