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    Home»Pari opportunità»Donne e sport»Lea Pericoli: nessuna come lei
    Donne e sport

    Lea Pericoli: nessuna come lei

    Daniela TuscanoBy Daniela Tuscano06/10/2024Updated:06/10/2024Nessun commento2 Mins Read
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    Credo di essere stata un po’ innamorata di Lea Pericoli, da bambina. Era l’opposto di me, biondissima, aggraziata ma non leziosa, pareva non toccar mai terra. Le avevano disegnato una gonna con piume di cigno, che indossava con spontaneità non umana. Quella che vedevo era un vero uccello, forse per questo mi piaceva tanto. Avevo pure cominciato a prendere lezioni di tennis: col mio amatissimo gonnellino plissettato mi sentivo un po’ lei.

    L’angelo capovolto fu il giusto titolo del suo ultimo libro. Qualunque cosa intendesse, restava impagabile la sua torsione berniniana, che sfidava le leggi di gravità. Era una milanese d’Africa, infanzia vissuta ad Addis Abeba, periodo tetro, di guerre coloniali, ma fu laggiù che emerse la sua passione e a quei luoghi sempre rimase legata, come ricorda nella sua autobiografia Maldafrica.

    Poi la terribile malattia. Carcinoma all’utero. Lo seppi dai miei genitori. Se adesso difficilmente se ne esce, nel 1972 non dava scampo. E le cure erano, come Lea stessa dichiarò, «devastanti». Quando le comunicano la notizia, sviene. È un attimo. Ricorda subito chi è, la «Divina». Sconfigge il tumore. Non è finita. Il maledetto si ripresenta nel 2012, quarant’anni dopo. Questa volta al seno. I tempi sono mutati, la medicina meno invasiva, ma Lea è sempre Lea, malgrado gli sfregi al suo corpo e alla sua femminilità. Arriva a quasi 90 anni in salute, ancora bellissima, sempre tanto bionda (ma mai troppo), elegante per antonomasia, non solo campionessa sportiva: anche scrittrice, conduttrice televisiva, testimonial contro una malattia che non è riuscita a domarla, segno di speranza non solo per chi ne è preda.

    Muore il 4 ottobre, festa di San Francesco. Coetanea di mio padre, lo supera d’un anno. Tocca l’ultimo traguardo ancora una volta sola, ancora volta unica.

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    Daniela Tuscano

    Daniela Tuscano, docente di italiano e storia all'IIS «Enrico De Nicola» di Sesto San Giovanni (MI), esponente di Radfem Nord Italia e del gruppo I-Dee, si occupa di storia delle donne, di arte e scrittura nonché di dialogo interreligioso. Organizza incontri interculturali nelle scuole e presso varie associazioni. È autrice di volumi di prosa e saggistica, tra cui ricordiamo: «Femmine e preti non sono poeti» (con Madre Maria Vittoria Longhitano) e «Maternità surrogata, utero in affitto e gravidanza

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Oratorio Filippo Neri a Torino Oratorio Filippo  Neri  a Torino
    Da Picasso a Wothol aTorino https://abbonamentomu Da Picasso  a Wothol aTorino https://abbonamentomusei.it/mostra/forma-e-colore/
    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

⸻
    Regia di Guido Chiesa Prodotto da Iginio Straffi e Regia di Guido Chiesa
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai
Con Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Andrea Pisani, Anna Bonaiuto
Al cinema dal 17 aprile
https://www.dols.it/2025/04/15/30-notti-con-il-mio-ex/
    https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-mil https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-milano-al-pac-con-body-of-evidence/

E’ la prima ampia mostra personale in Italia dell’artista iraniana; che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura.
    SKODA AL GAM SKODA AL GAM
    Post su Instagram 18034846016315174 Post su Instagram 18034846016315174
    Un film di François Ozon con Hélène Vincent, J Un film di François Ozon

con Hélène Vincent, Josiane Balasko, Ludivine Sagnier, Pierre Lottin

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    The Last Showgirl di Gian-Carla Coppola detta Gia, The Last Showgirl di Gian-Carla Coppola detta Gia, con Pamela Anderson, che come ha definito la regista, la “Marilyn Monroe dei nostri tempi” è nelle nostre sale. 
https://www.dols.it/2025/04/11/the-last-showgirl/
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    Zecca 3 0. Zecca 3 0.
    ……TE ONOMA Come diceva Ersilia Zamponi nella ……TE ONOMA

Come diceva Ersilia Zamponi nella sua prefazione ai «Draghi Locopei»: “…Il gioco di parole è un’attività che distrae il linguaggio verbale dal suo ruolo utilitario e ne infrange gli automatismi”. Il gioco porta a scoprire possibilità e combinazioni che non credevamo possibili. Da una parte ci apre le porte di un mondo fantastico, dall’altra ci socchiude una porta “interna”, ci affaccia su una strada che può portarci fino in fondo a noi stessi.

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Con Rocco Papaleo, Blaise Afonso, Giulia Maenza, Massimiliano Bruno e Claudia Gerini

Siamo in una cittadina, un po’ disastrata, del Sud Italia. La squadra di calcio locale naviga in pessime acque, finché succede qualcosa in grado di mutare le sorti della città e del team. Arriva infatti, da Milano, un grandissimo calciatore straniero. L’incontro di due realtà così lontane sarà il detonatore di grandi cambiamenti, a tutti i livelli.

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Le Assaggiatrici di Silvio Soldini è un triller. Sarebbe piaciuto ad Alfred Hitchcock, è nel suo stile.
    Nessuna limitazione abusiva dei diritti (non si st Nessuna limitazione abusiva dei diritti (non si sta proponendo di escludere dall’identità dei figli quella dei padri), nessun rompicapo amministrativo da gestire, nessuna restrizione che impedisca ai figli di scegliere quale dei due cognomi ricevuti attribuire un giorno alla propria prole. Tutto va a posto “naturalmente” se si accetta di rendere trasparente la realtà.

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