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    Home»"D" come Donna»Dianora Tinti: una narratrice da Oscar
    "D" come Donna

    Dianora Tinti: una narratrice da Oscar

    Valeria MassenziBy Valeria Massenzi23/04/2014Updated:11/07/2014Nessun commento5 Mins Read
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    Dianora Tinti Premiata
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    Dianora Tinti è stata premiata per il suo libro “Storia di un manoscritto” con l’ambitissimo Premio Speciale della Critica al Premio Letterario Internazionale

    di Valeria  Massenzi

    Bravissima scrittrice toscana, ho avuto il piacere di leggere due dei libri di Dianora Tinti: Storia di un Manoscritto e Il Giardino delle Esperidi, entrambi molto belli. La Tinti ha una grande capacità narrativa, che le permette, ogni volta, di evocare un mondo con cui il lettore interagisce a 360°.

    Nella notte di sabato 12 aprile a Cattolica, presso il Teatro della Regina, la scrittrice maremmana Dianora Tinti è stata premiata per il suo libro “Storia di un manoscritto” (Pagliai editore) con l’ambitissimo Premio Speciale della Critica al Premio Letterario Internazionale “Città di Cattolica – Pegasus Literary Awards”, ormai ribattezzato “L’Oscar della letteratura Italiana” per prestigio e grandi nomi della cultura italiana che vi partecipano.

    Se dovessi brevemente definire il romanzo Storia di un Manoscritto mi viene in mente “un intreccio di vite segrete”; con poche parole si può racchiudere tutta la forza e la trama avvincente del libro, la cui scrittura si presenta fluida, ben articolata e interessante. A questo si può aggiungere la particolarità della vicenda trattata che ci catapulta in un mondo a tratti reale, a tratti onirico, in un meraviglioso paesaggio ricco di leggende e tradizioni popolari: la Maremma. Incontriamo tanti luoghi misteriosi come l’Ulivo della strega di Magliano, un albero “magico” in qualche modo protagonista della vicenda di Laura e Giulio. Le accurate descrizioni mettono in moto i sensi del lettore e lo trasportano all’interno dell’azione. Tutto ciò, unito alla bellezza della vicenda narrata, crea una continua curiosità che aumenta ad ogni voltar di pagina.
    Fatta questa dovuta premessa , entriamo nel vivo dell’intervista con l’autrice toscana.

    Cosa significa per te essere una scrittrice?
    Vuol dire riuscire ad emozionare chi mi legge.

    Quando e come hai iniziato?
    Una amica di mia nonna, circa vent’anni fa, mi raccontò una storia d’amore bellissima e struggente. Fin da subito sentì l’impulso di fermarla sulla carta, affinché ne rimanesse il ricordo. Nacque così “Il pizzo dell’aspide” il mio primo romanzo.

    Ricevere un premio è sempre un’importante gratificazione per il lavoro svolto, ma alcuni premi danno una soddisfazione particolare e credo che questo sia il caso dell’Oscar della letteratura italiana, da te appena ricevuto. Ci parli di come è avvenuto e di ciò che hai provato?
    Da quando ho iniziato a scrivere, e soprattutto con il primo romanzo, ho vinto numerosissimi premi letterari e ricevuto altrettanti riconoscimenti. Il “Premio della critica” che ho vinto sabato 12 aprile u.s. al Pegasus Literary Awards di Cattolica, ormai ribattezzato “L’Oscar della letteratura Italiana” per prestigio e grandi nomi della cultura italiana che vi partecipano, è stato però un qualcosa di diverso. Innanzi tutto è un Premio molto prestigioso, anche se relativamente “giovane” essendo soltanto al suo sesto anno di vita. Poi ammetto che trovarmi premiata insieme a Roberto Gervaso che ha ricevuto il “Premio alla carriera” è stato per me un grande onore, così come sapere che il presidente della giuria era Benelli, già presidente del celebre Premio Bancarella. Infine anche il fatto che le premiazioni si siano svolte dalle 22 fino a circa l’una di notte in un enorme teatro, ha avuto il suo peso nel far scorrere più velocemente l’adrenalina…Per riassumere, quindi, strafelice e un tantino emozionata.

    Da cosa ti senti ispirata, prima e durante la stesura di un romanzo?
    La mia non è un’ispirazione vera e propria. Direi che è più la necessità di liberarmi da un’idea che mi frulla in testa e che alla fine diventa come un’ossessione. Scriverla significa sentirmi meglio, più leggera e soddisfatta.

    Nei tuoi libri quanto c’è di Dianora?
    I miei libri sono me ed io sono i miei libri. Nessun scrittore può prescindere da questa simbiosi.

    Se non sbaglio tu non ti limiti solo a scrivere romanzi, hai una vita molto piena sia a livello letterario che non. Ci racconti qualcosa di te e di tutte le cose che fai?
    Ah, questa una domanda complicata. Vediamo… Premetto che ho un figlio, un compagno, tante conoscenze e alcune amiche vere che mi accompagnano dall’età adolescenziale. Poi, diciamo che per sopravvivere lavoro presso una amministrazione locale. Per vivere invece faccio la giornalista pubblicista. Sulla rivista mensile “Maremma Magazine” mi occupo di cultura ed ho una rubrica tutta mia dal titolo Donne di Maremma mentre sul quotidiano “Il Tirreno” una rubrica ”Letteratura e…dintorni”  dove recensisco libri .
    Collaboro poi, in veste di critica letteraria, con l’emittente locale TV9 nella trasmissione “Quantestorievuoi”, un simpatico programma sui libri ma non solo, condotto dalla giornalista Francesca Ciardiello con il prezioso aiuto di Andrea Grillozzi. Ho anche un Blog “Letteratura e…dintorni” (www.dianoratinti.it) dove recensisco libri ed intervisto artisti e scrittori.
    Infine per far volare la mia anima scrivo storie, racconti e romanzi… cercando di raggiungere il cuore delle persone.

    Dianora Tinti una narratrice da Oscar Valeria Massenzi
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    Valeria Massenzi
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    4 of 36,709 Vive a Roma, laureata in Lettere – Dams presso l’Università Statale Roma Tre, si occupa di, principalmente, di scrittura. La sua quotidianità è fatta di mille cose: l’essere donna, moglie, madre, nonna, colf, scrittrice e cantante in erba. Ebbene, sì, ha fondato una sua band "The Alpha Groove", con cui ha fatto, anche recentemente, dei Live, portando sul palco generi blues e rock. Ma la sua grande passione resta la scrittura. Ha lavorato nel campo della sceneggiatura collaborando con alcune produzioni italiane, come la Morgana Production, la Dauphin o la Cassiopea. Nel 2007, tra oltre 1000 progetti, arrivati da tutto il mondo, arriva tra i primi dieci finalisti, al Festival Internazionale della fiction di Roma, con un progetto di mini serie tv, scritto con Massimo De Pascale. Nel 2009 partecipa alla realizzazione di un corto Vite Parallele, diretto da Fulvio Spagnoli, che ha vinto il primo premio al Festival del Cortometraggio di Roma. Nel 2010 esce il suo primo romanzo

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

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    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

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La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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