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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Cultura»La maestra di Kabul
    Cultura

    La maestra di Kabul

    Francesca Maria MontemagnoBy Francesca Maria Montemagno25/06/2014Updated:14/07/2014Nessun commento4 Mins Read
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    La maestra di Kabul
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    Ed il libro racconta di una ragazza italiana che con le sue idee vuole incidere ed essere motore di un cambiamento.

    Si tratta de “La maestra di Kabul” di Selene Biffi con Carlo Annese – edito da Sperling & Kupfer. Chi si occupa di tecnologia, di innovazione conosce l’autrice per i suoi contributi su “Chefuturo!” e per il suo impegno nell’innovazione sociale. Il suo curriculum racconta esperienze internazionali e umanitarie.

    Nel 2005 ha fondato Youth Action for Change (che oggi dirige) un’organizzazione non profit interamente gestita da giovani e attiva in oltre cento Paesi. Ha lavorato con diverse agenzie ONU e Amnesty International, è stata inoltre la prima coordinatrice Italiana del Major Group on Children and Youth alla Commissione per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU. Si è occupata di cooperazione allo sviluppo e affari umanitari in 15 Paesi, ed è stata trainer e speaker per importanti organizzazioni ointernazionali tra cui il Consiglio d’Europa, Oxfam, la Columbia University e Microsoft. Nel 2009 è stata eletta tra i Young Global Leaders del World Economic Forum.

    Quando, nel 2013, torna in Afghanistan dopo una prima esperienza con l’Onu, ha progetti chiari e coraggio da vendere. Torna a Kabul con l’idea di una start up sociale molto particolare: vuole aprire una scuola. L’Afghanistan è un Paese con un tasso di analfabetismo pari quasi all’80%; un Paese in cui gli insegnamenti e la cultura si tramandano di generazione in generazione spesso soltanto attraverso il racconto orale. Ed è un Paese devastato, in cerca di una nuova identità che, forse, si può ricostruire dalle radici.

    kabulSelene ritiene interessante come punto di partenza per un paese in ricostruzione partire dalla tradizione, insegnando ai giovani a «raccontare storie». Un’impresa molto bella a parole ma che mette a confronto Selene Biffi con (o forse meglio dire contro) una società che alle donne riserva sempre un posto nelle ultime file, sfida burocrazia e corruzione. Scampa un attentato e trova sempre nuove motivazioni per non lasciare a metà il progetto: il professore-teatrante innamorato di Dario Fo, la sorpresa di entrare per caso in un negozio di aquiloni, lo sguardo di ringraziamento di un allievo fiero di aver appreso «la forza di alzarsi in piedi e parlare».

    E cosi attraverso le storie e le vite di Shafig e del fratello Mortaza, Alibina, Samim e dell’unica ragazza Mahboba, Selene Biffi racconta a Carlo Annese il suo modo di interpretare e fare innovazione sociale, il suo meteco per dare vita ad una start up che rappresenta un’impresa ma anche un contributo alla società civile. Le parole con cui queste vite e queste storie vengono raccontate sono quelle delle determinazione, del coraggio ma anche dell’umanità e passione per ciò in cui si crede e ciò che si fa giorno dopo giorno. Selene Biffi racconta anche una cooperazione internazionale dal volto buono e proattivo, fuori da strutture e gestioni di fondi. Questa storia ci racconta la cooperazione, quella vera.

    “La Maestra di Kabul” racconta il cambiamento, o meglio racconta come si innesca questo cambiamento: iniziando a fare, passo dopo passo. Perché come ci ricorda Selene citando il proverbio afghano, riportato subito dopo i ringraziamenti alla famiglia che supporta e crede nella propria figlia, “per quanto possa essere alta la montagna, c’è sempre una strada per arrivare”.

    Ho letto questo libro nei giorni in cui a Roma con Pari o Dispare ospitavano il progetto #donnemediterraneo, un progetto di empowerment e mentorship che ha visto protagoniste 16 ragazze provenienti da paesi della Regione Mana (Marocco, Tunisia, Egitto, Libano). Il cambiamento non è mai facile, la natura umana teme il cambiamento e spesso preferisce certe comode certezze. Sicuramente in alcune aree di questo globo sostenere le proprie idee, dare spazio ai propri sogni e valori risulta particolarmente difficile e articolato. Questi sono rari casi in cui è buona cosa utilizzare due misure e premiare, anche attraverso il racconto, chi cerca di incidere in contesti difficile e a tratti pericolosi. Queste sono le storie che meritano i riflettori e qualche titolo di giornale in più.

    Selene Biffi con Carlo Annese
    LA MAESTRA AFGHANA
    216 pagine – 2014
    17,50 €, disponibile anche in f.to ebook

     

    Carlo Annese kabul Selene Biffi
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    Francesca Maria Montemagno
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    Resiliente felice che si è guadagnata una seconda vita dopo un linfoma. Collezionista di matite e di libri, anche su kindle. Partner di FormaFutura, l’hub dei manager alle prese con il digital change. Esperta di comunicazione e affari istituzionali. Diventa consulente dopo un percorso manageriale di oltre 16 anni in aziende e organizzazione attive nel settore green (ambiente e energia)

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La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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