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    Home»Costume e società»Se Gesù fosse nato femmina
    Costume e società

    Se Gesù fosse nato femmina

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre25/12/2012Updated:27/12/20122 commenti4 Mins Read
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    di Marco Proietti Mancini

    ….cosa sarebbe cambiato, nella nostra storia?

    Io penso che sarebbero cambiate tante cose, io credo che avremmo un mondo più giusto, anche se so che adesso mi salteranno tutti alla gola, i maschiofili convinti, perchè mi diranno che sono un traditore della specie o se proprio mi va bene mi accuseranno di essere un ruffiano che scrive cose del genere solo per avere più successo con le stesse donne che io fingo di voler difendere. I bigotti religiosi mi daranno addosso, perchè avrò osato immaginare qualcosa di diverso da quei dogmi che per loro sono intoccabili, infallibili, assoluti, senza capire che quei dogmi non li ha pronunciati Dio o suo figlio (o figlia, perchè no?) Gesù, ma solo altri uomini come noi, come loro, solo più arroganti e che pretendono di parlare in nome e per conto di Dio. Perfino alcune donne, mi daranno addosso e mi incolperanno di parlare di “ciò che non conosco”, di accaparrarmi un diritto solo loro, una battaglia che vogliono combattere da sole, senza capire che non ha senso combattere da soli e vedere solo nemici, non ha senso dividere, solo unire ha senso.
    Ecco, tanto per dirne una, se Gesù fosse stato femmina io non dovrei difendermi “solo” per aver scritto, immaginato un mondo dopo un Gesù femmina.
    Avremmo un mondo con meno guerre, se Gesù fosse stato femmina, meno “guerre sante”, che poi che cazzo ci sarà di santo in una guerra, questo solo gli imbecilli riescono a pensarlo, che è un ossimoro accostare le parole “imbecille” e “pensiero”. Le donne non farebbero la guerra, perchè la guerra è la risorsa degli idioti, è una fatica inutile, come tutte le fatiche che non servono a costruire, ma solo a distruggere.
    Se Gesù fosse nato femmina mangeremmo meno carne, che non è che a me la carne non piaccia, anzi, sono un carnivoro. Ma sono consapevole che ne mangio troppa, che ne mangiamo troppa e ammazziamo troppi animali, perchè è nell’indole degli uomini quella di consumare, in quella delle donne costruire, generare.
    Se Gesù fosse nato femmina non penseremmo che la cosa più importante della vita siano i muscoli, la forza, non ci vergogneremmo di una lacrima di emozione, di un sorriso di piacere, non saremmo convinti che in fondo è più importante dare un pugno, che saper accarezzare.
    Se Gesù fosse nato femmina non si ammazzerebbero tante donne in giro per il mondo, alcune appena nate, solo perchè hanno avuto il “torto” di nascere femmine e quindi inutili. Inutili per cosa? Mia nonna zappava come mio nonno, e in più si è portata dentro non so quanti figli.
    Se Gesù fosse nato femmina adesso non sarebbe il pisello a determinare chi può far carriera, chi può fare un lavoro e chi no, chi serve che viva e chi no. Ma sarebbero le qualità vere, l’intelligenza, la capacità, l’esperienza, avremmo avuto un Papa donna e forse anche non avremmo neanche un Papa, perchè le femmine non hanno bisogno di ambasciatori, per parlare con Dio.
    Se Gesù fosse nato femmina la meritocrazia sarebbe una parola concreta, applicata alla vita, che userebbe come merito i valori che contano, la bontà, la solidarietà, la tolleranza. E solo dopo le altre, che contano, sì, ma sono qualita individuali mentre bontà, solidarietà e tolleranza sono virtù sociali, che fanno bene a tutto il mondo.
    Se Gesù fosse nato femmina le femmine non crederebbero che bisogna per forza assomigliare ai maschi, per avere “successo”, non bisogna fare il soldato per ottenere una conquista sociale, o andare a uno spettacolo di spogliarello maschile, o ubriacarsi e ruttare, per dimostrare di essere alla “pari”. Perchè loro avrebbero avuto Gesù femmina.
    Ma soprattutto, più di ogni altra cosa, se Gesù fosse nato femmina avremmo molte meno donne uccise, brutalizzate e stuprate, colpite e colpevolizzate “solo” per aver osato dire no, per aver voluto pensare, credere, vivere secondo quel che sono e quel che sentono. Per aver osato vivere senza dipendere da un uomo, senza obbedire a un uomo.

    Manca poco a Natale. Io non lo so quanto ci credo al Natale, sarei ipocrita a dire che ci credo, a fare gli auguri a tutti, perchè a Natale si è tutti più buoni. Io non so manco se credo a Dio, figurarsi se posso credere a suo figlio, o figlia, Gesù.
    Però gli auguri voglio farli lo stesso a tutti, i miei auguri per questo Natale sono che Gesù rinasca ancora, ma rinasca femmina, per una volta almeno, così almeno potremo sperare che le cose, che qualcosa cambi.

    Auguri a tutti, femmine e maschi, di un buon Natale con l’avvento di una Gesù bambina.

    gesù femmina Marco Proietti Mancini
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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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    2 commenti

    1. alessandra on 14/12/2013 12:11

      Sono senza parole, uno dei più bei articoli mai letti. Certo, in primis per il pensiero avuto, ma meglio ancora per l’originalità del pensiero, e più ancora per aver saputo prevedere non solo le conseguenze del pensiero, ma anche le conseguenze di averlo messo per iscritto.
      Non so se il mondo sarebbe stato come dici tu, se Gesù fosse stato una femmina. Purtroppo, bisogna considerare che ai tempi in cui nacque Gesù, le donne venivano lapidate, non potevano entrare nel tempio, nè ascoltare la parola di Dio o leggerla. Se fosse nato donna non avrebbe potuto parlare, e se avesse parlato, nella migliore delle ipotesi non sarebbe stata ascoltata. Fece bene a nascere uomo. Ma da uomo le cose che disse, se ascoltate, avrebbero riscattato anche le donne e le avrebbero rese uguali in dignità (non uguali all’uomo). Invece le sue parole furono ascoltate da troppi altri uomini, che, spaventati dall’uguaglianza prospettata, con le donne, con i reietti, con i poveri, con gli ammalati, trasformarono il significato a proprio vantaggio, usandone solo la parte che risultava conveniente. L’uomo, dotato di forza fisica, esercita bene il suo potere sulla donna che cerca di difenderlo, educarlo o che cerca di proteggere sè stessa e i figli che ha generato. La donna, nei secoli privata di cultura, di piacere, di dignità, di libertà, ancora non ha compreso e si è lasciata in modo diverso soverchiare dal maschio. Spesso non più dal maschio fisico, quanto dal maschio mentale. Per cui la donna per ottenere dignità commette l’errore di dimostrare all’uomo ch’ella non solo sa fare il proprio, ma pure il resto. E l’uomo ben contento, resta sereno nel guardarla svolgere felice i suoi ordini. La cultura patriarcale nasce nell’istante stesso in cui l’uomo scopre come nascono i bambini… perchè ha paura, non si confronta con sè stesso, ma con gli altri, e nel terrore di non reggere il confronto fa prima… rinchiude la donna e ne fa proprietà. Nell’ignoranza dei tempi vinsero la forza, la brutalità e le paure. Ma oggi non è giustificabile in alcun modo. E parte del problema purtroppo restano le donne stesse, nella loro incapacità di crescere figli maschi consapevoli e critici, ragionevoli e buoni superando i limiti biologici delle differenze di sesso. Complimenti per l’articolo. Davvero stupendo.

      Reply
    2. Marco Proietti Mancini on 20/12/2013 18:51

      Grazie Alessandra; in fondo è solo una favola, una favola impossibile che sarebbe bello potesse realizzarsi in un mondo diverso.

      Reply
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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

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La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

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