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    Home»Costume e società»Attualità»Controcorrente»Nel calderone del Covid chi è il vero debole?
    Controcorrente

    Nel calderone del Covid chi è il vero debole?

    Marta AjòBy Marta Ajò11/11/2020Updated:11/11/2020Nessun commento4 Mins Read
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    anziani-bambini
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    Sono anziani e bambini la fascia debole che deve però essere preservata e protetta dal Covid

    Il Covid si sta impadronendo delle nostre vite e, ahimè. delle nostre menti.
    Da un lato restringiamo le nostre azioni terrene, allentiamo le relazioni, riduciamo il lavoro, dall’altra invece tutti hanno da dire la loro opinione, indicare le soluzioni, definire e programmare in modo indefinito, sperimentale e possibilista rimedi e scenari. Prevalgono in questo stato di “disgrazia”paure, suggestioni, insicurezze, categorie.
    Gli individui, ostaggi incolpevoli di un virus e dei ritardi della scienza a trovare un vaccino, della politica a mettere in atto uno scudo difensivo, un idoneo sistema sanitario di difesa e di cura , vivono tra disperazione e speranza.
    Nonostante che, come dimostra la storia passata dalla quale non si riesce quasi mai a trarre gli insegnamenti, si debba presumere che questa pandemia avrà prima o poi fine e il vaccino arriverà.
    Quello che ricorderemo saranno i danni provocati. Di sicuro quelli economici ma anche quelli meno percepibili nell’immediato, più sottili e perniciosi, che concorrono a cambiamenti non sempre codificabili ma che andranno a modificare la struttura e la cultura sociale.
    Sicuramente una trasformazione del lavoro, dopo l’esperienza dello smart-working, l’utilizzo delle tecnologie nella medicina, i comportamenti nella vita quotidiana ecc.
    Una ridefinizione, insomma, della società e delle sue componenti.
    Quel che sembra destinato a uscire decisamente cambiato dalla “crisi – Covid” è il quadro dei rapporti di forza e responsabilità all’interno della società.
    In questa periodo si è riaffermato più volte il concetto vagamente denigratorio di fasce deboli.
    In esse si collocano gli anziani, i bambini e le donne, senza rilevare i vantaggi, la forza e la speranza che da esse derivano quando si abbia la forza di ricollocarle nella loro essenzialità per conservazione della specie.

    Gli anziani forniscono un’autonomia economica derivata da ciò che hanno saputo produrre e sono spesso un sostegno per molti giovani o per le loro famiglie. Ricoprono un ruolo educativo e di cura ai minori, rappresentano scrigni di memoria e di conservazione identitaria familiare e sociale. A meno che essi non appartengano alla fascia di popolazione povera che non si definisce in base all’età.
    I bambini posseggono la forza del futuro. I nuovi nati infatti rappresentano, o dovrebbero rappresentare il ricambio generazionale del Paese in cui nascono. Essi non nascono fascia debole ma possono diventarlo. Come futuri cittadini del mondo hanno il diritto di essere protetti, ovvero messi al riparo da rischi e allontanati da situazioni di scontro da parte di chi governa le comunità. Il paradigma “fasce deboli” dovrebbe modificarsi ed intendersi come “fasce da proteggere”.

    Nello schema di protezione che la natura ha trasmesso a tutte le specie, potremmo prendere esempio dal perfetto meccanismo di organizzazione sociale dei lupi in cui ogni membro del branco, a pari dignità, viene tutelato e protetto per il solo fatto di appartenervi come gruppo. La loro perfetta organizzazione consente di provvedere ad ogni bisogno senza creare differenze, attraverso una diversa ma paritaria partecipazione dove ciascuno svolge il proprio lavoro per l’autoconservazione. Dove tutti sono essenziali allo svolgimento della vita.

    L’organizzazione sociale che gli uomini si sono dati invece stabilisce modi e relazioni diversi. La collettività umana, a differenza del branco di lupi, non soddisfa solo bisogni primari ma è tesa a produrre sempre nuovi meccanismi di soddisfazione materiale per la collettività.
    Da quest’esigenza derivano obiettivi e programmi da perseguire attraverso l’utilizzo di risorse umane, di tecnologie sempre più innovative, dell’ambiente con cui s’interagisce.
    In questa realtà le donne, a loro volta, non rappresentano una “fascia” di popolazione ma sono parte integrale della popolazione. La loro capacità d’intervento attivo nell’economia e in ogni altro campo, insieme al valore aggiunto della procreazione (la riproduzione riguarda anche i maschi)) e la gestione della maternità per un lungo periodo, ne evidenzia più la forza che non la debolezza. Come membri attivi e imprescindibili di una comunità.
    Di contro, gli uomini dovrebbero conservare non solo la forza fisica di cui dispongono, spesso male usata, ma l’istinto naturale che tutti i maschi di ogni specie possiedono per concorrere, oltre alla riproduzione, alla salvezza della specie.
    La salvaguardia della vita, infatti, è dovere-diritto di tutti e non può che trasformarsi in organizzazione sociale e politica a tutela dell’individuo.
    Per paradosso si potrebbe dire che la “fascia” debole semmai è costituita da coloro, uomini o donne, giovani o anziani, che non attuano, non partecipano ad un sistema ordinativo che risponda ai bisogni, insegni i doveri e sia in grado di proteggere nei modi opportuni la vita della comunità e il futuro del Mondo.

    anziani bambini
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    Marta Ajo
    Marta Ajò
    • Website

    Marta Ajò, scrittrice, giornalista dal 1981 (tessera nr.69160). Fondatrice e direttrice del Portale delle Donne: www.donneierioggiedomani.it (2005/2017). Direttrice responsabile della collana editoriale Donne Ieri Oggi e Domani-KKIEN Publisghing International. Ha scritto: "Viaggio in terza classe", Nilde Iotti, raccontata in "Le italiane", "Un tè al cimitero", "Il trasloco", "La donna nel socialismo Italiano tra cronaca e storia 1892-1978; ha curato “Matera 2019. Gli Stati Generali delle donne sono in movimento”, "Guida ai diritti delle donne immigrate", "Donna, Immigrazione, Lavoro - Il lavoro nel mezzogiorno tra marginalità e risorse", "Donne e Lavoro”. Nel 1997 ha progettato la realizzazione del primo sito web della "Commissione Nazionale per la Parità e le Pari Opportunità" della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il quale è stata Editor/content manager fino al 2004. Dal 2000 al 2003, Project manager e direttrice responsabile del sito www.lantia.it, un portale di informazione cinematografica. Per la sua attività giornalistica e di scrittrice ha vinto diversi premi. Prima di passare al giornalismo è stata: Consigliere circoscrizionale del Comune di Roma, Vice Presidente del Comitato di parità presso il Ministero del Lavoro, Presidente del Comitato di parità presso il Ministero degli Affari Esteri e Consigliere regionale di parità presso l'Ufficio del lavoro della Regione Lazio.

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

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    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

⸻
    Regia di Guido Chiesa Prodotto da Iginio Straffi e Regia di Guido Chiesa
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai
Con Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Andrea Pisani, Anna Bonaiuto
Al cinema dal 17 aprile
https://www.dols.it/2025/04/15/30-notti-con-il-mio-ex/
    https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-mil https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-milano-al-pac-con-body-of-evidence/

E’ la prima ampia mostra personale in Italia dell’artista iraniana; che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura.
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