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      Sara, Chiara, Sophie e le altre: l’allarme atti persecutori

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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Intervista a Neo Garfan
    Costume e società

    Intervista a Neo Garfan

    Maria Giovanna FarinaBy Maria Giovanna Farina08/12/2020Updated:08/12/2020Nessun commento4 Mins Read
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    neo garfan
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    Un cantante che sembra un professore di filosofia. 

    In unNeo G. periodo storico in cui il bene comune ci vincola a restrizioni che limitano le libertà soggettive, il canto di Neo Garfan Al di là del limite è un grido d’allarme rivolto alla sfera più intima dell’essere umano. Ai limiti oggi ci siamo abituati oltre modo, imparando termini come lockdown, zona rossa, distanziamento sociale. Il Covid 19 ha accentuato questa necessità umana di delimitare gli spazi, confinarci per sopravvivere, mettendo però in discussione la nostra naturale esigenza di socializzare. Perché tra ingressi contingentati, coprifuoco e limiti agli spostamenti, non possiamo dimenticare di essere umani. E che abbiamo bisogno di amare. Nel 2007, Neo vince il Cornetto Free Music Festival e apre il concerto di Zucchero allo Stadio San Siro di Milano. Nel 2009 collabora con gli Stadio come corista nel disco “Diluvio Universale”.

    Da quel momento la sua attività live lo porta all’estero per diversi anni, tra Russia, Stati Uniti, Inghilterra, Spagna, Africa e Germania. Lavora e collabora con moltissimi musicisti e produttori in giro per il mondo.

    Al di là del limite, è il singolo. che anticipa Suoni dalla luna, il nuovo album di Neo Garfan previsto nel 2021, parte da una considerazione sul tempo e le sue cifre inesorabili.

    Musica e pandemia, cosa ha rappresentato e cosa rappresenta la situazione attuale?

    Confesso che in un primo momento, mi sono lasciato sedurre dall’idea che da un male potessimo imparare qualcosa, ritrovare una comunicazione più intima con noi stessi e con gli altri, rivalutare gli aspetti più umanisti della convivenza sociale. La verità è che la capacità di veicolazione della bellezza non potrà mai competere con la viralità esponenziale della mediocrità. La musica subisce le inclinazioni sociali, rappresenta la spia del livello del comune sentire, Ho sofferto l’impossibilità di potermi esibire dal vivo, ma più di questo, l’incapacità della musica, intesa come comparto culturale, di reagire alla deriva che il covid19 ha soltanto accelerato.

    In un’artista come si trasforma la creazione se intorno c’è ansia di morte?

    La creazione è la sorella minore della morte…

    Sylvia Platt, completò la sua opera con il suicidio. Tutto il suo lavoro, si è dipanato in funzione di quel momento, che avrebbe dato senso alla sua vita. Uso un esempio estremo per tentare di comprendere la stretta connessione tra la creazione e la distruzione. L’arte trova la sua linfa tanto nella vita quanto nella disperazione… è un antagonismo perfetto che va vissuto interamente, l’uno come conseguenza dell’altro. L’opera ci sopravvive e mentre creiamo è necessario avere questa consapevolezza.

    Il limite, un concetto filosofico molto antico e che forse la contemporaneità ha scordato. Cos’è il limite per Neo?

    Il primo vero limite è rappresentato dal tempo, l’unità di misura della paura.

    Abbiamo costruito una società rassicurante, lontana dal concetto di fine vita, dove l’esistenza viene scandita dalle piccole attese. Il limite del tempo rappresenta un argomento intrattabile, quasi fosse uno zio finito in prigione, di cui a Natale è meglio non parlare. La contemporaneità non ha scordato questo limite, lo elude sistematicamente, rifugiandosi nella superficialità e appellandosi ad un immaginario emendamento che concede facoltà di vivere il tempo come fosse illimitato. In tempi meno distratti il confronto con la fine ed il limite era obbligato, oggi è un tabù.

    Il limite spaziale può essere superato in modo gratificante con l’arte? O è un’utopia?

    Chi si confronta con la rappresentazione artistica, in qualche modo sente soltanto parlare di quello che rappresenta. Vive la realtà come fosse un sogno, l’isolamento non è imposto ma auto-imposto. Credo che l’artista non conosca affatto il mondo che descrive, perché incapace di viverlo. L’arte non rappresenta quindi lo spazio comune ma un crepaccio angusto dal quale la creazione, attraverso il dolore, trova la sua sintesi.

    Cosa vuoi comunicare con il singolo e con l’album nuovo in uscita?

    Cerco da sempre di leggere a voce alta quello che provo. In fondo siamo qui, scaraventati su questo mondo, senza libretto di istruzioni. Ho cercato a lungo la mia strada, geograficamente ed interiormente. A lungo mi sono ripetuto che la musica viene fatta per se stessi, ma non è vero. Così come un barista prepara il caffè ed il cliente lo beve, la musica esiste quando viene ascoltata e, più persone la ascoltano più esiste, più lei esiste, più io esisto.

    Credo sia tutto qui.

     

    Neo Garfan
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    Maria Giovanna Farina
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    Maria Giovanna Farina si è laureata in Filosofia con indirizzo psicologico all’Università Statale di Milano. È filosofa, consulente filosofico, analista della comunicazione, formatrice e autrice di libri per aiutare le persone a risolvere le difficoltà relazionali. Nei suoi saggi e romanzi ha affrontato temi quali l’amore, la musica, la violenza di genere, la filosofia insegnata ai bambini, l’ottimismo, la libertà, la relazione con gli animali da compagnia e col cibo. Pioniera nel campo delle pratiche filosofiche, nel 2001 ha fondato Heuristic Institution dove si è dedicata, in collaborazione con il filosofo Max Bonfanti, anche alla ricerca di metodi e strategie da applicare alla risoluzione delle difficoltà esistenziali attraverso il TFAR (trattamento fenomenologico delle aree relazionali) da loro ideato. È creatrice della rivista on line “L’accento di Socrate”, scrive su varie riviste ed è intervenuta ed interviene in Radio e TV. Ha tenuto incontri e conferenze sulla violenza di genere a scuola e presso associazioni, taluni sponsorizzati da Regione Lombardia e patrocinati da vari Comuni italiani. Con un gruppo di studiosi ha chiesto, ottenendolo, alla Treccani.it di inserire la parola nonviolenza in un’unica forma verbale. Studiosa di relazioni, il suo sito è www.mariagiovannafarina.it

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
    Si approssima maggio Si approssima maggio
    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

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    Da Picasso a Wothol aTorino https://abbonamentomu Da Picasso  a Wothol aTorino https://abbonamentomusei.it/mostra/forma-e-colore/
    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

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