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    Home»Donna e lavoro»Wall Street non ama le donne, o sono le donne a non amare Wall Street?
    Donna e lavoro

    Wall Street non ama le donne, o sono le donne a non amare Wall Street?

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre19/09/2013Updated:23/06/2014Nessun commento4 Mins Read
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    donnewallstreet di  Lucina di Meco da Little Light Lab

    Nei primi anni Ottanta Wall Street era all’apice del successo e arruolava la migliore gioventù americana con promesse (spesso mantenute) di stipendi miliardari, prestigio illimitato, adrenalina costante e giornate lavorative di dieci o più ore. Tra quei giovani c’erano anche molte donne. Alcune di loro furono capaci di arrivare a posizioni di grande prestigio, riaffermando un trend alla parità che sembrava, in questo come in altri settori, inarrestabile. Fino alla crisi finanziaria del 1987, che fece crollare i prezzi del mercato azionario e, insieme a loro, la percentuale di donne manager del settore. Da allora, ogni cedimento di Wall Street ha coinciso con una riduzione del numero di donne “al top”.

    Margo Epprecht, analista finanziaria e scrittrice, analizza in un recente articolo sull’Atlantic la relazione tra le donne e Wall Street, spiegando alcune delle ragioni della limitata leadership femminile in questo settore.

    Secondo i dati riportati dall’Atlantic ed elaborati da Catalyst, un’organizzazione senza fini di lucro che promuove la leadership femminile nelle imprese, le donne impiegate nel settore finanziario sono il 54% della forza lavoro complessiva, ma solo il 16% di loro ricopre posizioni decisionali importanti e nessuna, oggi, ha il titolo di presidente esecutivo. Eppure le donne, anche in questo settore, non sono meno brave degli uomini, anzi. A dimostrarlo è uno studio recentemente pubblicato dal Financial Analyst Journal e citato nell’articolo da Epprecht, secondo il quale nel mercato internazionale, le analiste finanziarie sono classificate molto bene, in media meglio che i loro colleghi uomini.

    Pregiudizi, ostacoli relazionali e psicologia

    Come riporta l’Atlantic in riferimento a un pezzo di Sallie L. Krawcheck, ex dirigente della Bank of America, uscito sul New York Times, la disuguaglianza nasce in parte dal pregiudizio che le donne non possano o vogliano dedicarsi al lavoro con la stessa intensità degli uomini, soprattutto se sono mamme. In parte, poi, essa sarebbe il risultato dell’incapacità femminile di creare una forte rete professionale che le possa avvantaggiare per avanzare nella carriera. Per le donne stabilire relazioni professionali solide in un ambiente dominato dagli uomini (e spesso apertamente maschilista), come quello di Wall Street, non è semplice, lo conferma sull’Atlantic uno studio della American Association of Psychology. Non solo: in un contesto lavorativo dove la leadership storicamente appartiene agli uomini, si faticherebbe a vedere le donne come candidati credibili per le posizioni più prestigiose. A detta di molti dirigenti, infatti, alle donne mancherebbe “presenza esecutiva”, cioè quell’insieme di capacità di comunicazione, carisma e sicurezza in sé che differenzierebbero i leader da tutti gli altri, riporta uno studio del Center for Talent Innovation.

    Per Epprecht, sarebbe inoltre lo stesso modus operandi di Wall Street a ostacolare le donne, premiando la propensione al rischio, ampiamente riconosciuta inferiore nelle donne rispetto agli uomini, come illustra, tra gli altri, l’Harvard Business Review.

    Sempre e dappertutto al cuore delle disuguaglianze di genere: la conciliazione.

    Secondo Epprecht, poi, l’ostacolo forse più grande che si pone tra le donne e la leadership, infine, tipico non solo di Wall Street ma di qualsiasi carriera di estremo prestigio, sarebbe la conciliazione vita e lavoro. Per molte donne, il costo personale ed emotivo di settimane lavorative di ottanta ore, con frequenti viaggi internazionali, è troppo alto da mantenere. O almeno così pensano i dirigenti del settore finanziario, che spesso squalificano a priori le loro colleghe per funzioni di questo tipo.

    Wall Street sarebbe caratterizzata insomma da un circolo vizioso, nel quale, per un mix di abitudine, psicologia e una cultura corporativa dominata dagli uomini, le donne ricoprirebbero posizioni meno soddisfacenti che quelle ricoperte dagli uomini. Poco valorizzate sul lavoro, quindi, le donne sarebbero meno disposte rispetto ai loro colleghi a sacrificare all’estremo la vita famigliare, pertanto continuerebbero a essere viste dal sistema come carenti della “stoffa” necessaria per diventare dirigenti.

    Disuguaglianza nella coppia alla base delle disuguaglianze nel lavoro

    Per quanto non analizzate da Margo Epprecht, è importante interrogarsi sulle profonde ragioni sociali che hanno reso un modello lavorativo come quello di Wall Street non solo possibile, ma predominante. Neanche a molti uomini piace lavorare 80 ore a settimana, ma sono disposti a farlo per l’ingente fetta di potere, prestigio e, soprattutto, denaro che Wall Street offre a chi giunge al top. Per loro, poi, il prezzo da pagare quanto al sacrificio della vita personale è in genere estremamente inferiore, perché, anche in queste condizioni, non devono rinunciare ad avere una famiglia, delle cui esigenze sarà spesso la compagna a occuparsi, magari dopo aver abbandonato un lavoro nello stesso settore. Come sottolineato ampiamente da Sheryl Sandberg e molte altre, quindi, a Wall Street come a Via del Corso, le disuguaglianze nella coppia sarebbero, insomma, alla base delle disuguaglianze sul lavoro.

     

     

    Donne Donne wall street
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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio ha anche scritto la sceneggiatura, spiega: «I personaggi sono nati e si sono sviluppati, per lo più, già con il volto di chi li avrebbe interpretati, il loro corpo, i loro modi. Questo ci ha aiutato molto nello scrivere il film, perché, laddove la sceneggiatura non poteva e non doveva dire, potevamo immaginare un colpo d’occhio, un movimento, un gesto, una espressione che riempissero quel “vuoto”. 

https://www.dols.it/2025/05/20/lisola-degli-idealisti/
    È il tempo delle rose È il tempo delle rose
    Bolle all'arcibmboldi Bolle all'arcibmboldi
    https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia A https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia

Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
    Rose rosse per me Rose rosse per me
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L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

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    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
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    Rose di maggio Rose di maggio
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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
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