Parco archeologico di Sukhotai, una specie di valle dei templi di Agrigento ma immerso in una natura più rigogliosa, dentro la quale ci muoviamo con le bici, anche queste pezzi di archeologia del secolo scorso.
Thailandia mon amour ( terza parte) . Itinerari di viaggio di Patrizia Rautiis
continua da https://www.dols.it/2018/01/17/piccoli-itinerari-di-viaggio-thailandia-2/
I templi risalgono al 1200 d.c. circa e sono quasi interamente privi dello strato di malta bianca che ricopriva in origine la struttura (fatta di questa terra argillosa locale che si vede nelle foto) della solita foglia d’oro pietre e pitture che li impreziosivano, un po’ come accaduto per i templi e le opere di epoca ellenistica e romana. Qui però in fatto di religione sono monotoni assai, perché tutto è dedicato sempre e solo a Buddha, che – detto tra noi- ‘visto uno visti tutti’. Noi almeno teniamo pure tante statue di santi che, chi con il pastorale chi con il giglio, chi con gli occhi in un piatto, chi con il cagnolino raccontano storie diverse e affascinanti. Buddha è sempre lui e le statue dedicategli sono tantissime e sparse dappertutto. Però la nostra guida, in un italiano assai improbabile per non dire incomprensibile, ci spiega che le varie posizioni di Buddha indicano i diversi momenti e livelli della meditazione …attraverso cui si può raggiungere il Nirvana (rappresentato dal pallino in cima alla stele): Buddha seduto, Buddha in piedi, Buddha disteso, Buddha così e Buddha cola’, dilungandosi oltre misura su questi temi, con un accento cantilenato che dopo un po’ ti fai due……… e vabbè dai !
Quello che si comprende è che nella vita dei thailandesi la religione ha un ruolo importante. Loro non vanno al tempio a pregare…il tempio non è per andarci a pregare, ma io mi chiedo se il buddismo non sia la vera chiave di lettura del loro mondo, del loro rispetto e, oserei dire anche dell’ onestà, cui sembrano improntati i rapporti umani.