La diarrea del viaggiatore

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La diarrea del viaggiatore è comunque una situazione frequente, soprattutto per chi abita in zone industrializzate dove gli standard igienici sono elevati

“Chi ha la diarrea non teme il buio” proverbio africano

La valigie sono pronte, la vacanza tanto attesa è alle porte, prima di partire è utile però fare un piccolo ripasso sugli accorgimenti da adottare nel caso che insorga una fastidiosa diarrea durante il viaggio.
Intanto se ci si reca in zone in cui le condizioni igieniche sono precarie o comunque non ottimali, bisogna elevare il livello di attenzione e non lasciarsi attrarre dal fare esperienze potenzialmente pericolose per la salute, come bere o mangiare alimenti di dubbia provenienza: una curiosità che può produrre effetti devastanti e rovinare la vacanza.
La diarrea del viaggiatore è comunque una situazione frequente, soprattutto per chi abita in zone industrializzate dove gli standard igienici sono elevati, caratterizzata da evacuazioni frequenti , liquide e altri disturbi gastro-enterici concomitanti, a volte febbre, forte stanchezza e disidratazione.
Come prevenirla quindi?
Intanto diffidare dell’aspetto apparentemente sano degli alimenti , soprattutto se crudi, l’appetibilità e l’apparente freschezza non sono indice di non pericolosità. Soprattutto attenzione a verdura e frutta cruda , ma anche uova crude o poco cotte, tutti i derivati cremosi delle uova, come la maionese o altre salse, i dolci, soprattutto quelli contenenti creme o panna, pesci e frutti di mare crudi, latte e derivati del latte cremosi, come le creme spalmabili e l’acqua o bevande come il tè laddove è dubbio che sia stata preventivamente fatta bollire l’acqua prima della infusione.

Attenzione anche alle bevande con ghiaccio, questo sciogliendosi può essere una fonte contaminante , anche se spesso viene assicurato che proviene da acqua “sicura”.
Ma la diarrea del viaggiatore teme anche gli sbalzi di temperatura, specialmente il passaggio da luoghi molto caldi e umidi a quelli estremamente condizionati con temperature glaciali, la nostra “pancia” non ama gli eccessi, meglio coprire l’addome per prevenire lo shock termico.

Che cosa mangiare quindi per essere sicuri di non avere problemi e fastidi?
Per tutta la durata del viaggio meglio mangiare cibi cotti , anche le verdure cotte sono sicure, la frutta da preferire è solo quella che si può sbucciare al momento, evitare di consumare quella che arriva già sbucciata. Se possibile evitare il latte e a colazione , ad esempio, preferire succhi di frutta confezionati o il tè, sempre che ci si trovi in strutture alberghiere adeguate.
Ma se anche con tutte le precauzioni è arrivata la fastidiosa diarrea, allora si può correre ai ripari reintegrando i liquidi persi, bevendo quindi molta acqua imbottigliata integrandola con sali minerali come magnesio e potassio e assumendo una miscela di probiotici (fermenti lattici), meglio ancora una miscela simbiotica, che oltre ai fermenti ha anche vitamine del gruppo B e inulina, utili per ripopolare l’intestino con i batteri “buoni”.

In genere la diarrea è un fenomeno difensivo del nostro organismo, che così espelle batteri e tossine, quindi non dovrebbe essere bloccata da farmaci che fermano la normale motilità intestinale, ma se le scariche superano le 3-4 emissioni nel giro di poche ore o se è presente la febbre in concomitanza o viene espulso anche sangue, allora è opportuno assumere antibiotici specifici che blocchino l’infezione prima che possa causare ulteriori problemi.
La dieta sia durante che nei giorni immediatamente successivi all’attacco diarroico deve essere liquida o semi-liquida, con alimenti leggeri che evitino il sovraccarico dello stomaco e dell’intestino infiammato, come riso, patate, carne bianca e pesce alla piastra (evitare i crostacei o i frutti di mare).
Qualche piccolo accorgimento e la vacanza filerà liscia e, ahimè, troppo veloce!

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Profilo Autore

Elisabetta Ravera

Elisabetta Ravera medico chirurgo, specialista in nutrizione clinica e dietetica, naturopata. Ha gestito l'unità di supporto nutrizionale all'Istituto Tumori di Milano, successivamente si è dedicata alla ricerca clinica. e attualmente esercita la libera professione nell'ambito dietologico-nutrizionale a Cogoleto, nella Riviera Ligure di Ponente e a Genova. Collabora con la rivista "L'Altra Medicina" e ha un suo sito internet www.nutrizionearmonia.it.

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