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    Home»"D" come Donna»Lily Lapenna, la banchiera dei giovani
    "D" come Donna

    Lily Lapenna, la banchiera dei giovani

    DolsBy Dols28/09/2011Updated:24/06/2014Nessun commento8 Mins Read
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    Come coniugare altruismo e voglia di fare business

    da voglioviverecosi.com

    Con l’altruismo stampato nel Dna. Tanto che a soli 31 anni è diventata la nuova banchiera dei giovani, di quelli che in tasca hanno solo idee.
    Parliamo di Lily Lapenna, nata a a Londra nell’80 da italiani, che ha fondato quasi da sola MyBnk, partner delle più importanti organizzazioni non governative, come Save the Children. L’organizzazione, che ha avuto un prestito iniziale di 21.600 euro, può oggi contare sull’appoggio di ventuno sponsor, tra cui J.P Morgan, Rothschild & Sons, Deutsche Bank, Britannia.

    Ma chi è Lily, che è stata inserita nel world economic forum, nella lista dei 190 giovani global leader? E cosa fa di preciso? Scopriamolo in questa intervista

    Quali studi ha fatto?
    Ho fatto il Lycee Francais e poi la SOAS (School of Oriental and African Studies), che e’ il centro leader a livello mondiale per studi diversificati sull’ all’Africa, l’Asia e il Medio Oriente.

    Mi diceva che da piccola le piaceva fare volontariato. Anche perché aveva un nonno molto particolare. E’ così?
    Mio nonno e’ stata una figura molto importante nella mia vita, perché era un avvocato che non si e’ mai fatto pagare. Amava la gente ed era amato. Ricordo che quando da bambina giravo per le strade di Teramo, tutti lo conoscevano e ne parlavano con affetto. Lui desiderava aiutare chi non si poteva permettere l’assistenza legale. E ai poveri l’assicurava gratis. E’ stato lui ad inculcarmi il valore della solidarietà, e l’ha fatto non con le parole. E’ stato sempre lui ad insegnarmi ad essere generosa e ad abbandonare i giudizi e i pregiudizi nei confronti delle persone. Ho sempre fatto volontariato, da ragazzina, a scuola.

    Cosa faceva?
    Gestivo piccoli progetti di beneficenza, ad esempio, organizzavo dei mercatini ed il ricavato veniva sempre devoluto in beneficenza a varie associazioni nel Mondo.

    Altri sogni?
    Da bambina volevo fare l’attrice, amavo il teatro. Passavo il mio tempo a recitare, fino a quando non sono andata in Africa, in una Ong. Avevo diciotto anni.

    Lì cosa è successo?
    Ho capito che non avrei mai fatto l’attrice, perché non era quello che desideravo per il mio futuro.

    Com’è nata MyBnk?
    L’idea mi è venuta dopo l’Università. Sono stata in Zimbawe, dove ho partecipato ad un programma di Non Formal Education in piccole scuole rurali. Poi ho lavorato per Brac in Bangladesh, per un anno. Ed è stato lì che sono entrata in contatto con il microcredito. Me ne sono innamorata. Tornata a Londra ho deciso di utilizzare quell’esperienza a beneficio dei giovani in Gran Bretagna.

    Come?
    Nel 2007 ho fondato MyBnk.

    Chi l’ ha aiutata? Qual è stata la reazione dei suoi?
    I miei genitori sono sempre stati entusiasti delle mie folli iniziative. Mi hanno sempre sostenuta, incoraggiata ed aiutata in ogni modo! Sono stati coinvolti e sono coinvolti tuttora in MyBnk, mi aiutano a riflettere su MyBnk e appena possono, mi seguono quando vado all’estero per parlare di Mybnk e del lavoro che sto facendo. Oltretutto i miei genitori sono stati un grande esempio per me e un ottimo modello da seguire.

    Perché?
    Mio padre e’ un banchiere e mia madre un’imprenditrice. Ho fuso i loro geni dentro di me ed eccomi con un progetto del tutto personale.

    Da chi ha ricevuto il primo finanziamento?
    Il primissimo finanziamento l’ho ricevuto da Esmee Fairbairn Foundation, che ha sempre creduto nelle potenzialità del mio progetto, ed e’ tuttora uno dei nostri più grandi sostenitori.

    Come funziona MyBnk? Chi raccoglie e concede materialmente il denaro? I soldi rimangono nell’ambito di una stessa comunità?
    Certamente si, rimangono all’interno della stessa comunità, ma i risparmi dei giovani non vengono mai utilizzati per fare prestiti. Il progetto e’ organizzato così: ci sono i risparmi da una parte e poi i piccoli prestiti, che vengono concessi per avviare attività imprenditoriali nella comunità per garantire un beneficio sociale. Sono i giovani mybnker, che noi istruiamo, a raccogliere e concedere il denaro. E’ questo lo scopo: istruire giovani in modo che poi possano loro stessi istruirne altri.

    Come va fatta la richiesta del prestito?
    E’ abbastanza semplice. C’è prima un workshop, in cui i ragazzi devono pensare come creare un business. Poi vengono sviluppate le loro idee. In seguito i ragazzi compilano le richieste di prestito, che vengono selezionate. I criteri per la scelta sono essenzialmente tre: l’idea che hanno avuto, il budget e la portata dell’aspetto sociale.

    Tutto senza interessi ne’ passivi ne’ attivi giusto?
    Si, giusto.

    Oggi é la banchiera di trentamila giovani, ma di quale Paese?
    Io con Mybnk lavoro sul territorio inglese, nella zona di Londra, per un programma di formazione, che e’ in rapida ascesa. Al momento sono banchiera di trentamila giovani inglesi.

    Cosa ci guadagna? Solo un ritorno di immagine internazionale? E Il personale di intermediazione lavora gratis?
    MyBnk riceve finanziamenti dal governo, da partnership multinazionali, e da finanziatori privati, che credono ed investono in MyBnk. Inoltre vendiamo il servizio nella comunità e in questo modo ci autofinanziamo. Nel team c’e’ chi e’ pagato, chi e’ stagista per sei mesi e chi fa volontariato.

    Pensa di ampliare il suo raggio d’azione? E verso quali Paesi?
    Si, abbiamo sviluppato un franchising nazionale e pensiamo di poter arrivare ad avere dieci partners in Inghilterra. Inoltre abbiamo partnership in Cina e Uganda oltre ad una con l’onlus Save the Children. Il nostro progetto ha una crescita del 70 % l’anno e aumenterà, e sa perché? Ritengo che l’obiettivo più importante sia lavorare con i più giovani.


    Quanto “costerà” in futuro l’appoggio delle grandi finanziarie? Il progetto non perderà così la sua natura?

    Assolutamente no, e’ anzi importante responsabilizzare le finanziarie perché anche loro hanno un importante ruolo da svolgere in questo settore. Però, voglio ricordare che MyBnk non metterà mai davanti ai giovani il brand. Per fare in modo che sia sempre così, il nostro screening etico punterà sempre più in alto. I giovani sono il nostro obiettivo. Dare loro voce e fiducia: è questo il nostro obiettivo.

    Quali sono i progetti piu’ importanti nati con Mybnk?
    I progetti sono vari e tutti hanno la stessa importanza:
    MYBNK-IN-A-BOX e’ stato il primo progetto, un sistema bancario gestito da giovani, per i giovani, che fornisce un posto accessibile per salvare regolarmente, investire e avere prestiti senza interessi per creare imprese.

    UNIDOSH:un workshop per giovani che stanno per lasciare la scuola e si affacciano al mondo universitario.
    BUSINESS BATTLE: sei sessioni di sfida imprenditoriale mirate ad alimentare l’aspetto imprenditoriale di ciascuno.
    MONEY TWIST WORKSHOP: fornire ai giovani le competenze per gestire soldi veri attraverso una serie completa di prove al workshop.
    MONEY WORKS:un programma di educazione finanziaria mirato all’incoraggiamento dei giovani adulti a muoversi verso una vita indipendente affinché si confrontino con le loro preoccupazioni economiche e ottengano il controllo finanziario della loro vita.
    MONEY ADVICE SERVICE:viene offerto un servizio di consulenza gratuita one to one, sulle vendite o sul gergo, rispetto a qualunque problema relativo alla finanza personale.

    Qual e’ il progetto più importante che vorrebbe finanziare?
    Mysa Mobile Saving Account, e’ un progetto nuovo, su cui stiamo ancora lavorando, ma sarà molto innovativo e importante per MyBnk, perché ci permetterà di arrivare ai giovani mediante il cellulare.

    Molti ragazzi italiani non hanno soldi per avviare un’impresa. Pensa che un giorno potrà lavorare col suo Paese? A quali condizioni?
    Sicuramente si, e’ proprio al mio Paese che voglio arrivare con MyBnk, ma dobbiamo aspettare che l’Italia sia matura. Nel frattempo bisogna trovare le persone giuste, a cui affidarsi e trovare il contesto in cui la nostra organizzazione possa raggiungere il maggior numero di ragazzi possibile.

    Tutti possono diventare degli Muhammad Yunus (ideatore e realizzatore delmicrocredito, ovvero di un sistema di piccoli prestiti destinati ad imprenditori troppo poveri per ottenere credito dai circuiti bancari tradizionali ndr) ?
    Non credo, no. Yunus e’ una persona che ha messo davanti a tutto il suo progetto, che non ha mai abbandonato la speranza di potercela fare. E’ una persona molto integra, con un’umanità e una forza straordinarie. Spero davvero possano essercene molti altri, ma non penso che tutti possano diventare Yunus.

    A cosa punta da qui a una decina d’anni?
    Stiamo lavorando perché vorremmo che MyBnk diventi un movimento a livello globale, una comunità forte. Vorremmo ingrandire questo flusso di giovani che controllano le proprie finanze e che credono sempre di più nelle loro idee. L’organizzazione rimarrà dinamica, ma pronta e capace di imparare, mettendo sempre al centro i giovani, assecondando le loro capacità e credendo nelle loro iniziative.

    Per contattare Lily potete scrivere a questa mail:
    alessandramosca2809@hotmail.com

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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

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La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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