Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
Mi chiamo Marialuisa Portaluppi, ho lavorato 30 anni nel settore sanitario, operando in diversi reparti ospedalieri ed altri contesti. Nell’ultima decina ho iniziato parallelamente a lavorare nel settore Moda Fashion (la madre era una sarta delle sorelle Fontana).
Settori diversissimi, come ci è arrivata?
Il percorso è iniziato con corsi presso accademie di make up, per correggere il mio viso dopo un incidente stradale, causato da una sincope durante la guida, dovuta ad ischemia celebrale. Successivamente anche corsi di make up avanzato, hairstyle, consulenza d’immagine, fashion designer. Inutile dire le problematiche che si sono susseguite, ma dopo tempo si sono amplificate anche a livello allergologiche ed intollerante varie e difese immunitarie bassissime. Cosicché è stato difficoltoso lavorare nel mondo sanitario, nei reparti….
E dopo il make up?
Contemporaneamente e successivamente ho frequentato anche corsi di make up avanzato, hairstyle, consulenza d’immagine, fashion designer, lavorando molto nel settore moda.
A cavallo del periodo covid ho dovuto abbandonare il mondo sanitario e ho continuato a lavorare nel mondo fashion: dalla creazione del total look, all’organizzazione di alcune fashion week mondiali (ancora ricordate da vari enti), organizzazione di cortometraggi, videoclip, shooting fotografici, al fashion designer.
Nel periodo da fashion designer, ho conosciuto in DEA, Designer Emergenti Associati, di ConfCommercio di Milano, Miriam Meldolesi, con la quale ci siamo avvicinate maggiormente in quest’ultimo periodo, proponendomi un progetto molto interessante, di cui allego una bozza di una mia prima presentazione nel progetto.
Nel 2021 ho avviato la mia attività, dapprima nel settore moda come Start Up Fashion Tech, ma nel contempo mi sono laureata in Digital Marketing, e approfondito diverse argomentazioni, fino ad arrivare alla protezione dei dati personali, cioè alla cybersecurity e Privacy. Attualmente l’azienda si occupa di Data Protection, strizzando l’occhio al Fashion Tech. L’azienda fa parte ed è socia di aziende ed enti di rilievo, sia del mondo fashion, che della ricerca e sviluppo nelle tecnologie informatiche e privacy.
Quindi dalla moda alla protezione dati?
So bene che è un discorso, un vissuto non facile da comprendere, del perché di queste diversità di settori, ma io non vedo così molta lontananza l’uno dall’altro: l’organizzazione di eventi moda li ho guardati come organizzazione lavorativa per ogni figura professionale, da reparti a settori, che collaborando con altre figure professionali, raggiungono l’obiettivo, al di là del settore in sé.
Perché dalla moda alla Data Protection:?
Perché approfondendo alcune argomentazioni nel digital marketiong, avendo necessità di creare materiale da pubblicare online, ho voluto approfondire alcuni dettagli, fino ad arrivare e ad aver conseguito diverse specializzazioni nel mondo IT, ICT, IT Security, Privacy, DPO.
Riassumendo: quando si parla di mondo fashion è inevitabile non parlare di digitale, di pubblicazioni sui vari social, di sponsorizzare un prodotto online, di strategie di marketing e perciò di digital, di creazioni di siti web, e-commerce, dei quali attualmente viene molto richiesta la creazione, coi i vari “pericoli” del mondo online……….
E qui arriviamo alla tutela del dato personale, che ovviamente non è solo da reputarsi “online”.
