Amore cuore o cervello?

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l nostro sarà un amore per tutta la vita? Una domanda che gli innamorati si pongono, ma è difficile prevederlo, con ciò non voglio dire che l’amore per sua natura non possa essere avvolto “nell’eterno”; il problema è che le nostre delusioni nascono dal fatto che vorremmo lo sia. Se il partner ci confessa di considerarci l’amore più grande che abbia mai incontrato è senz’altro vero, il problema è spesso nostro che in questa dichiarazione leggiamo le due parole “per sempre”, parole che non ci sono ma che per il desiderio di farle esistere “leggiamo” ugualmente. La condizione mentale descritta ci fa ingannare, il nostro preconcetto dell’eterno amore ci conduce lontani dall’attimo che stiamo vivendo. Se invece ci avvicinassimo all’amore nel rispetto e nella sincerità, ma senza pensare troppo al domani, potremmo costruire un rapporto piacevole e se poi durerà: tanto meglio. A quel punto, quando avremo in mano delle prove che è un amore con le caratteristiche della durata, ci impegneremo tutti e due per mantenerlo giovane, fresco, appassionato, eroticamente attivo, sentimentalmente solido… Il “Per sempre” sa metterci al riparo dalla paura della perdita, ma al contempo ci colloca in una posizione interiore non adatta all’amore: se voglio che sia per sempre non sono libera e allo stesso tempo imprigiono il partner in un’idea, in una condizione che sa di obbligo. Non voglio dirvi che l’amore deve essere effimero, tutti noi desideriamo amare ed essere amati, ma ricordiamo che serrature, sbarre, lucchetti…non confanno all’Amore.

tecnica mista su carta

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Una volta si credeva che il comando del corpo umano risiedesse nel cuore probabilmente perché è l’organo che maggiormente avvertiamo; è lui che possiede la capacità di farci provare le sensazioni più improvvise: tutte le frasi fatte relative alle emozioni si riferiscono al cuore e non al cervello, la vera mente che attua la sua regia nell’ombra.
Un colpo al cuore, un tuffo al cuore, mi spezzi il cuore, senza cuore, cuore di pietra, cuore caldo, cuore freddo e così ad libitum, e allora possiamo chiederci: quanto c’entra il cuore in un rapporto amoroso?
Chi dirige l’orchestra ormai si sa, è il cervello e lui, come un bravo direttore impartisce ordini e segnali a tutti i distretti, compreso il cuore l’organo più rumoroso. Ecco, è questo il punto cui volevo arrivare, al lavoro del cuore che per nutrire le emozioni pompa sempre più forte: quando ci innamoriamo ci batte il cuore, altrimenti è solamente un voler bene.
Se siamo innamorati spingiamo il nostro cuore a battere più del consueto: solo al pensiero di incontrare la persona amata, mentre percorriamo la strada del nostro appuntamento, avvertiamo i battiti farsi più veloci mentre il respiro vien meno. Il cuore batte quando amore ed erotismo si incontrano in un abbraccio dal sapore infinito. Cos’è l’amore erotico se non l’incontro tra due anime che si amano? L’erotismo esclude la fretta, si nutre di emozioni e di sguardi timidi che catturano, è come il sabato del villaggio tanto bene rappresentato dal Leopardi. L’amore erotico è l’attesa del dì di festa dove il cuore batte senza controllo e libero da ogni regola testimonia il vero amore. In una nota canzone degli anni ’60, Cuore, di Rita Pavone la cantante afferma:
“Mio cuore, Tu stai soffrendo, cosa posso fare per te. Mi sono Innamorata, per te pace no, no, non c’è. Al mondo, se rido e se piango, solo tu dividi con me ogni lacrima, ogni palpito, ogni attimo d’amor”.
Un dialogo col suo cuore che batte e che diventa compagno di gioie e turbamenti, alleato con cui condividere lo stravolgimento che porta con sé l’innamoramento.

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Profilo Autore

Maria Giovanna Farina

Maria Giovanna Farina si è laureata in Filosofia con indirizzo psicologico all’Università Statale di Milano. È filosofa, consulente filosofico, analista della comunicazione, formatrice e autrice di libri per aiutare le persone a risolvere le difficoltà relazionali. Nei suoi saggi e romanzi ha affrontato temi quali l’amore, la musica, la violenza di genere, la filosofia insegnata ai bambini, l’ottimismo, la libertà, la relazione con gli animali da compagnia e col cibo. Pioniera nel campo delle pratiche filosofiche, nel 2001 ha fondato Heuristic Institution dove si è dedicata, in collaborazione con il filosofo Max Bonfanti, anche alla ricerca di metodi e strategie da applicare alla risoluzione delle difficoltà esistenziali attraverso il TFAR (trattamento fenomenologico delle aree relazionali) da loro ideato. È creatrice della rivista on line “L’accento di Socrate”, scrive su varie riviste ed è intervenuta ed interviene in Radio e TV. Ha tenuto incontri e conferenze sulla violenza di genere a scuola e presso associazioni, taluni sponsorizzati da Regione Lombardia e patrocinati da vari Comuni italiani. Con un gruppo di studiosi ha chiesto, ottenendolo, alla Treccani.it di inserire la parola nonviolenza in un’unica forma verbale. Studiosa di relazioni, il suo sito è www.mariagiovannafarina.it

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