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    Home»Scrivilo su dol's»Narrativa»Scrivere che passione Tinta Anna Valentini
    Narrativa

    Scrivere che passione Tinta Anna Valentini

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre28/10/2024Updated:10/01/2025Nessun commento8 Mins Read
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    Tinta Valentini , di Bari, classe 66. Da sempre appassionata di scrittura, sia prosa che poesia, nel 2006 indossa lo pseudonimo come una seconda pelle per partecipare al Concorso Carte Segrete, in cui si classifica al primo posto col racconto “Un amore indecente“

    Tra il 2008 e il 2009 pubblica due libri erotici “Lettera aperta ad un amante” e ” L‘Eros, tanti colori una sola Tinta” con la Wip Edizioni.

    Nello stesso periodo collabora ad antologie e opere collettive in cui spazia dall’erotismo a temi di carattere sociale.

    Promuove la sua scrittura grazie a reading che sono veri e propri spettacoli in cui legge, recita, canta, supportata dalla band Atempoerso, di cui è front woman ( nonché autrice).

    Nel 2013 pubblica il libro ” Una donna (quasi) scaduta” (DM edizioni) che promuove girando l’Italia per circa una quarantina di tappe. Il libro segna il passaggio a una scrittura più leggera e ironica, tipica del genere chick-lit. Ritorna all’erotismo con “La fine dei giochi” ( Lettere Animate) nel 2016, mentre nel 2017 affronta il tema del disagio psichico col romanzo ” Lasciatemi dormire” ( Les Flaneurs ).

    Nel 2019 entra a far parte del collettivo di autori e artisti Lulu che fa storie, coordinato dalla scrittrice Cristiana Danila Formetta, con cui nello stesso anno pubblica ” Una donna fuori produzione”

    . Sempre col collettivo nel 2021 pubblica l’ebook “Donne che amano le donne” che si classifica al primo posto su Amazon nella categoria “Letterature erotica lesbica” e un’edizione riveduta e aggiornata di “Una donna (quasi) scaduta.

    Collabora con i Magazine L’altra metà del cielo ( Lulu che fa storie), La forbice e Molalibera. Ha partecipato a numerosi festival ed eventi tra cui il Women Fiction Festival di Matera, il Festival delle Letterature dell’Adriatico di Pescara, Libri nel Borgo Antico di Bisceglie,

    Ha vinto numerosi premi ed è stata insignita con la Rosa d’Argento dal Comune di Roseto degli Abruzzi nell’ambito del Concorso Internazionale Antonia Pozzi. Nel mese di gennaio 2022 è uscito il romanzo “La mantide” (Les Flaneurs).Il 14 febbraio 2022 è uscito “Edere” romanzo di formazione a tema LGBT per Lulu che fa storie.

    Da gennaio 2023 è curatrice, per Lulù che fa storie, della rivista Almanacco poetico contemporaneo e direttore artistico della rassegna “Parla come scrivi! Gli autori si raccontano”. Il suo ultimo romanzo in uscita a maggio è “La casa delle vedove “(Lulù che fa storie)

    La tua per la scrittura e’ una vera e propria passione Da quando hai cominciato a scrivere e perché?

    Si, ho la passione per la scrittura si può dire da sempre. Ricordo che alle scuole elementari i miei rassunti spesso erano più lunghi del brano da riassumere! Non avevo il dono della sintesi, mi piaceva scrivere senza freni. Da adolescente mi sono dedicata prevalentemente alla poesia o a quella che ritenevo tale. In realtà non l’ho mai abbandonata, solo che nel tempo le poesie hanno preso una piega diversa e alcune sono diventate canzoni (che ho scritto con la mia vecchia band, Atemperso).

    Alla scrittura “matura”, pronta per la pubblicazione sono approdata solo molto tempo dopo, intorno ai quarant’anni, quasi per caso. La scrittura per me è sempre stata una valvola di sfogo, una via di fuga, una consolazione. In alcuni casi è stata salvifica. Scrivo per infinite ragioni e credo che sia una delle cose che so fare meglio nella vita, senza essere presuntuosa.   

    Cosa facevi prima di iniziare la tua carriera letteraria?

    Accantonato il sogno di fare la giornalista e messa da parte l’abilitazione alla professione di dottore commercialista, mi sono dedicata per venti anni alle persone. Mi piace dire così. Ho lavorato in un Ente di Formazione Professionale e ho avuto modo di incontrare centinaia di individui che hanno lasciato, chi più chi meno, un segno nella mia vita.

    E’ stata un’esperienza lavorativa molto interessante, in cui ho messo anima e cuore. Non si può prescindere da questo ogni volta che si lavora a contatto con la gente: ogni individuo ha il suo bagaglio di esperienze e dolori e va capito e amato con la sua complessità. Anche se parliamo semplicemente di un corso di formazione. Da dieci anni, per varie circostanze della vita, non lavoro e mi dedico più o meno a tempo pieno alla mia attività artistico-letteraria.

    Da cosa trai la tua ispirazione?

    L’ispirazione nasce dal mio vissuto, dall’osservazione di ciò che accade intorno a me, alle persone che mi sono vicine, nel mondo…o anche da una semplice parola. Ho bisogno di un appiglio “reale” per poi lasciare andare la creatività.

    Hai scritto anche libri erotici. Da dove parte lo stimolo?

    Nel 2006 partecipai a un concorso di letteratura erotica, Carte segrete, quasi per caso. Potrei dire per sfida, dato che raccolsi la provocazione di una persona a me molto cara in quel periodo, che mi sottopose il bando, conoscendo la mia passione per la scrittura. Prima di allora non mi ero mai cimentata in questo ambito. Andò bene: vinsi il concorso e da quel momento nacque Tinta. Anche nel caso della letterarura erotica l’ispirazione nasce per caso: circostanze, confidenze raccolte…e un po’ di fantasia!    


    Hai vinto anche dei premi. Essere premiata ti soddisfa maggiormente?

    Certo. Ricevere un premio è gratificante perché è una dimostrazione di apprezzamento da parte degli addetti ai lavori. Però il riscontro del pubblico è più importante di qualsiasi premio…Nobel a parte! 

    In Italia legge poca gente. Quale è il motivo secondo te? 

    Si dice che in Italia ci siano più scrittori che lettori. Questo è vero. Si scrive tanto, troppo. Tutti pensano di avere qualcosa da dire e rivendicano il diritto alla pubblicazione del proprio pensiero.

    Così gli scaffali sono pieni di libri che, probabilmente, nessuno leggerà mai. In questo marasma di opere più o meno valide ( quanti scrittori bravi e meritevoli restano nell’ombra o riescono a ritagliarsi una fetta davvero piccola di pubblico!) il lettore deve operare una scelta e alla fine punta sui classici o sui libri scritti da autori famosi o alla moda. Il marketing editoriale credo svolga un ruolo fondamentale in questo. Forse si legge poco perché si leggono sempre gli stessi nomi? Non so. Forse sono andata fuori traccia. Ti ho detto che non ho il dono della sintesi!  

    Quale è il libro che ti ha dato maggiori soddisfazioni?

    “Lettera aperta ad un amante” il mio primo libro è andato sold out in poco tempo. Mi ha dato molte soddisfazioni perché è stato quello che mi ha permesso di farmi conoscere dai lettori, partecipare ai primi festival, vedere la mia copertina sullo stesso scaffale di Anais Nin alla Feltrinelli…”Una donna (quasi) scaduta”è stato un altro best seller che ho portato in giro per l’Italia per ben 43 tappe: affrotava in maniera ironica il tema delle menopausa e del tempo che passa ed è stato molto divertente presentarlo col supporto della musica e della recitazione.

    Ma anche libri più  “profondi” come “Lasciatemi dormire” ( in cui parlavo del disagio psichico e per il quale ho ricevuto il plauso di psicologi e psichiatri) e l’ultimo “La casa delle vedove” mi hanno dato grandi soddisfazioni.

    Non solo in termini di vendite, di riscontro e coinvolgimento emotivo da parte dei lettori. Dimenticavo: sono fiera anche dell’ebook “Donne che amano le donne”, pubblicato col collettivo Lulù che fa storie ( come a maggior parte dei utlimi lavori)perchè è stato per molte settimane al primo posto nella top 100 di Amazon, nella categoria letteratura erotica lesbica. 

    E far diventare un libro una pièce teatrale è difficile?

    Io, nel mio piccolo, ho provato a trasformare le presentazioni dei miei i libri in qualcosa di diverso, facendo vere e proprie performance. Penso di essere riuscita a dimostrare che mescolando le varie forme d’arte si rende un evento letterario più coinvolgente e intrigante.

    Mi sarebbe piaciuto trasformare in pièce teatrali alcuni dei miei libri in modo particolare, che si prestano per il modo in cui sono scritti alla rappresentazione scenica, ma ad oggi non ci sono riuscita. Comunque, se devo essere sincera, mi piacerebbe vedere una delle mie storie diventare fiction o film con  sceneggiatura e regia di Ivan Cotroneo. E’ un sogno che inseguo inutilmente da 18 anni e spero sempre che prima o poi possa diventare realtà!     

    Ci parli dei tuoi programmi per il futuro?

    Sto provando a portare in giro il reading/performance dal titolo “ Tintazioni” in cui, con l’aiuto dell’amico Giuseppe Antares Silecchia (mio lettore dal 2008) ripercorro 18 anni di attività letteraria attraverso monologhi, interviste e musica. Penso che continuerò a presentare ancora per un po’ “La casa delle vedove”, per poi dedicarmi al nuovo libro che dovrebbe uscire ( sempre con Lulù che fa storie) entro fine novembre. Si tratta di una storia leggera, a tratti comica, in cui la protagonista compie dei viaggi per incontrare amici conosciuti grazie ai social e verificare se ci sia corrispondenza tra realtà e dimensione virtuale. Un libro leggero ma che offre spunti di riflessione, come piace a me.

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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

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Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
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Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
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    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
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