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      DAYE: LA DEA CHE DÀ LA VITA

      By Nurgül COKGEZİCİ11/05/20250
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    Dol's Magazine
    Home»Pari opportunità»i DIRITTI DELLE DONNE»Testimoni 3
    i DIRITTI DELLE DONNE

    Testimoni 3

    Marta AjòBy Marta Ajò19/11/2020Nessun commento6 Mins Read
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    nonviolenza
    di Paola Giordano
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    Testimoni 3 – LA NECESSITA’ DI CAMBIARE

    precedente

    Le dichiarazioni che hanno reso alcune donne, sia pure in anonimato, messe a disposizione in occasione della ricorrenza del 25 Novembre,  sono solo alcune delle molte altre fatte nel tempo finalizzate ad una raccolta editoriale che non si è mai realizzata.
    Il motivo deriva dal fatto che ogni volta che questa proposta veniva diretta ad una casa editrice la risposta è stata di disinteresse con la spiegazione “non se ne può più né delle donne né del tema della violenza” o “ne è già stato scritto fin troppo” o ancora “non è produttivo editorialmente”.
    Forse in tempi di profonda  crisi editoriale, le scelte s’impongono.  Ci si rende conto che  ogni ragionamento, ogni scrittura parziale e diretta ad un pubblico di nicchia, quali sono le persone  interessate al fenomeno della violenza contro le donne,  possa giustificare questa scelta.  Eppure colpisce che una fetta culturale importante come quella editoriale mostri indifferenza, oserei dire disprezzo per quello che riguarda la tematica di genere. E non è un caso che molte belle penne femminili si adeguino nel tacerne. 
    La tematica della violenza viene descritta, denunciata, studiata da settori specializzati e per fortuna anche da alcuni gruppi di donne che si sono fatte carico di promuovere una riflessione politica di genere come gli Stati Generali delle Donne* e di un editore “illuminato”, Andrea Ceriani, della KKIEN Publishing International* e della collana dedicata a promuovere questo lavoro.
    L’importanza della diffusione di dati e riflessioni è necessaria per accrescere le conoscenze, sviluppare gli interessi collettivi, formare nuove coscienze e  mettere le basi per le trasformazioni future che non sono solo quelle tecnologiche.
    Con queste testimonianze, infine, si è voluto evidenziare che la violenza di genere non ha né tempo né luogo,  confermare il disagio e la difficoltà di alcune ad agire nella sfera pubblica quanto, al contrario,  dimostrare la volontà di esercitare un ruolo, una disponibilità a rovesciare gli schemi, a combattere.

     

    Loredana S. 73 anni

    Non ho subito violenze fisiche. Eppure oggi se mi guardo indietro mi sembra di essere una farfalla a cui  abbiano  tarpato le ali. Non c’è stata violenza fisica, ma tanti obblighi a cui non ho potuto sottrarmi che considero comunque una forma indiretta di essa. Credo di avere avuto una vita normale secondo i canoni e le tradizioni ancora più diffuse: matrimonio, figli, nipoti.
    Se sono contenta? Se  mi sento realizzata? Se si pensa che gli affetti per una donna siano l’unica via alla felicità si. Ho avuto un buon marito, i figli non hanno dato preoccupazioni che non fossero nella norma e i nipoti sono piccoli e come tali cuccioli amati.
    Però io avevo dei sogni, avevo studiato, però quando la mia famiglia si è trovata in difficoltà economica non ho pensato neanche una volta di non fare la mia parte e ho cercato lavoro, quello che capitava e sono stata tanto umiliata. Poi ho conosciuto mio marito che ha imposto le sue regole e non mi è stato consentito di fare altro che ciò che lui decideva. Sono diventata moglie, amante e donna delle pulizie. Direi anche psicologa. Ero il luogo sicuro dove attraccare dopo i maremoti, era scontato che fossi  indistruttibile. Con i figli ho fatto la madre senza distinguere giorni o notti, insegnante quando li aiutavo a fare i compiti, guardiana durante l’adolescenza, infine anche badante e infermiera per i nostri anziani. Un copione scritto da secoli che ho recitato da grande interprete. Ora sono sola ed ho una pensione di reversibilità che m’impone attenzione. Quando sento di donne ammazzate dai propri partner mi reputo fortunata ma anche che non si può accettare di vivere o di morire per volere altrui.  Oggi so che la mia vita sarebbe potuta essere  diversa. Sto insegnando ai miei nipoti il rispetto della volontà, la parità di genere, di sentirsi liberi interiormente e combattere tutte le ingiustizie perché è importante formarli da piccoli.  Sono andata ed andrò alle manifestazioni pubbliche in cui anche la mia solitudine , insieme alle altre solitudini, può fare la differenza, può diventare forza. 

     

    Ginevra V. 34 anni

    Il mio compagno mi ha picchiata. Devo dire altro? Perché? Cosa importa, erano motivi futili, potevamo risolverli con una litigata e finiva lì. Invece mi ha picchiata, mi ha spintonata, mi ha insultata. Non importa se aveva ragione o meno e non importa se mi amava. Quell’uomo mi ha usato violenza perché voleva avere ragione e la mia opinione non  valeva niente. Mi ha detto che dovevo capire che io ero “roba” sua.
    In ufficio mi hanno chiesto perché il polso fosse fasciato ma io non ho avuto il coraggio di raccontare la verità. Una mia collega  mi ha avvicinata e lentamente mi ha fatto parlare. Di lei mi sono fidata. Mi ha confessato che le era successo una, due, tre volte fino a che non ha dovuto denunciare quell’uomo per allontanarlo dalla sua vita. Mi ha fatto capire che non ero sola, non ero debole, non ero obbligata a sopportare. Una donna non può accettare tutto per paura, non  basta per proteggersi. Da allora sono riuscita a scegliere con maggiore sicurezza le relazioni con l’altro genere. Ho imparato a non chiudermi in me stessa e con la mia collega frequentiamo un gruppo di donne che si riunisce in un circolo di quartiere. All’inizio questi scambi d’idee mi parevano inutili ma ultimamente  ci siamo messe a disposizione di altre associazioni che si occupano di donne maltrattate  e diamo il nostro contributo. Insomma mi pare che in questo modo io possa fare la mia parte e soprattutto contribuire affinché a nessun’altra capiti quello che è capitato a me, alla mia collega ed ad altre che ho conosciuto.

    Sofia M. 42 anni

    Mi sono sempre difesa dagli stereotipi culturali su cui ancora si basa la nostra società. Ho partecipato a molte occasioni di denuncia collettiva contro la violenza. Insomma sono una donna consapevole e sicura. Eppure non sono mai riuscita a denunciare uno stalker che ha avvelenato due anni della mia vita. Era il padre di un’amica di mia figlia. All’inizio ho sopportato perché non volevo fare del male a sua moglie, a quella figlia. Ogni volta che l’incontravo sembrava per caso invece lui sapeva tutto di me, i mie orari e altro privato. Una volta l’ho trovato sotto casa mia, nel garage comune,  e mi è venuto incontro come un esaltato. Ha tentato di stuprami e mi sono salvata perché è arrivata un’altra macchina. E’ andato via sussurrandomi all’orecchio che sarebbe tornato. Ero sconvolta, dovevo andare immediatamente a denunciarlo ma nel frattempo è arrivata la telefonata di mio marito. Mi è crollato il mondo. Come avrei potuto interrompere quella normalità,quella serenità,la mia vita, il mio lavoro, il mio essere madre per l’ossessione malsana di quell’uomo? Ho vissuto nella paura fino a quando ho trovato il coraggio di raccontarlo,è scattata la denuncia,  l’ho messo alle strette, la moglie lo ha lasciato . Non avrei voluto ma era quello il modo giusto e alla guerra si deve andare armati, sapere che bisogna difendersi per uscirne vivi.  Bisogna denunciare, bisogna difendere il nostro sacrosanto  diritto ad essere differenti ma uguali ed insegnarlo ai nostri figli.

    *(https://www.statigeneralidelledonne.com/ )
    *http://www.kkienpublishing.it/wpccategories/donne-ieri-oggi-domani-collections/)

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    Marta Ajo
    Marta Ajò
    • Website

    Marta Ajò, scrittrice, giornalista dal 1981 (tessera nr.69160). Fondatrice e direttrice del Portale delle Donne: www.donneierioggiedomani.it (2005/2017). Direttrice responsabile della collana editoriale Donne Ieri Oggi e Domani-KKIEN Publisghing International. Ha scritto: "Viaggio in terza classe", Nilde Iotti, raccontata in "Le italiane", "Un tè al cimitero", "Il trasloco", "La donna nel socialismo Italiano tra cronaca e storia 1892-1978; ha curato “Matera 2019. Gli Stati Generali delle donne sono in movimento”, "Guida ai diritti delle donne immigrate", "Donna, Immigrazione, Lavoro - Il lavoro nel mezzogiorno tra marginalità e risorse", "Donne e Lavoro”. Nel 1997 ha progettato la realizzazione del primo sito web della "Commissione Nazionale per la Parità e le Pari Opportunità" della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il quale è stata Editor/content manager fino al 2004. Dal 2000 al 2003, Project manager e direttrice responsabile del sito www.lantia.it, un portale di informazione cinematografica. Per la sua attività giornalistica e di scrittrice ha vinto diversi premi. Prima di passare al giornalismo è stata: Consigliere circoscrizionale del Comune di Roma, Vice Presidente del Comitato di parità presso il Ministero del Lavoro, Presidente del Comitato di parità presso il Ministero degli Affari Esteri e Consigliere regionale di parità presso l'Ufficio del lavoro della Regione Lazio.

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

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    Rose di maggio Rose di maggio
    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
    Si approssima maggio Si approssima maggio
    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

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    Oratorio Filippo Neri a Torino Oratorio Filippo  Neri  a Torino
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