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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Le sceicche del Qatar
    Costume e società

    Le sceicche del Qatar

    DolsBy Dols12/01/2022Nessun commento6 Mins Read
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    mayassa-qatar
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    Le due sceicche qatariote, appellate con il titolo di maggior rispetto e prestigio del mondo arabo, sono fotografate e presentate dai rotocalchi patinati internazionali di moda e glamour come nobildonne rinascimentali.  Ma c’è un ma.

    di Giuliana Cacciapuoti

    La fase finale del campionato mondiale di calcio per nazionali maggiori maschili organizzato dalla FIFA, che si svolgerà in Qatar dal 21 novembre al 18 dicembre 2022, proietterà l’emirato del Golfo Persico sulla scena mondiale. Sport, stadi-gioiello di architettura ecocompatibile, il più grande museo di arte all’aperto. La promozione culturale, internazionale e comunicativa del Qatar, oltre al-Jazeera, oltre le accuse di sostegno al fondamentalismo, le dispute e le tensioni con le altre monarchie del Golfo e l’Arabia Saudita, si affida al contributo di scienze, innovazioni, arte.
    Pilastri della politica culturale propagandistica qatariota sono al Sheikha Mozah bint Nasser al-Missned, Presidente della Qatar Foundation for Education, Science and Community Development, e Sheikha Al Mayassa bint Hamad bin Khalifa Al Thani presidente dell’ente statale Qatar Museums, rispettivamente seconda moglie di tre, e figlia del precedente emiro, Sheikh Hamad bin Khalifa Al Thani.
    L’impegno di mecenatismo e promozione culturale ha permesso al Qatar di affermarsi come paese leader nell’istruzione, nella scienza e nello sviluppo culturale sia su scala regionale sia globale. Doha è sede dal 2009 dell’annuale World Innovation Summit for Education e l’intento dell’emirato di realizzare Doha Vision 2030 si manifesta nel finanziare un’economia della conoscenza sbloccando il potenziale umano.

    qatarQuaranta sculture di artisti qatarioti e internazionali disseminate a Doha prima della Coppa del Mondo, per un grande programma di arte pubblica supervisionato da al-Mayassa che gestisce budget ingentissimi sanciranno il ruolo del Qatar quale centro dell’arte contemporanea internazionale e Sheikha Al Mayassa, la leader culturale. Descritta da Francesco Bonami curiosa, spiritosa e un po’ distratta, forse perché impegnata in un’impresa da non poco, come convincere il proprio Paese e la propria cultura, che il futuro della nazione dipenderà molto anche da musei disegnati dai più grandi architetti del mondo e pieni d’immagini, è la signora del “contemporaneo”

    Le due sceicche, appellate con il titolo di maggior rispetto e prestigio del mondo arabo, sono fotografate e presentate dai rotocalchi patinati internazionali di moda e glamour come nobildonne rinascimentali, lungimiranti, che orientano il gusto, la cultura, le capacità e l’indipendenza delle donne. L’autonomia e libertà sono dovute senza dubbio alla necessità di raccontare di un Qatar aperto al mondo, e certo l’enorme disponibilità economica di cui godono i loro progetti filantropici e artistici sono un ottimo passaporto.
    Mozah bint Nasser con la Fondazione educativa, mira a programmi di sviluppo sociale per preservare la cultura del Qatar, promuovere una società progressista e affrontare le questioni sociali urgenti, che come ci ricorda Human Rights Watch ancora nel 2021, sono la presenza della wilaya, istituto che impone il consenso di un uomo della famiglia su questioni fondamentali come il matrimonio, i viaggi e l’accesso all’assistenza sanitaria e alle cure ginecologiche, all’iscrizione a scuole e univerità. Il Qatar resta indietro rispetto ai vicini del Golfo. Il sistema nega alle donne l’autorità di agire come tutore principale dei loro figli, anche quando sono divorziate e hanno la custodia legale: secondo Hrw “la tutela maschile rafforza il potere e il controllo che gli uomini hanno sulle vite e le scelte delle donne e possono favorire o alimentare la violenza, lasciando alle donne poche opzioni praticabili per sfuggire agli abusi delle loro famiglie e dei loro mariti”.

    Inoltre l’emirato, resta osservato speciale per Human rights a causa del sistema della kafala “meccanismo intrinsecamente abusivo per i lavoratori migranti” perché i datori di lavoro considerano ancora i lavoratori stranieri come una redditizia forza lavoro a basso costo e che – nonostante alcuni sforzi istituzionali compiuti in questa direzione – manca di un sistema di protezione dei diritti certo e affidabile.

    In Qatar il quadro giuridico che regola il lavoro e le condizioni di vita dei lavoratori migranti nel Paeseè stato ampiamente rimodellato in vista dei Mondiali. Il Ministero dello sviluppo amministrativo, del lavoro e degli affari sociali ha in primo luogo abolito la clausola “No Objection Certificate”; resta però la posizione dominante dei datori di lavoro; molto spesso costringono i dipendenti all’obbedienza anche tramite pratiche illegali, come la confisca del passaporto, la sospensione del regolare pagamento dello stipendio e la minaccia di denuncia alle autorità statali per la mancata osservanza dei loro doveri.
    Stridono perciò le descrizioni scintillanti ed entusiaste di giornali, osservatrici, opinioniste ,  politiche impressionate dal ruolo che le donne svolgono in Qatar. La musa ispiratrice è stata la sceicca Mozah bint Nasser per Forbes una delle 100 donne più potenti al mondo. Grazie a lei è naturale che le donne lavorino, mentre prima era disapprovato, come è naturale che le donne ricoprano incarichi pubblici nazionali ed internazionali. L’uguaglianza di genere è incorporata nella Qatar National Vision 2030. Secondo Ibtihaj Al Ahmadani, membro del consiglio di amministrazione della Camera del Qatar, circa il 36% del numero totale di qatarioti del settore privato che contribuiscono attivamente all’economia nazionale sono donne. E la percentuale di quelle che lavorano come specialiste in vari campi rappresenta il 44% della forza lavoro femminile totale del Qatar. «L’ambiente imprenditoriale, qui, offre pari supporto sia alle donne che agli uomini.

    E le donne del Qatar sono anche attive negli affari a livello internazionale» Sicuramente se si tratta di donne ricche e appartenenti alle principali famiglie dinastiche.
    L’entusiasmo dei paesi occidentali e del mondo dell’arte contemporaneo per la bella Sheikha Al Mayassa è oggi al top. Inaugurando da padrona di casa la mostra Lost in America, di Jeff Koons, sia pur edulcorata delle sculture più esplicite legate al breve e intenso matrimonio con Ilona Staller, a Doha fino a marzo 2022, la sceicca indossava una tunica blu decorata con la riproduzione di Rabbit, l’opera più costosa mai realizzata da un artista vivente.

    A bando le ingenuità: è evidente che oggi chi crea, produce, vende, esporta ed espone arte contemporanea e non, deve venire in pellegrinaggio a Doha e esaltare la promoter principale e la sua cerchia familiare: Il Qatar è uno dei pochi luoghi al mondo dove ci sono fondi e mercato per arte, architettura, musealità.
    La geniale strategia di Mayassa, secondo Bonami è fare entrare l’arte e la cultura contemporanee nel proprio Paese come se fossero un gioco da bambini, innocuo e ingenuo. Una volta entrata, l’arte conquisterà anche i più sospettosi o conservatori. E allora se l’arte è colore e gioco, è il mondo luccicante e pop del maestro dei gonfiabili d’acciaio acclamato e festeggiato, perché, nello sfavillìo blu acciaio di Rabbit, nell’arancio nel giallo e nel verde delle istallazioni di Koons, gli innocui “schiaccerelli” sulle bancarelle di mezzo mondo, sono contrari ai valori islamici e come gioco sequestrati e banditi? Secondo il ministero del commercio del Qatar, i loro colori arcobaleno, simbolo della comunità Lgbtq+, ne impediscono la vendita.

    giuliana-cacciapuotiGiuliana Cacciapuoti
    Esperta di lingua araba cultura arabo islamica e del Mediterraneo. Reale, profonda e documentata conoscenza della cultura e società arabo/islamica, autrice di testi, articoli e pubblicazioni scientifiche citati su questi argomenti. Si impegna ad offrire al pubblico non musulmano uno sguardo imparziale vario e approfondito del Nord Africa e del Medio e Vicino
    .

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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/ Re https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/

Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio ha anche scritto la sceneggiatura, spiega: «I personaggi sono nati e si sono sviluppati, per lo più, già con il volto di chi li avrebbe interpretati, il loro corpo, i loro modi. Questo ci ha aiutato molto nello scrivere il film, perché, laddove la sceneggiatura non poteva e non doveva dire, potevamo immaginare un colpo d’occhio, un movimento, un gesto, una espressione che riempissero quel “vuoto”. 

https://www.dols.it/2025/05/20/lisola-degli-idealisti/
    È il tempo delle rose È il tempo delle rose
    Bolle all'arcibmboldi Bolle all'arcibmboldi
    https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia A https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia

Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
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L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

https://www.dols.it/2025/05/11/punti-di-attrazione-di-anna-golubovskaja/
    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
https://www.dols.it/2025/05/12/te-metaforico/
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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
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C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
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