Referendum sull’Eutanasia?

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Milene Mucci  è stata  la referente per Carrara della raccolta firme per il referendum, insieme a Patrizia Conti, per l’Associazione Luca Coscioni e l’abbiamo intervistata perchè ci parlasse di questo referendum sull’ Eutanasia.

eutanasia-mileneMilene ti sei battuta molto a Carrara per l’eutanasia legale.
Caterina sì, ma è un impegno che viene da lontano. Ho deciso che mi sarei impegnata per questo dalla sera in cui, era il febbraio del 2009,sentii Berlusconi parlare di Eluana Englaro come di una ragazza “ancora con le mestruazioni” in spregio totale della battaglia che suo padre, l’indimenticabile Beppino Englaro, stava facendo per far rispettare le volontà di sua figlia. A questo si sono aggiunti incontri importanti come l’indimenticabile amico Max Fanelli, che ha combattuto per questo fino alla fine, ma anche vissuti personalissimi come capita a tanti di noi.

Ricordi che scrissi già per Dols nel 2018 del processo a Massa a Marco Cappato e Mina Welby per il caso si Davide Trentini .
Scrissi del aver ascoltato in tribunale le parole di una madre che ringraziava Mina per aver accompagnato il figlio in Svizzera.
Pensiamoci un attimo a situazioni cosi..pensiamoci.
Quanto possa essere terribile certo ma anche quanta verità e coraggio ci sia. E’ qualcosa di davvero difficile da descrivere e non credo che si debba mai dimenticare quanto la Vita possa creare situazioni in cui il nostro giudizio debba sospendersi di fronte alla enormità di dolori e situazioni difficilmente immaginabili se non si vivono.

Per questo è stato assolutamente naturale, alla luce di un Parlamento che sta ignorando da sempre questo e altri temi importanti nell’ambito dei diritti civili, impegnarmi e per questo quasi un milione di persone sono arrivate decise e convinte ai tavoli della Associazione Luca Coscioni a a firmare quest’estate per proporre il referendum per l’Eutanasia Legale.
Nell’inerzia di un Parlamento che ha ignorato iniziative importantissime come la proposta di legge di iniziativa popolare del 13 settembre del 2013 ma anche lo stesso recente monito della Corte Costituzionale ad intervenire –
E’ stato impossibile, quindi ,  non raccogliere immediatamente la proposta di Marco Cappato e dell’Associazione Luca Coscioni nella scorsa primavera per la raccolta firme di proposta di un Referendum per legalizzare l’Eutanasia .
Referendum che propone la modifica in parte dell’art 579 del codice penale che punisce l’omicidio del consenziente regolamentando in maniera stringente comunque le varie situazioni possibili.

Che ne pensi dei risultati ottenuti?.
Questa raccolta firme è stata una esperienza umana straordinaria. Andando ben oltre ogni possibile aspettativa.
Non c’erano solo le firme ai tavoli, c’erano i racconti, la commozione, le testimonianze di tutti quelli che venivano a firmare decisi e con convinzione.
Già le prime 100.000 i primi di luglio ci sembravano un miracolo!
Ricordiamoci che eravamo in estate, ancora con normative anti covid e il tema diciamo non era proprio leggerissimo. Invece da lì in poi è stato un progredire di firme in tutta Italia con l’incredibile risultato delle 500.000 che servivano già ad agosto e ora, grazie anche all’introduzione della firma digitale, siamo arrivati quasi al milione!

Perché in tutta Europa non è legale tranne in Svizzera?
Caterina a me piace guardare a quello che si fa più che vedere quanto non si fa.
La Spagna nel giugno scorso ha reso legale la pratica dell’eutanasia come quarto paese in Europa, dopo Olanda, Belgio, Lussemburgo e Nuova Zelanda.
Io so solo che in Italia questa è una questione affrontata ipocritamente esattamente come era quella dell’aborto quando ero ragazzina. da noi esiste lìEutanasia “illegale”. Quella che si pratica nel silenzio, nell’ipocrisia generale .
Perchè sappiamo tutti che chi si trova in una situazione estrema ed ha i soldi può andare oggi in Svizzera e decidere per sé stesso, altrimenti la soluzione è trovare due esseri umani straordinari come Marco Cappato o Mina Welby della Associazione Luca Coscioni che si accollano un processo ( come è stato nel caso di DjFabo o Davide Trentini ) oppure deve sperare nella chiamiamola ,sarcasticamente, “fortuna” di incontrare un medico che capisca e aiuti chi si trova in una situazione drammaticamente simile ,nell’ipocrita silenzio, appunto, che circonda queste vicende.

Perché sei convinta di questa battaglia ?
Perché io Caterina, esattamente come fu peutanasia-cappatoer l’aborto, non ti dico quali siano le mie posizioni spirituali o religiose.
Non credo siano importanti singolarmente . Credo sia importante, invece, che l’Italia mostri di essere un Paese laico e che in un Paese laico si debba permettere l’attuazione del diritto costituzionale della disponibilità della nostra vita e della autodeterminazione individuale.
Chiunque si avvicinava ai nostri tavoli per firmare aveva una storia nel cuore di dolore e di sofferenza infinita. Chiunque sapeva che possono capitare situazioni in cui il corpo infligge alla mente e all’anima situazioni che neanche possiamo immaginare.
Chi mi dà il diritto, io mi chiedo, di decidere per chi, come per esempio era il caso di Max Fanelli (ma i casi sappiamo sono tantissimi ) aveva all’ultimo solo la possibilità di muovere una palpebra, solo una palpebra rispetto a tutto un corpo bloccato per comunicare scrivendo su un lettore ottico? Sapendo che anche quell’ultimo ,minimo,movimento a breve sarebbe finito ?
Diceva Max: “Se volete decidere per me prendetevi anche la mia malattia “.. e io trovo che avesse completamente ragione.

Stando ai tavoli ho visto  tantissima umanità. Tantissimi i giovani sia a firmare che a dare una mano.
Giovani alla primissima esperienza come impegno.
Si vede anche la determinatezza delle donne .
Ne ho viste tantissime arrivare convinte a firmare insieme a compagni accanto più restii anche solo a parlare del problema.
Non so, credo che atavicamente noi donne abbiamo più in mano la Vita .
Il contatto con la Vita e la Morte, con il dolore, con la fatica e l’amore del prendersi cura. Insomma io credo che siamo più vicine al cuore della umana sofferenza, più coraggiose nel prenderne atto che esiste, che può arrivare.

C’è stata in agosto la novità rivoluzionaria della introduzione della possibilità della firma digitale .
E’ stata veramente una rivoluzione nell’ambito dell’allargamento della partecipazione democratica in Italia. Ciò non toglie che ai tavoli si siano raccolte seicentomila e più firme e che soprattutto esserci accanto alle persone ,fisicamente e con una rete di volontari cresciuta e formatasi spontaneamente è stato il momento importante.
Una vittoria delle persone rispetto ad una politica che si dimostra lontana dal sentire e dalla vita vera di ciascuno di noi, che neanche vuole discutere di temi così sentiti come un milione quasi di firma raccolte in una estate e senza nessun sostegno dei media ha dimostrato.
Ad oggi,  come ci diceva ieri in una riunione Marco Cappato ma la cosa è evidente a tutti, nessuno dei principali talk show ha parlato di quanto è accaduto.
Ci sono stati addirittura programmi di punta sul fantomatico e risibile referendum sul green pass ma del milione di firme raccolte in tre mesi sul referendum per l’Eutanasia Legale in Italia niente.Ma a questo punto poco importa. Il Paese ha dimostrato comunque di essere più “avanti”.
Vediamo ora chi riuscirà a prenderne atto.

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Profilo Autore

Caterina Della Torre

Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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