Un male di stagione: l’influenza

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Ai primi freddi ecco apparire tutta una serie di sintomi fastidiosi e a volte anche molto debilitanti, in genere causati da virus para-influenzali o influenzali spesso complicati da sovrapposizioni batteriche.

L’ influenza o le patologie da raffreddamento non devono essere prese sottogamba: spesso si tende a voler continuare la propria vita, a onorare gli impegni presi senza fermarsi, nonostante la febbre, i dolori ossei, la gola che brucia o il naso che cola, la tosse che la fa da padrona.

omeopatiaE’ buona norma invece assecondare queste malattie che se adeguatamente trattate se ne vanno senza lasciare conseguenze.
Il sintomo sicuramente più combattuto è la febbre. Non appena la rilevazione del termometro dichiara i 38 gradi, spesso si tende a prendere farmaci che abbassano la febbre. In realtà questo è un sintomo che rappresenta una difesa del nostro organismo, non deve essere osteggiato, a meno che l’aumento della temperatura non sia tale, oltre i 40 gradi, in questo caso la febbre è da ridurre per evitare guai peggiori.
Evitiamo quindi pastiglie o supposte che sono inutili, ma affidiamoci alle erbe. Si può spaziare tra rimedi fitoterapici oppure omeopatici, spesso in commercio esistono soluzioni complesse che raccolgono nella stessa soluzione più erbe o più rimedi.
propoliCome combattere l’infezione assieme alla febbre?Innanzitutto innalzando le proprie difese immunitarie contro lo sgradito ospite virale. Una pianta che ha questo potere è la Echinacea Si ritiene che il suo spettro di azione sia determinato da un aumento delle difese endogene, con la attivazione di alcune cellule del sistema immunitario. E’ dotata di azione anti virale, impedendo la replicazione del virus nelle cellule; la echinacea ha anche una azione rigenerante dei tessuti e una attività antinfiammatoria. A seconda delle preparazioni può essere assunta sotto forma di gocce, in fase acuta anche 50 gocce per 3-4 volte al giorno, oppure esistono anche preparati in estratto secco, quindi in capsule, almeno 3 al giorno, ma dipende dalla concentrazione di principio attivo.

Accanto a questo fitoterapico è buona norma utilizzare anche il Ribes Nero, questa pianta viene definita un analogo del cortisone per la potente azione farmacologica antinfiammatoria che esercita. Possiede attività anti-allergiche, antireumatiche, quindi è molto utile anche per placare i dolori muscolari e articolari che spesso si accompagnano alla febbre. In genere si trova come macerato glicerico, una preparazione in gocce che in genere viene consigliata in 40 gocce per 3 volte al giorno.

fascio-timoUna pianta che ha un elevato potere antinfettivo è il Timo. Questa pianta oltre ad avere proprietà antibatteriche e virali, è un ottimo toccasana come espettorante e mucolitico, E’ un potente antisettico grazie ai suoi oli essenziali come il timololo e ai tannini. Lo si trova come olio essenziale ma non per uso interno, quindi può essere messo nel diffusore per l’ambiente oppure si può frizionare sulla pelle con un vettore cremoso, ne bastano poche gocce. Per uso interno c’è la tintura in gocce, anche in questo caso bastano 30-40 gocce per 3 volte al giorno per aiutare l’organismo provato dalla infezione.
Un dolce guerriero contro i batteri è la Propoli. Alcune evidenze emerse in ricerche di laboratorio hanno sottolineato come la propoli abbia anche una funzione anti virale e contro funghi come la candida. L’azione sembra sia dovuta ai polifenoli, terpeni e flavonoidi. Se usata come uso esterno può migliorare i sintomi da herpes che spesso si associano quando il sistema immunitario viene messo alla prova. Oltre a trovarla in granuli la si può acquistare più concentrata sotto forma di tintura che dovrà essere assunta in gocce, 30 gocce per 3 volte al giorno.

Anche i funghi possono dare il loro contributo in caso di influenza: il Coriolus ad esempio è un immunostimolante con azione antivirale, in commercio è sotto forma di estratto secco oppure come preparato spagirico anche in gocce. Basta in genere 1 capsula al giorno o 7-10 gocce 3 volte al giorno direttamente sulla lingua per un migliore assorbimento e rapida azione.
In ambito omeopatico si può consigliare Aconitum o la Belladonna. L’aconitum si consiglia quando la febbre ha un esordio improvviso, violento, con sensazione di freddo e brividi, piedi caldi, grande sete. Se è associata una tosse secca e stizzosa, allora si può associare la Brionia o la Drosera. Belladonna invece aiuta in caso di temperatura elevata, senso di calore, congestione al volto, mani e piedi freddi, poca sete , sensazione di sonno e spossatezza. Come ho scritto, spesso le formulazioni in commercio contengono diversi componenti, in genere a diluizione bassa D4.
Rimane comunque sempre valido il consiglio di prendersi i propri tempi lasciando che il corpo possa affrontare senza stress l’agente infettivo e quindi vincerlo.

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Profilo Autore

Elisabetta Ravera

Elisabetta Ravera medico chirurgo, specialista in nutrizione clinica e dietetica, naturopata. Ha gestito l'unità di supporto nutrizionale all'Istituto Tumori di Milano, successivamente si è dedicata alla ricerca clinica. e attualmente esercita la libera professione nell'ambito dietologico-nutrizionale a Cogoleto, nella Riviera Ligure di Ponente e a Genova. Collabora con la rivista "L'Altra Medicina" e ha un suo sito internet www.nutrizionearmonia.it.

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