Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Donne di pace e di guerra
    • Non siamo sole
    • La solitudine dei non amati
    • Monia Romanelli artista, pittrice, stilista, curatrice di mostre e poetessa
    • LADRI E LADRUNCOLI
    • L’amico fedele
    • Almost Real: quasi vero a Torino
    • Re Lear è morto a Mosca
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Donne di pace e di guerra

      By Marta Ajò09/06/20250
      Recent

      Donne di pace e di guerra

      09/06/2025

      Non siamo sole

      09/06/2025

      La solitudine dei non amati

      06/06/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Pari opportunità»Donne politica»E’ l’azione che da corpo agli slogan
    Donne politica

    E’ l’azione che da corpo agli slogan

    Marta AjòBy Marta Ajò11/05/2020Nessun commento7 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    stati generali delle donne
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    “Gli Stati generali delle Donne” sono andati a riempire uno spazio in cui la politica si è dimostrata carente

    La questione “femminile”, semplificando, non è mai stata affrontata dalla politica e dai settori collaterali, se non quando essa non ne ha messo in discussione la loro capacità di rappresentare un contesto sociale formato per l’appunto da due generi.

    Dentro la questione ve ne sono molte altre di specifiche. Diciamo che l’argomento e le sue problematiche trasversali sono riconducibili alla realtà di un Paese e non possono costituire settori d’interesse marginale e separato della politica.
    Ciononostante, nel presente (pur straordinario) come nel passato, c’è voluta sempre la costanza e l’energia delle protagoniste per metterlo in evidenza.
    Se volessimo, avremmo di che riempire pagine e social raccontando il loro ardore ideologico e la loro partecipazione attiva.

    Andiamo invece alla concretezza e parliamo di come le donne hanno navigato fra le forti correnti che le respingevano verso gli scogli.
    Non sempre azzeccate, non sempre conseguenti, non sempre rappresentative le loro azioni riempono la storia di oltre un trentennio. Purtroppo le poche, pur significative vittorie, non sono andate a compensare la sconfitta più generica che caratterizza ancora la “questione di genere”.
    Parte di quell’ardore è andato scemando nel tempo e, ciò che è rimasto, si è frastagliato, slembato fino a divenire inessenziale all’abito che ci eravamo cucite addosso.
    Riuscire a dare corpo alle idee, a trasformare le ideologie in azione concreta è sicuramente una delle cose più difficili.
    Non sono riuscite in questa impresa le donne dei partiti politici, non quelle delle associazioni, non le elette, non quelle nei sindacati dei lavoratori né nelle associazioni datoriali, fino a quelle poche che sono andate a ricoprire posti di potere o comunque di prestigio. In Italia, come in Europa e nel resto del mondo.

    Senza mettere in atto un’autoflagellazione, che sarebbe ingiusta ed inutile, dobbiamo ammettere che in tempi di nomine in qualsiasi ambito, ad una domanda che spesso e provocatoriamente viene sollevata “quali sarebbero le donne idonee a ricoprire questi incarichi?”, si balbetta un elenco di nomi, fatti, rifatti e consumati, perché a nuove figure (non come dato anagrafico ma esperienziale) non è dato spazio per emergere.
    Sostenendo convintamente che ogni esperienza vada utilizzata nella pratica e conservata nella memoria, non possono però essere chiamate sempre le stesse persone, riuscite magari a sopravvivere mettendo in atto una metodologia salvifica quanto escludente.

    Ciò che è stato messo in moto dal “grande” e storicamente “indimenticabile” movimento femminile-femminista degli anni ’70, tutto quello che è avvenuto dopo nel decennio 80/90, non ha raggiunto i traguardi sperati.
    Esaurita la lunga onda “rivoluzionaria” le donne di quello stesso movimento sono andate ad infrangersi verso sponde diverse e mai più accessibili.
    Frantumato il movimento, distribuitesi le altre in modo dispersivo verso altri lidi, sono rimasti (ad ancora lo sono) gruppi autoreferenziali, dove l’analisi, la ricerca, la memoria non raggiungono nessun obiettivo concreto.
    Non è un caso che si svolgano moltissimi convegni e dibattiti, dove poche persone vi fanno riferimento, dove i relatori, i testimoni ed il pubblico rappresentano protagonismi frammentari e di parte.

    In questo quadro la presenza e la crescita del movimento degli “Stati Generali delle Donne” appare come un’ apertura e una speranza da cogliere.
    Nato nel 2014, esso ha ripreso quanto di buono era stato prodotto in passato ridando fiato a tutto quello che è ancora valido, cercando le alleanze dal basso, le competenze necessarie, la forza per agire nell’attualità.
    In questa direzione e a 20 anni dalla Conferenza Mondiale delle Donne di Pechino, che terminò con una piattaforma di proposte condivisa, questo movimento ha indetto infatti una nuova conferenza, svoltasi all’Expo di Milano, a cui parteciparono circa 1000 donne di molti paesi. Dopo tre giorni di riflessione fu redatta la “Carta delle Donne nel Mondo” in cui si delinearono proposte e prospettive verso la realizzazione di una società paritaria, l’ attuazione d’ interventi legislativi ed economici con alla base valori etici verso un’economia sociale e finanziaria sostenibile e solidale.
    Da allora il movimento degli SGD non ha cessato di essere presente nei diversi territori del Paese ma anche fuori confine.
    Iniziato quasi in punta di piedi ma con grandi ambizioni, il movimento ha portato avanti ogni scadenza prevista mantenendola nel tempo senza mai deludere.
    La guida della fondatrice e coordinatrice nazionale Isa Maggi, è stata fondamentale. La tenacia, la professionalità, la capacità di dialogo con e fra tutte e tutti, ha reso possibile questo lavoro fino ad oggi (https://www.statigeneralidelledonne.com/).

    Andando a riempire uno spazio in cui la politica si è dimostrata carente, questo Movimento ha saputo divenire interlocutore delle istituzioni, scuole e università, enti locali, luoghi di lavoro, media ecc. Una struttura semplice e interscambiabile, un Comitato scientifico, gruppi di lavoro e riferimenti in tutte le regioni; meeting, congressi, riunioni internazionali, incontri e pubblicazioni aperti a tutti gli interlocutori. La costruzione di un movimento basato su un rapporto fiduciario, salvo verifiche, che è diventato oggi soggetto politico a tutti gli effetti.

    Mai sprovvisto del senso di realismo, anche in questo lungo e difficile momento, il movimento-SGD ha realizzato on line una straordinaria maratona che giornalmente e puntualmente ha affrontato e affronta sempre nuovi argomenti con esperti della materia e non rivolti a sole donne. Molte e importanti le adesioni e le partecipazioni dei relatori.
    Infine, la vera novità degli SGD, è la capacità di dare concretezza, giorno dopo giorno, anno dopo anno, allo slogan che li definisce.
    Distinguendosi da altri slogan che, gridati in piazze affollate producendo un forte impatto mediatico, sono rimasti simboli storici di un percorso che non ha portato a nessun cambiamento effettivo.
    La domanda “Se non ora quando?” non ha ancora avuto le risposte temporali che meritava, né tanto meno lo slogan “Non una di meno” ha ridotto il fenomeno della violenza contro le donne. Il richiamo insito negli “Stati Generali delle Donne” richiama, al contrario, ad un’unione di forze attive che non pongono domande ma propongono soluzioni concrete e solidali.
    Fino ad ora, la politica non è riuscita a ben comprendere e rispondere a queste istanze, giocando di volta in volta su piccole e inadeguate concessioni facendo si che, mutando il palcoscenico ma non cambiando la scenografia, la rappresentazione riparte sempre dall’inizio.

    Nel silenzio-assenso dei tempi morti intercorsi fra uno slogan ed un altro gli SGD rappresentano dunque un soggetto nuovo e diverso.
    Non ancora “potente”, con pochi strumenti di sostegno per i costi organizzativi, non ancora “sponsorizzato”dalla politica, sufficientemente “libero” di rappresentare interessi generali e di non dovere subire “legami” ristretti di appartenenza, essi rappresentano la vera novità della “nuova azione di genere”, solo che la “old politcs” volesse scomodarsi di riconoscerlo.
    Altresì, questo movimento-SGD, salvo doverne constatare limiti o inadeguatezze, offre una possibilità di confronto a tutte le altre componenti della politica femminile, nel rispetto reciproco, di riconoscersi all’interno di un progetto unico e sostenibile. Né d’altra parte s’intravedono differenze sostanziali.
    Questo passaggio rappresenterebbe la novità metodologica necessaria per affrontare il cambiamento di cui questo momento specifico non è che l’inizio.

    Dopo il femminismo, il post femminismo, il riformismo degli anni successivi, la politica dell’assenso e del silenzio, non ci saranno altre possibilità di soluzione e per le donne potrebbe verificarsi l’ ulteriore sconfitta di democrazia rappresentativa, dei loro valori e dei loro diritti.
    Il dopo resta un’incognita.

    slogan stati generali
    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Marta Ajo
    Marta Ajò
    • Website

    Marta Ajò, scrittrice, giornalista dal 1981 (tessera nr.69160). Fondatrice e direttrice del Portale delle Donne: www.donneierioggiedomani.it (2005/2017). Direttrice responsabile della collana editoriale Donne Ieri Oggi e Domani-KKIEN Publisghing International. Ha scritto: "Viaggio in terza classe", Nilde Iotti, raccontata in "Le italiane", "Un tè al cimitero", "Il trasloco", "La donna nel socialismo Italiano tra cronaca e storia 1892-1978; ha curato “Matera 2019. Gli Stati Generali delle donne sono in movimento”, "Guida ai diritti delle donne immigrate", "Donna, Immigrazione, Lavoro - Il lavoro nel mezzogiorno tra marginalità e risorse", "Donne e Lavoro”. Nel 1997 ha progettato la realizzazione del primo sito web della "Commissione Nazionale per la Parità e le Pari Opportunità" della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il quale è stata Editor/content manager fino al 2004. Dal 2000 al 2003, Project manager e direttrice responsabile del sito www.lantia.it, un portale di informazione cinematografica. Per la sua attività giornalistica e di scrittrice ha vinto diversi premi. Prima di passare al giornalismo è stata: Consigliere circoscrizionale del Comune di Roma, Vice Presidente del Comitato di parità presso il Ministero del Lavoro, Presidente del Comitato di parità presso il Ministero degli Affari Esteri e Consigliere regionale di parità presso l'Ufficio del lavoro della Regione Lazio.

    Related Posts

    Eleonora Marinelli assessora al bilancio

    07/10/2024

    Non votare non si può

    05/06/2024

    L’occasione per dire la nostra in Europa 

    21/05/2024
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

https://www.dols.it/2025/06/09/donne-di-pace-e-di-guerra/
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
    Post su Instagram 18090652831721010 Post su Instagram 18090652831721010
    Post su Instagram 18048668675601778 Post su Instagram 18048668675601778
    Post su Instagram 17876335017241317 Post su Instagram 17876335017241317
    Post su Instagram 18063607010115356 Post su Instagram 18063607010115356
    De bello a Gresart De bello a Gresart
    Post su Instagram 18117014455479037 Post su Instagram 18117014455479037
    Post su Instagram 18227739895291385 Post su Instagram 18227739895291385
    Recensione di Adriana Moltedo Recensione di Adriana Moltedo
    Recensione di Erica Arosio Recensione di Erica Arosio
    Post su Instagram 17959636775930644 Post su Instagram 17959636775930644
    Ho visitato di recente la bellissima mostra Un alt Ho visitato di recente la bellissima mostra Un altro sguardo Opere dalla Collezione Gemma De Angelis Testa a Villa Panza, (Varese). aperta al pubblico dall’11 aprile al 12 ottobre 2025 che rappresenta l’inaugurazione di un ciclo espositivo dedicato al tema del collezionismo come espressione di un pensiero e strumento di indagine del presen

https://www.dols.it/2025/05/26/un-altro-sguardo-e-gemma-de-angelis-testa/
    Pianocity con Chiara Schmidt Pianocity con Chiara Schmidt
    YUKINORI YANAGI ICARUS 27.03 – 27.07.2025 mostr YUKINORI YANAGI
ICARUS

27.03 – 27.07.2025
mostra in corso – navate
    Post su Instagram 18278106160281511 Post su Instagram 18278106160281511
    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

https://www.dols.it/2025/05/22/fuori/
    https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lin https://www.dols.it/2025/05/21/lo-studio-delle-lingue-porta-dappertutto/

Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
    Post su Instagram 18032179283653753 Post su Instagram 18032179283653753
    https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/ Re https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/

Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK