Riassestamenti tornando dal Nepal

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di Francesca Palumbo

Oggi prima passeggiata post-vacanze per le vie della mia città. Mi torna difficile riorganizzarmi, recuperare il paesaggio quotidiano di strade, vie, negozi e isolati tutti uguali.

Il panorama ordinato e razionale della mia città, che pur mi è cara, cozza terribilmente con le immagini dei luoghi che di recente hanno così fortemente colonizzato il mio cuore. Luoghi polverosi, disordinati, eppure così carichi di vita. Lo scarto tra le botteghe sparse sui marciapiedi di Kathmandu e i luccicanti negozi del centro di Bari, con i saldi di fine stagione in bella vista e tanta merce superflua e comunque costosissima in vetrina, mi depista, mi disorienta, mi sposta di continuo. Eppure anch’io amo le cose belle, gli abiti, le scarpe, le borse. Mi vesto, mi aggiusto, ci tengo, ma oggi mi sento impacciata e quasi indietreggio nauseata davanti alle vetrine, ai saldi, a un po’ tutto… Però non è un atteggiamento di superiorità, f

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orse solo un lieve senso di inadeguatezza. Penso che sì, il bello è davvero in tutte le cose, perfino in uno splendido paio di scarpe appena individuato in un negozio, belle, col tacco medio-come piace a me-e una decisa scollatura sul dorso della caviglia, ma l’effetto di ogni cosa che guardo, e dell’ opulenza del nostro contesto è così spiazzante se ripenso alla parca semplicità di esistenze e luoghi cui ho assistito mentre ero in Nepal. Per noi qui in Occidente è tutto un vivere e lavorare, stressarsi per produrre, comprare, consumare, e poi morire.

Dall’altra parte c’è soprattutto il sentire, il meditare, l’essere e l’amare, e (probabilmente) il pensiero del rinascere. Spiegare che non tutto l’extra è strettamente necessario, che non sono gli oggetti, le case e le cose a renderci ricchi, che noi occidentali accumuliamo tanto, ma non è così tutto essenziale. Ripeterselo, farsi bastare quel tanto che già si ha. Apprezzarlo. Sapersi dare la misura.Anche questa è una delle tante lezioni del mio Nepal, e non c’è moralismo nè giudizio in tutto questo. Per quel che mi riguarda vorrei solo restare il più possibile e coerente a quest’idea e fedele ai miei intenti. Questo mi dico.

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Profilo Autore

Caterina Della Torre

Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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