La nostra assertività fra quarantena e prossimo futuro

0

Iniziamo a  trovare il nostro nuovo, certo abbozzato ed iniziale, tentativo  di esserci.

In questi giorni vaghi, nei quali  rischiamo di perdere il conto del calendario , il senso del tempo che passa e anche di noi stesse, mi risuona  stamani il titolo dato a questa rubrica qualche anno fa.
Donne si nasce assertive si diventa.  Assertive.
Non è un caso  pensarci oggi credo . Personalmente ho affrontato i primi giorni (settimane?) di questa incredibile  quarantena in uno stato di sconcerto, di estraniamento da tutto salvo che dalle notizie che passavano, continue, come sottofondo in casa

.donna in casa
In uno stato di calma  apparente che, ripensandoci, era solo l’incapacità di metabolizzare un evento cosi inimmaginabile, troppo grande, impalpabile,  al di fuori dei canoni  prevedibili della nostra mente.
I giorni sono passati, impegnando la testa in cose materiali.
Pulendo in casa, riordinando, impastando cose come  mai avresti immaginato di fare, insomma muovendomi come una specie di robot pur di non pensare ,con una difficoltà mai avuta  a concentrarmi .

Anche perchè poi, dopo  giornate così …arriva la notte. Notte in cui quello che hai rimosso piu’ o meno inconsapevolmente di giorno ti piomba addosso. Basta il suono di una ambulanza nel silenzio o anche, semplicemente, quel silenzio stesso .Cosi denso, cosi diverso.
E , lì, si aprono mondi.
Che tu stia sveglia o  stia sognando, in quelle poche ore in cui riesci ad addormentarti  profondamente.
Un senso di sordo sgomento, l’incapacità di riuscire a pensare il futuro nuovo che ci aspetta, le preoccupazioni per un lavoro fermo, domande  … su noi, su dove siamo e a cosa  andremo incontro.
Ecco, qui credo che sia  il senso del cambiamento possibile che dovremmo cercare oggi, trascorsi ormai un pò di giorni , e mettere in campo.

E’ difficile lo so e me lo conferma la stretta allo stomaco che provo anche solo al pensare a quel  domani.
Ma il valore del passaggio dallo sgomento al ri-pensarci in qualche nuovo modo, il passaggio dal fare cose materiali senza  riuscire a concentrarci , a progettare  è qui:
nel trovare o ritrovare il modo di essere noi stesse , di essere  “assertive” .
Cosa si intende con essere assertive ?
Diciamo molto semplicemente che  essere assertive  (nb.e brevemente dato che il discorso che  riguarda questa materia è davvero ampio ed affascinante)  consiste nell’avere il comportamento che ci consente di saper difendere i nostri interessi, sapendo sostenere   il nostro punto di vista nell’ esprimere  cio’ di cui  sentiamo il bisogno ma, soprattutto, riuscendo a fare tutto questo   con armonia ,  nel rispetto degli altri  e ,in particolar modo, di  noi stesse.
Tutto cio’ serenamente , senza sensi di colpa e  nella consapevolezza che il nostro stare bene, il nostro saper dire “no” a quello che ci intossica mentalmente può migliorare sia noi che  il nostro rapporto  con gli altri .
Non dando più a nessuno modo di usarci, manipolarci , prevaricarci sapendo mettere confini a protezione di quello che vogliamo essere.
Sapendo” rispettarci”.

assertività cerchio
Certo e’ qualcosa che si impara nel tempo, una sorta di palestra . Ma uno strumento enorme per noi stesse una volta acquisito.Enorme per tutti ma, come piu’ volte scritto, importantissimo  per noi donne.
Noi, sempre alle prese con i sensi di colpa di non essere mai abbastanza per qualcuno o per qualcosa .
Prima ancora che per noi stesse.
Non è facile certo e, purtroppo ,  una situazione di “quarantena” come quella che stiamo vivendo   rende il tutto  ancora più difficile.
Difficile sia  che questo periodo lo si stia vivendo da sole , sia che  si stia in famiglia , magari senza piu quella possibilità di piccolo spazio per noi stesse che ci ritagliavamo “prima”  .
Mi dico però oggi , e  lo faccio con voi  come se fossimo insieme  a meno del fatidico metro e mezzo  di distanza, che lo switch, il click del cambiamento possibile sta proprio in questo tentativo .
Nel cercare di passare, cioè, dal salvifico “qui ed ora” che tanto ci ha preservato  al ripensare a noi stesse proiettate nella situazione nuova , certo ancora sconosciuta , che sarà quel dopo .
Qualcosa che è già arrivato , fra l’altro, senza che ce ne stiamo accorgendo.
Rientrando, così ,nuovamente ed a piccoli passi  nei nostri interessi , nelle cose che amiamo fare.
Compreso anche recuperare  saper dire  dei “no”  , amorevolmente ed assertivamente , a tutti quei componenti della famiglia che si stanno abituando a noi come  novelle mater familias in odore di grembiuli , farina e lievito   , dedite in questo periodo esclusivamente  a loro e alla casa da riordinare come fossimo in  missione per conto di Dio

.FI-Downside-of-Quarantine-with-Parents
Dei no per rimettere il confine a quello che siamo, al ritorno ai nostri interessi e   per stare  anche semplicemente solo un pò meglio, oggi.
Il “qui e ora ” ci ha salvate . Mantenute in una bambagia che ci ha protette  dallo sgomento iniziale  ma    provare a pensare a quel   futuro prossimo da iniziare a riprendere  in mano ,cercando di capire  come affrontarlo, può farci tornare energia, risentirci vitali come non siamo più da giorni.
Il sociologo e scrittore statunitense Alvin Toffler che si definiva futurologo ,e che negli anni ’80 ha  prefigurato quanto la rapidità dei cambiamenti della società avrebbe avuto un impatto devastante sulla diversa velocità di adattamento a questi dell’umanità , scriveva che “ Il cambiamento è il processo col quale il futuro invade le nostre vite”.
Fermiamoci un secondo , allora, facciamo un respiro profondo, coraggioso e proviamo ad iniziare a guardarlo un pò per volta  in faccia questo futuro.
Questo cambiamento che ha invaso e sta invadendo le nostre vite.
Per iniziare a  trovarvi  il nostro nuovo , certo abbozzato ed iniziale , tentativo  di esserci .
Comunque.

.bimba cavallo
#iorestoacasa #donnesinasceassertivesidiventa

CONDIVIDI

Profilo Autore

Milene Mucci

Milene Mucci. Nata il giorno della Befana ad Arezzo vive a Carrara fra le Apuane e il mare . Scrive per Dols ( da anni) , per Exibart e Huffington Post. E' Counselor Professionista formata in Aspic (Scuola Superiore Europea di Counseling Professionale) con specializzazione in Art Couseling ed e' iscritta alla Reico. Formatrice di Metodo Caviardage per la RdA ,conduce laboratori di scrittura e mediazione artistica per lo sviluppo delle risorse personali e la crescita personale, soprattutto in relazione all'empowerment femminile. Sua e' la rubrica su Dols dal titolo "Donne si nasce assertive si diventa" Gia' impegnata in battaglie per i diritti civili con Ignazio Marino ,è membro della Fondazione "Antonino Caponnetto" ,che si occupa di lotta alle mafie ,cittadinanza attiva , legalita' e Costituzione. Ha due figli ormai adulti ed in giro per il mondo ed un gatto di nome Sheva che le fa da assistente e che , per ora, e' ancora a casa .. :-)

Lascia un commento


+ 4 = cinque