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    Home»Costume e società»Cultura»Film»Megalopolis
    Film

    Megalopolis

    DolsBy Dols04/10/2024Updated:04/10/2024Nessun commento4 Mins Read
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    Recensione di Adriana Moltedo

    ll pluripremiato regista 85enne Francis Ford Coppola torna dietro la macchina da presa per realizzare un progetto a cui sognava da più di quarant’anni. Megalopolis è un film scritto, diretto e prodotto dallo stesso Coppola, il quale ha iniziato a scriverne la sceneggiatura nel 1979, mentre lavorava ad Apocalypse Now. Mentre prendevano forma altri progetti – Il padrino e Dracula – E a breve in uscita in Italia.

    Coppola ha continuato negli anni a lavorare alla sceneggiatura di Megalopolis, il quale ha però subito diverse e prolungate battute di arresto. Finalmente nel 2019 Coppola riprende in mano le redini del progetto, stanziando di tasca sua ben 120 milioni di dollari e portando a termine la sua ultima e maestosa opera.

    I personaggi principali dell’opera sono interpretati da Adam Driver, Giancarlo Esposito e Nathalie Emmanuel, a cui si affiancano Aubrey Plaza, Shia LaBeouf, Jon Voight, Laurence Fishburne, Chloe Fineman, Kathryn Hunter, Dustin Hoffman, D.B. Sweeney, Jason Schwartzman, Baily Ives, Grace Vanderwaal e James Remar. Il film è presentato in concorso al festival di Cannes 2024, senza però avere ancora un canale di distribuzione.

    Megalopolis, è la storia di  un architetto di New Rome, Cesar Catilina (Adam Driver), che ha un piano utopistico per ricostruire la città, totalmente distrutta da una catastrofe, in un modo del tutto nuovo e innovativo.

    Vuole infatti utilizzare un materiale mai usato prima, il Megalon, che è valso a Cesar Catilina, architetto visionario e utopista, il premio Nobel.

    Un materiale misterioso che sembra figlio della teoria delle stringhe come della chimica organica. Il materiale della città del futuro, immaginata da Catilina tra un eccesso alcolico e un abuso di sostanze, e una relazione amorosa, come qualcosa di indescrivibile, che lega l’architettura alla biologia, alla botanica, al resto di quella natura che l’uomo, col cemento, ha stravolto. 

    Il suo sogno però è ostacolato dal sindaco Franklyn Cicero (Giancarlo Esposito), non pienamente convinto del progetto. 

    Julia (Nathalie Emmanuel), la figlia del sindaco, quando s’innamora di Cesar vive una profonda crisi personale. La ragazza non vuole contrariare l’amato padre ma i suoi sentimenti per l’architetto animano il suo desiderio di emancipazione. 

    In questa storia che ha l’aria di una tragedia, c’è anche Clodio Pulcher (Shia LaBeouf), cugino di Cesar, ossessionato da Julia e pronto a fare di tutto per conquistarla.

     Un film sorprendente, di una libertà totale, di un coraggio che travalica i limiti dell’insensatezza. Coltissimo, ricercato, curato in maniera maniacale in tutti i suoi dettagli: fotografici, scenografici, di montaggio. Anche il casting è sorprendente.

    Una storia che non è solo sul futuro di una città, di un paese, ma dell’umanità tutta.

    Cita, ovviamente, la storia e la civiltà romane, per Coppola simbolo di un collasso che vede imminente anche nella civiltà americana contemporanea; pesca a piene mani dalla tragedia (di Shakespeare, battute comprese), ma non dimentica mai la farsa né la satira; sembra rimandare a Scarface in certi momenti di delirio d’onnipotenza e di eccesso di Catilina, e rimanda – in maniera diretta o indiretta – a tantissimo suo cinema: su tutti, i tormenti amorosi e visivamente animati di Uno sogno lungo un giorno, ma anche gli intrighi del Padrino, gli intrecci legal-politici dell’Uomo della pioggia. C’è l’eco, perfino, dei tormenti folli del Kurz di Apocalypse Now.

    Questo è il film della sua vita, della sua arte, è dedicato alla moglie di Francis Ford Coppola, Eleanor Coppola, scomparsa nell’aprile 2024, mentre questo film era ancora in fase di post-produzione.

    moltedo-film

    Adriana Moltedo

    Esperta di cinematografia con studi al CSC Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Ceramista, Giornalista, Curatrice editoriale, esperta di Comunicazione politico-istituzionale per le Pari Opportunità. Scout.

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    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Stamattina mi sono svegliato con gli uccellini ch Stamattina  mi sono svegliato con gli uccellini che gorgheggiavano
    https://www.dols.it/2025/06/10/musica-con-vista-20 https://www.dols.it/2025/06/10/musica-con-vista-2025/
    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

https://www.dols.it/2025/06/09/donne-di-pace-e-di-guerra/
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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