L’abbronzatura, un tormentone estivo

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“Una donna deve abbronzarsi. L’abbronzatura dorata è chic” Coco Chanel

Ogni anno prima delle ferie estive è un affastellarsi di articoli su riviste relativi alla tintarella, quali creme mettere, quando esporsi al sole, cosa fare prima e dopo l’esposizione per preparare adeguatamente la pelle ai raggi, cosa mangiare.
L’abbronzatura ha vissuto periodi di grande successo e momenti in cui è stata demonizzata, in alcune culture ancora oggi le donne quando si espongono al sole proteggono con copricapi o indumenti ancora più occlusivi alcuni parti del corpo, come il viso, per preservare un aristocratico pallore ed evitare che la pelle si sciupi.
E vorrei proprio partire da qui, dal fatto che la nostra pelle è un magnifico scudo che subisce 365 skygiorni l’anno le aggressioni della luce, più o meno intensa il che comunque costituisce uno stress continuo. Quando si rimane diverse ore sotto i raggi diretti del sole questo stress aumenta.

Le radiazioni sono costituite dalla luce visibile, che non è pericolosa per la salute, anzi regola il ritmo giornaliero dei nostri ormoni, in più stimola la produzione di serotonina, ormone in grado di aiutare a mantenere il buon umore, i raggi infrarossi che sono responsabili della sensazione di calore che si avverte sulla pelle e i raggi ultravioletti, i famigerati Uv-A, Uv-B e Uv-C. Questi raggi hanno una lunghezza d’onda diversa , in particolare gli Uv-B che sono quelli potenzialmente responsabili della comparsa di tumori cutanei e gli Uv-A che sono quelli che , distruggendo le strutture di sostegno e elastiche della pelle, fanno i danni maggiori dal punto di vista estetico.

Dunque per evitare di piangere in un domani la pelle che fu è necessario proteggersi e prendere le adeguate contromisure , che poi sono quelle tradizionali, come proteggere la pelle dal contatto diretto dei raggi solari utilizzando uno schermo chimico o indumenti, evitare di esporsi per lungo tempo al sole soprattutto durante le ore in cui i raggi sono più diretti, altrimenti il rischio immediato è favorire la comparsa di un eritema, cioè un arrossamento dovuto alla rottura dei piccoli vasi cutanei con fuoriuscita di liquido nei tessuti fino a sviluppare una vera e propria ustione, con rigonfiamento della parte colpita, dolore e formazione di bolle. Ogni stress che infliggiamo alla pelle lascia una cicatrice e quando l’abbronzatura se ne sarà andata la pelle apparirà spenta, con un brutto colorito grigiastro, con qualche segno in più e meno tonica.
E’ bene ricordare che la protezione solare non impedisce che la pelle si abbronzi, ma evita che si scotti , quindi i filtri solari più alti sono quelli da consigliare sempre, maggiormente quando ci si espone all’inizio di stagione, ma non sono da abbandonare mai né tantomeno da usare con parsimonia, spesso ci si dimentica di trattare alcune zone del corpo o, soprattutto dopo il bagno , di rinnovare l’applicazione.

pelle-rovinataL’ alimentazione ideale per aiutare la pelle a non soffrire troppo è abbondante in alimenti leggeri, ricchi in acqua, sali minerali e vitamine, questo per evitare che la pelle si secchi troppo, anche gli omega 3 sono indispensabili per evitare la disidratazione.
La natura d’estate ci fornisce tutti i nutrienti necessari, a partire dalla frutta colorata gialla-arancione e rossa, come le albicocche, pesche, ciliegie, melone e anguria, quest’ultima dà una quota di preziosi liquidi in più, la verdura con le carote, ricche in beta carotene, fa scudo agli effetti negativi delle radiazioni solari, da consumare cruda perché cotta aumenta di molto il contenuto zuccherino, anche i vegetali verdi come la rucola sono importanti per evitare l’effetto dannoso del troppo sole.
Ma non si vive di sola frutta e verdura, è importante anche miscelare in modo bilanciato tutti gli altri nutrienti, in particolare quelli ricchi in omega 3, come ad esempio i pesci, i semi e l’olio di lino, le noci, alcuni legumi come soia, lenticchie e ceci, uova.
Prima di esporsi al sole è importante evitare pasti che possano affaticare l’organismo con una laboriosa digestione, quindi meglio privilegiare i cereali integrali o un bel piatto di pasta senza intingoli elaborati.
Importante è anche l’idratazione, bere soprattutto acqua ma anche tè verde e tisane, tiepide o a temperatura ambiente.
Il sole è una opportunità tutta naturale e benefica per il nostro corpo, grazie ai raggi solari il nostro organismo acquisisce una quota molto importante di vitamina D indispensabile per il benessere delle ossa, è bene quindi evitare di sprecare questo dono adottando semplici e salvifici accorgimenti, usando un poco di sano buon senso. Buona tintarella a tutte!

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Profilo Autore

Elisabetta Ravera

Elisabetta Ravera medico chirurgo, specialista in nutrizione clinica e dietetica, naturopata. Ha gestito l'unità di supporto nutrizionale all'Istituto Tumori di Milano, successivamente si è dedicata alla ricerca clinica. e attualmente esercita la libera professione nell'ambito dietologico-nutrizionale a Cogoleto, nella Riviera Ligure di Ponente e a Genova. Collabora con la rivista "L'Altra Medicina" e ha un suo sito internet www.nutrizionearmonia.it.

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