INSPIRING GIRLS E STEM

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Hanno preso il via settimana scorsa i lavori di Inspiring Girls – Diamo un Volto ai Sogni, progetto internazionale già attivo in Spagna, Inghilterra e Serbia con l’obiettivo d’incoraggiare le ragazze a seguire le proprie aspirazioni e mostrare loro che i sogni non hanno un genere.

di Gioconda di Gennaro

Per sostenere la tesi che talento e leadership femminile sono differenzianti importanti, sono scese in capo aziende, istituzioni e volontarie pronte a diffondere questi valori.

L’iniziativa Inspiring Girls di ValoreD a cui NTT DATA ha aderito con entusiasmo, coinvolgerà 200 scuole e 25mila studenti sul territorio nazionale entro il 2019. Inspiring Girls si fonda principalmente sull’attività di “role modeling”, di modo che le ragazze possano ispirarsi ai modelli positivi portati dalle volontarie che raccontano la loro esperienza professionale, la passione che hanno per il loro lavoro e la soddisfazione che ne traggono.

All’inaugurazione erano presenti in sala studenti delle scuole medie, professori e un elevato numero di donne del mondo aziendale, del giornalismo e delle scienze.

Le storie presentate dalle testimonial hanno spaziato dalla robotica alla medicina, dall’ingegneria elettronica al mondo militare e dello sport.
Mi hanno colpito in particolare l’intervento della professoressa Tiziana Caraci e quello della dottoressa Irene Bengo.

La professoressa Caraci, ordinario di Ingegneria Informatica e direttrice del centro universitario ECoNA, è riuscita ad affrontare un percorso accademico che a detta di molti sarebbe stato irto di ostacoli e le avrebbe impedito di avere una famiglia e dei figli.

La nostra docente non si è lasciata scoraggiare da questa prospettiva e ha preferito lasciare quello che lei stessa ha definito “un principe azzurro” per tenersi invece ben stretto il suo cavallo bianco e il suo sogno di diventare ingegnere. Oggi dirige il Centro Universitario di ricerca sull’elaborazione cognitiva nei sistemi naturali e artificiali, che promuove progetti interdisciplinari di ricerca che spaziano dalle reti neuronali all’integrazione uomo macchina.

Oltre alle sue indiscusse capacità accademiche e alla lucidità nel prendere decisioni, mi hanno colpito le sue doti umane. Fuori dal comune è stata anche la sua determinazione nell’affrontare le terribili conseguenze di un intervento chirurgico sbagliato che – recidendole il nervo ricorrente – le aveva impedito per quasi due anni di parlare. Questa disavventura non l’ha fermata perché è riuscita con pazienza a riacquistare l’uso della voce e a coronare il suo sogno di insegnare ingegneria informatica che, a suo dire, può risolvere i problemi del mondo.

La professoressa Irene Bengo è potuta partire da Massa Carrara dopo il liceo classico solo grazie ad una borsa di studio che le ha permesso di finanziare i suoi studi presso il Politecnico di Milano. Con sacrifici e tenacia si è laureata brillantemente in Ingegneria ambientale con l’obiettivo di mettere la sua laurea al servizio dei poveri del mondo. Ha coordinato molti progetti nazionali e internazionali volti a creare opportunità e lavoro per le persone svantaggiate.

Nelle sue scelte lavorative ha sempre avuto un occhio di riguardo per l’imprenditorialità sociale e innovativa. Mi ha molto colpito una sua considerazione sulla ricerca di acqua nel sottosuolo africano a beneficio delle popolazioni indigene, bellissima la sua frase:-“ Il primo pozzo non si scorda mai e da allora i lavori idraulici a casa li faccio io”.

Irene è convinta che le donne ingegnere possano fare molto per i paesi in via di sviluppo, il suo motto è “fai qualcosa di utile per gli altri” senza lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà che si presenteranno sul cammino.

Ogni storia ha la sua specificità, ma indipendentemente dal tipo di percorso personale e professionale intrapreso, il filo comune delle singole esperienze è stato il desiderio di raggiungere un obiettivo superando gli ostacoli e perseguendo il proprio sogno.

Il messaggio che Miriam Gonzàlez Durantez, avvocato spagnolo ideatrice del progetto Inspiring Girls, vuole dare a tutte le ragazze è un messaggio positivo. Miriam è convinta che a 13 anni non si può solo sognare di essere belle e magre, ma si deve avere la consapevolezza che le ragazze possono fare cose belle nel mondo lavorativo; soprattutto se si aprono alle materie scientifiche e alla tecnologia. STEM è bello perché può facilitare l’entrata nel mondo del lavoro. L’invito alle ragazze presenti in sala è stato quindi quello di non omologarsi agli stereotipi, e di credere nei propri sogni.

Le Inspiring Girls hanno il compito di aiutare le ragazze a immaginare un futuro lavorativo appassionante e soddisfacente grazie alla positività del proprio esempio.

Un nutrito numero di partecipanti in sala è stato coinvolto nell’attività di “role modeling” nelle scuole medie, mentre in una sessione parallela un altro gruppo ha approfondito il tema di come superare gli stereotipi di genere.

Aderire a questa interessante iniziativa del Comune di Milano è stato per NTT DATA il proseguimento di un cammino già avviato da qualche tempo che vede l’azienda impegnata con azioni concrete per sostenere le proprie dipendenti e manager.

Per le bambine di oggi, le future studentesse e le potenziali lavoratrici di domani, NTT DATA è convinta dell’importanza di creare un modello di riferimento in grado di porre al centro la formazione femminile nelle discipline scientifiche e in particolare in Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica.

Se una recente ricerca dimostra che l’80% dei ragazzi immagina il proprio futuro ispirandosi a determinati modelli e i dati del rapporto “Global Gender Gap” mostrano un’Italia in ritardo rispetto all’Europa, allora è bene impegnarsi con passione per fare delle giovani di oggi le manager di domani.

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