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    Home»Donna e lavoro»Realtà e vita reale
    Donna e lavoro

    Realtà e vita reale

    DolsBy Dols21/10/2011Updated:30/06/2014Nessun commento4 Mins Read
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    <<precedente>>

     

    Nella nuova direttiva sui servizi educativi per la prima infanzia in discussione in questi giorni non rientreranno le tagesmutter, le operatrici educative a cui affidare a domicilio i propri figli. «Mi assumo la responsabilità tecnica e politica di rinunciare alle tagesmutter – spiega l’assessore regionale alle Politiche sociali, Teresa Marzocchi, intervenendo in commissione Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Monica Donini -, ho ascoltato tantissime opinioni, personalmente, e posso assicurare che si tratta di una scelta motivata.”

    Le tagesmutter aderenti alla rete Domus hanno scelto in modo definitivo o temporaneo di l”avorare con i bambini , con un progetto pedagogico e organizzativo .

    Quasi sempre hanno un diploma di scuola media superiore , spesso sono madri , sempre sono rimaste senza il loro lavoro per problemi legati alla mancanza di servizi flessibili e qualificati diretti ai bambini 0 /3 anni fino a poco tempo fa , oggi 0/ 6 anni .

    Escluse dall’organizzazione del lavoro contemporaneo hanno deciso di utilizzare la loro voglia di cambiare lavoro , uso del tempo e abitudini e di inserirsi in un percorso formativo pensato per loro, in continuo adattamento e rispettoso delle loro esperienze e competenze .

    Con scelta e con consapevolezza facciamo riferimento alle loro esperienze e vissuti di mamme alle loro competenze organizzative di managament domiciliare e di cura . Non credo che Maria Montessori o altri illustri pedagogisti si possano sentire offesi se pensiamo alle esperienze di vita delle donne e alle loro capacità acquisite sul campo, come risorse anche di pensiero e di elaborazione per modelli pedagogici ed educativi . Oltre ai moduli specifici pedagogici e di psicologia dello sviluppo del bambino previsti nel loro percorso formativo .

    Dispiace che sia proprio L’Emilia Romagna che non si apra al confronto franco e aperto ,in quanto riconosciuta da sempre come Regione attenta ai temi dell’innovazione, della qualità e delle politiche delle pari opportunità.

    E’ molto acceso oggi il dibattito sulla frequente rinuncia delle donne al potere ,più frequente ancora del lavoro per i figli . Il fatto che le donne e gli uomini oggi non hanno più una divisione dei ruoli e dunque il tempo della cura non è previsto , o meglio continua a essere normato pensato come se le donne in generale lavorassero per diletto e mai per desiderio o per necessità . La rilevante questione degli orari di lavoro che mai coincidono con i servizi educativi difesi come unici portatori di qualità .

    La mia domanda è perché la politica non ascolta proposte che possono contribuire a risolvere problemi vitali per le cittadine e i cittadini ?

    L’aumento delle opportunità di scelta da parte dei cittadini e cittadine all’interno di un sistema di offerte di servizi educativi è oggi indispensabile e questa proposta non è certamente esaustiva , ma è certamente una risorsa  ,tra l’altro riconosciuta anche dalla Commissione Europea come buona pratica .

    A favore del servizio, la scelta , la scelta dell’orario, la scelta quasi sempre adulta di una attività di cura e di educazione verso e con i bambini , l’adesione ad un processo di formazione e di supervisione continua , il protagonismo dell’appartenenza ad una organizzazione senza scopo di lucro , la messa a disposizione della propria abitazione adeguata e pensata per accogliere bambini , il mettersi in rete con le altre tagesmutter con la pedagogista , con la coordinatrice ,con le famiglie . La sussidiarietà praticata , il rimanere dentro una rete di persone , la comunità che riconosce e tutela .

    Contro il servizio i medesimi rischi che ogni altro servizio diretto ai bambini può avere:

    poca professionalità , mancanza di formazione continua , carenza di controllo ,mancanza di organizzazione , La questione del controllo è derimente ed è per questo che DoMus lo ritiene indispensabile , poiché riguarda una progettualità che è non è di derivazione istituzionale , ma sperimentata e progettata dal basso , da cooperative , associazioni , da questa origine sussidiarie deriva la difficoltà al suo riconoscimento e alle procedure che possono monitorare e controllare i processi del servizio .

    Antonella Panetta vicepresidente Associazione Nazionale DoMus

    emilia romagna tagesmutter
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

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La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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