Io resto in casa 29 – Intervista a me

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Anche io sono rimasta in casa dal 7 marzo 2020 secondo le direttive nazionali, come a tutti , mi è costato moltissimo, non solo il non potermi muovere liberamente per la città ma soprattutto il non potermi fidare sanitariamente delle persone che avvicinavo.

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La Lombardia, la  regione in Italia che è stata la più flagellata dal Covid19. Ed ho tanti amici e conoscenze in molte città della Lombardia, oltre che naturalmente a Milano dove abito e risiedo da oltre 30 anni.
La cosa che mi ha fatto più male, lo confesso e riconosco, che questa sia stata vista come l’ ”untore” solo perché è toccata a lei la sfortuna di essere la prima ad aver vissuto sulla sua pelle e quella dei suoi abitanti il contagio veloce ed impietoso del Coronavirus.

Caterina con premioIo sono Meridionale, di Bari, e non so se quest’anno andrò al mare nella mia amata  Puglia. Un po’ perché non so se le direttive governative permetteranno a noi nordici (abitanti al nord e qui residenti) di lasciare le nostre regioni oltre che le case e le città, Un po’ perché non so se le città del sud accetteranno coloro che vengono dal nord e che sono potenzialmente portatori di contagio.

Devo lanciare un dado a favore della regione che mi ha accolto 34 anni fa. In Lombardia sono dei grandi lavoratori, qualche volta un po’ spocchiosi forse, ma dei gran lavoratori e con ingegni  imprenditoriali eccellenti. Non lavorare, per un lombardo,  spesso equivale a perdere un pezzo della propria vita.

Capisco quindi che questa esistenza sospesa che stiamo vivendo da più di due mesi sia vissuta in modo ansiogeno da molti. E con la voglia di tornare al più presto a diventare ”la locomotiva” , anche se molto rallentata, d’italia.

Quindi auguro al nord Italia di uscire presso da questo impasse che l’ha colpita gravemente, cercando di tirare le somme di quello che non va e che non è andato bene.

Non solo perché vorrei andare al mio amato mare ma anche perché si capisca che siamo tutti italiani e soprattutto lo capiscano tutti, da nord a sud e isole.

La prima cosa che vorrei fare? Rivedere mia figlia che vive e studia a Torino (senza abbracciarla però), così vicina e così lontana da Milano e che per adesso vedo solo su Skipe.

Le mascherine le metto se sono in posti affollati, cosa rara per me perché camminando su due stampelle…li evito ormai da anni.

Buona fortuna Italia e che la pace e la concordia anche politica sia con te in questi tempi difficili. Alla fine come ha detto il presidente del consiglio Conte ” Samo tutti lombardi”.

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Profilo Autore

Caterina Della Torre

Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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