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    Home»Pari opportunità»i DIRITTI DELLE DONNE»Contro la violenza usiamo i sentimenti
    i DIRITTI DELLE DONNE

    Contro la violenza usiamo i sentimenti

    Maria Giovanna FarinaBy Maria Giovanna Farina05/09/2018Updated:24/01/2019Nessun commento4 Mins Read
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    matera-moica
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    Contro la violenza usiamo i sentimenti – progetto di due donne per le donne

    Il MOICA, Movimento italiano casalinghe fondato da Tina Leonzi, ha fatto la storia delle casalinghe italiane rivalutando la figura del lavoro familiare. Il movimento ha contribuito ad emancipare la figura di moglie e di madre al servizio della famiglia e della comunità contribuendo all’aumento del P.I.L. nazionale, così facendo ha consentito l’emergere del lavoro invisibile dando il giusto valore all’opera femminile nella famiglia. L’esperienza del MOICA è lunga 35 anni, il movimento fondato dalla Leonzi ha portato anche all’estero la sua straordinaria intuizione.

    Il MOICA Matera Bailicata, una realtà molto attiva sul territorio regionale, è stato il nostro punto di incontro: ci siamo conosciute qualche anno fa in occasione di un evento contro la violenza di genere organizzato per noi, ma non ci siamo fermate lì. Crediamo sia importante sottolineare il ruolo femminile e materno da nuovi punti di osservazione. Considerando la radice del nome stesso, Matera, che deriva proprio dal termine madre (dal latino mater), possiamo notare come la città si presti per sviluppare il nostro progetto che con l’approccio nonviolento si vuole estendere a tutte le forme di violenza. Nella madre risiede la fecondità, la generatività femminile e proprio dalla madre deve partire il riscatto collettivo contro la violenza. Pensiamo a Maria, metaforicamente madre di tutte le madri, e alla sua capacità simbolica di nonviolenza: lei è una madre che accoglie, con pazienza e amorevole cura sostiene e ascolta il figlio. La pietà di Maria è un’arma capace di sconfiggere il male della violenza, le sue braccia accolgono con amore, un amore che diventa scudo contro il “nemico del mondo”: l’odio. Partiamo dunque dalla capacità educative della madre, che per sua natura è sacra cioè degna di rispetto, per affrontare il tema della violenza insita nella società e che si abbatte solo sui più deboli ed indifesi. Matera è considerata una delle sette città culturali al mondo da visitare, siamo convinte che questo sia lo spunto per mostrare ancora una volta la cultura materna del prendersi cura dei figli e della famiglia.

    Concretamente: non è la madre l’origine di tutto? Come intervenire, dunque?

    sedute-caffèPer prima cosa facendo un’autocritica sulle modalità con cui si affronta il problema. Cosa sbagliamo nella narrazione stessa della prevenzione, della denuncia, della sensibilizzazione? I percorsi affrontati non solo da noi ma tutte le donne impegnate in questo difficile cammino sono stati realizzati con impegno, professionalità, serietà e con la volontà di prevenire il terribile fenomeno della violenza. Ma il problema, purtroppo, sembra acuirsi.

    Noi due, donne della stessa età con in comune anche gli ideali, siamo partite rifacendoci all’idea del movimento ponendo al centro la donna, la maternità e la cura familiare per sottolineare l’importanza dell’educazione ai sentimenti che parte appunto dalla famiglia. La famiglia e la scuola, due agenzie educative che insieme possono fare la differenza con la capacità e la voglia di ascoltare i ragazzi fin dall’infanzia, devono ritornare ad un concreto dialogo produttivo costante fatto di esperienze e di condivisioni. La capacità di amare ci è data in dotazione con la nascita, ma solo sperimentando l’amore, quotidianamente e come oggetto prezioso che si fa cura, possiamo pensare di contrastare la violenza distruttrice di cui la nostra società è impregnata. Recenti studi ci informano che oltre il 50 % delle donne vittime di violenza sono casalinghe, anche per questa ragione abbiamo l’obiettivo di non fermarci alla donna, bensì di allargare il percorso di sensibilizzazione anche alle famiglie e percorrere così un cammino di eduzione sentimentale comune. L’educazione sentimentale non può però basarsi solamente su teorie astratte, ma deve mettere in pratica l’amore con l’esempio quotidiano.

    Riteniamo, infine, che occuparsi di violenza non sia un modo per mettere in luce sé stesse, ma siamo certe che solo una collaborazione scevra da ogni sterile protagonismo possa essere efficace: è inutile cercare di contrastare la violenza se poi lasciamo emergere l’individualismo che è una forma di prevaricazione su chi ci vive intorno e quindi è esso stesso una forma di violenza.

    Abbiamo deciso che “Contro La violenza si debbano usare i sentimenti”.

    di Maria Giovanna Farina, filosofa e scrittrice

    & Alba Dell’Acqua, presidente Moica Matera Basilicata

    Per contattare le autrici dell’articolo scrivete a:

    mariagiovanna.farina@gmail.com

    moicabasilicata@gmail.com

    dott.ssa Maria Giovanna Farina

    Donne Donne matera violenza
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    Maria Giovanna Farina
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    Maria Giovanna Farina si è laureata in Filosofia con indirizzo psicologico all’Università Statale di Milano. È filosofa, consulente filosofico, analista della comunicazione, formatrice e autrice di libri per aiutare le persone a risolvere le difficoltà relazionali. Nei suoi saggi e romanzi ha affrontato temi quali l’amore, la musica, la violenza di genere, la filosofia insegnata ai bambini, l’ottimismo, la libertà, la relazione con gli animali da compagnia e col cibo. Pioniera nel campo delle pratiche filosofiche, nel 2001 ha fondato Heuristic Institution dove si è dedicata, in collaborazione con il filosofo Max Bonfanti, anche alla ricerca di metodi e strategie da applicare alla risoluzione delle difficoltà esistenziali attraverso il TFAR (trattamento fenomenologico delle aree relazionali) da loro ideato. È creatrice della rivista on line “L’accento di Socrate”, scrive su varie riviste ed è intervenuta ed interviene in Radio e TV. Ha tenuto incontri e conferenze sulla violenza di genere a scuola e presso associazioni, taluni sponsorizzati da Regione Lombardia e patrocinati da vari Comuni italiani. Con un gruppo di studiosi ha chiesto, ottenendolo, alla Treccani.it di inserire la parola nonviolenza in un’unica forma verbale. Studiosa di relazioni, il suo sito è www.mariagiovannafarina.it

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    Caterina Della Torre

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    Redattora del sito internet www dols.it

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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

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