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    Home»Costume e società»Dal tatoo al buddismo
    Costume e società

    Dal tatoo al buddismo

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre26/04/2013Updated:24/06/2014Nessun commento3 Mins Read
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    di Daniela Domenici
    Un’artista dalle mille sfaccettature è Andrea Visalli. Per lei la materia prima deve essere pura e così i suoi spunti che vengono dalla natura stessa. Per arrivare anche al tatuaggio.

    Vivi e operi da molti anni a Messina, da quanto esattamente? Di dove sei originaria? Cosa ti ha portato a vivere in Sicilia e in particolare a Messina?
    Vivo in Sicilia da quasi 20 anni ma in realtà sono nata, consentimi di dirlo, in uno dei posti dove madre natura, a mio parere, si è soffermata più a lungo nel dipingere quei monti che la circondano, sto parlando di una vallata alle pendici delle Dolomiti. Diversamente da chi di solito emigra al nord la mia famiglia ha deciso di emigrare al sud, in particolar modo a Messina.

    Sei un’artista assolutamente eclettica: sai lavorare il legno con cui crei delle splendide opere, dipingi, fai disegni a carboncino, crei monili con gli oggetti più disparati…hai fatto studi artistici oltre ad avere un innato talento?
    Mi sono diplomata all’istituto d’arte all’età di 18 anni ma in realtà pur avendo compiuto studi artistici, io mi ritengo, con molta umiltà, un’autodidatta, in primis perché uso soprattutto materiali che si trovano in natura e si legano con il mio essere libera. Amo e faccio mia l’arte del riciclaggio, non oserei mai mettere sopra le mie opere in legno dei prodotti chimici perché per me anche il legno ha un’anima e perciò va rispettata, ogni piccolo spunto che vedo in natura grazie al mio estro lo trasformo in qualcosa che tutti possano amare, perché possano recepire la sensibilità che trasmetto con quello che creo.

    Sei anche una tatuatrice; anche se personalmente non amo i tatuaggi devo oggettivamente riconoscere che i tuoi sono delle vere opere d’arte…quando , come e perché hai iniziato quest’attività?
    Ti ringrazio molto per avermi definita una tatuatrice ma in realtà questo mio hobby è solo una passione tant’è che preferisco tatuare me stessa e li eseguo solamente ad amici veri e intimi che come me comprendono il significato di ciò che rappresenta un tatuaggio. In quanto è proprio di significati che si tratta e non di semplici scarabocchi come spesso vengono definiti.
    Il tatuaggio ha una storia a volte bella a volte cruda, come non ricordare i campi di concentramento dove questo marchio sigillava la schiavitù di un popolo che dopo aver ricevuto il sigillo diventava solo un numero e poi le opere che alcuni carcerati, con molteplici difficoltà, hanno voluto marchiare sulla loro pelle come se si volessero attaccarsi ad una forza che dentro di loro si sprigionava a tal punto da diventare un opera d’arte che solamente la morte poteva cancellare. Mentre oggi, purtroppo, troppe volte vedo persone che usano il tatuaggio come moda disconoscendo l’importanza di ciò che si sta per fare e da questo tengo a dissociarmi. Spero di continuare a mantenere nel tempo questa mia idea così pulita ma, allo stesso tempo, misteriosa.

    So che sei profondamente buddista; pensi che ci sia un legame tra la tua filosofia di vita buddista e il tuo essere artista?
    Vedi, la parola stessa “budda” tradotta vuol dire proprio “illuminato/a” e come ben sappiamo è proprio grazie all’illuminazione che gli artisti riescono a realizzare i propri lavori o opere. Per quanto mi riguarda, se vogliamo entrare un po’ nello specifico della spiritualità, è proprio grazie alla pratica che spesso, anzi sempre, sono riuscita ad affrontare momenti di sconforto ed è per questo che mi ritengo io stessa una donna molto fortunata nell’averla incontrato.

    buddismo tatoo
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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

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La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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