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    Home»Pari opportunità»Femminismi»Andare oltre le ricorrenze 25 novembre 2019
    Femminismi

    Andare oltre le ricorrenze 25 novembre 2019

    Marta AjòBy Marta Ajò24/11/2019Updated:24/11/2019Nessun commento5 Mins Read
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    femminicidio
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    Cadono sempre, come rito malefico e senza futuro, le molte donne uccise in ogni parte del mondo e si accendono i riflettori su di loro nella cronaca quotidiana.

    Ma quelle foglie morte
    che il vento, come roccia,
    spazza, non già di morte
    parlano ai fiori in boccia,
    ma sussurrano: – Orsù!
    (Foglie morte. Giovanni pascoli)

    Cadono invece, come rito malefico e senza futuro, le molte donne uccise in ogni parte del mondo e si accendono i riflettori su di loro nella cronaca quotidiana.
    E doveroso riflettere su questo “olocausto” cui l’ONU ha sentito la necessità di dedicare una giornata mondiale contro ogni forma di violenza perpetrata contro di esse.
    Ed ogni anno, in questa triste ricorrenza-denuncia internazionale, la politica, i media, e la società prendono atto di questa piaga apparentemente incurabile.

    Le analisi di questo fenomeno fatte in tempi successivi e ripetuti per contare le morte, osservare-comprendere gli atti omicidi e trovare metodologie d’intervento e di giustizia per combatterli, si sono succedute purtroppo senza successo e il numero delle vittime aumenta lasciandoci sbigottiti.

    Non esistono responsabilità altre che non siano da ricercare all’interno di un pezzo di società che non risponde alle regole e ai principi generali della convivenza fra diversi.
    Ogni morta ed ogni suo assassino hanno la loro storia che può essere raccontata ma, quando essi diventano una rappresentanza malata di un paese, il governo ne deve prendere atto ricercando le misure che si ritengano necessarie-imviolabili a porvi rimedio.

    Ma poiché non può esservi solo responsabilità-colpa-incapacità della politica e dei suoi strumenti, bisogna soffermarsi anche su altri aspetti.

    La questione della violenza di genere, in ogni sua forma, pone una riflessione ulteriore alle protagoniste assolute di questo fenomeno: le donne.
    Il resoconto storico racconta di oppressi che si ribellano e mai di un oppressore indotto a pietà, dunque perché le donne si siano sostanzialmente sottomesse è ancora inspiegabile. Possiamo raccontarci ancora del valore del movimento femminista e delle conseguenze positive che esso ha instaurato nelle culture occidentali ma lo zoccolo è rimasto troppo duro per essere scalfito. Il dibattito successivo, fino ad oggi, viene sempre svolto in punta di forchetta.
    Direttamente chiamate in causa, le donne hanno rappresentato in ogni modo la difficoltà che comporta l’essere tali in un mondo prepotentemente a misura di maschio.

    Il secolo alle spalle, ancora così vicino nell’oggi, doveva essere l’argine per traghettarci verso il nuovo e il meglio.
    Se esso è stato definito il secolo breve, questo in cui siamo entrati ormai da quasi 20 anni, si avvia ad essere quello che rivoluzionerà la vita per come l’abbiamo conosciuta fino adesso. Ciononostante, desideri e bisogni appaiono sempre uguali e, sia pur collocati diversamente, ad essi bisognerà sempre rispondere. Il mondo tecnologico non potrà distruggere le caratteristiche che ci definiscono “umani”.

    Le macchine potrebbero però livellare uomini e donne. Il mercato del lavoro avrà bisogno di nuove figure professionali sempre più formate tecnologicamente e la rottamazione di vecchi mestieri colpirà tutti i lavoratori. Più che un sospetto indica però che il trend di disuguaglianza di genere potrebbe rimanere una costante.
    I dati dimostrano che le nuove generazioni sono sempre più attratte dalle innovazioni del mercato ed è il motivo che le porta a cercare lavoro fuori dei nostri confini ed a formare una famiglia sempre più tardi. Ciò comporterà, come conseguenza altri e nuovi problemi che riguarderanno individui soli ma anche nuclei familiari nei quali la donna è da sempre il principale motore.

    Le donne dovrebbero prendere atto che ogni sperimentazione finora tentata non ha dato i frutti sperati ed i risultati si sono mostrati inconsistenti. Come affrontare la questione?
    Inutile tornare ogni volta a ricordare date e sigle di questo percorso al femminile che rischia di sfinire. Il “genere femminile” deve ripensare alla sua storia senza nostalgie passatiste e in modo realistico. Successi e insuccessi vanno considerati con chiarezza.
    Lo slogan “se non ora quando” ha lasciato senza risposta soddisfacente l’interrogativo: “quando, quando?”.
    Né la piazza di “non una di meno” ha potuto contarne “una in meno” perché le percentuali dei femminicidi è in aumento.

    Forse è arrivato il momento di consultarsi, organizzarsi e convogliare le energie nel perseguimento dello stesso risultato perché se è vero che le forze vecchie e nuove del “femminismo”sono ancora presenti nei mutamenti contemporanei la forma della politica che esse devono portare avanti deve cambiare forma.

    La fase “rivoluzionaria” che ha caratterizzato il movimento femminista storico ha scardinato vecchi concetti ma non vecchie regole e la società non si è riequilibrata tra tutti i suoi componenti. E’ necessario passare dalla metodologia del raccontare e del dialogare a quella della trattativa diretta.
    Ed essa potrà avvenire solo se rappresentata da una forza che esprima un potere contrattuale.
    Agire solo per mantenere ciò che ci è stato “concesso”, ovvero in difesa, non è un atteggiamento vincente. E’ necessario mettere in atto una procedura di “intersezionalità” fra donne che riporti ad un unico progetto e a traguardi condivisi.

    La rivoluzione non è una parola da demonizzare, precorritrice necessariamente di violenza ma, come dimostra la rivoluzione digitale che sta trasformando le nostre vite, irruenta ma pacifica.
    Altrimenti le donne rischieranno di rimanere sempre nella posizione del mouse per il compiuter, necessario ma secondario.

    25 novembre
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    Marta Ajo
    Marta Ajò
    • Website

    Marta Ajò, scrittrice, giornalista dal 1981 (tessera nr.69160). Fondatrice e direttrice del Portale delle Donne: www.donneierioggiedomani.it (2005/2017). Direttrice responsabile della collana editoriale Donne Ieri Oggi e Domani-KKIEN Publisghing International. Ha scritto: "Viaggio in terza classe", Nilde Iotti, raccontata in "Le italiane", "Un tè al cimitero", "Il trasloco", "La donna nel socialismo Italiano tra cronaca e storia 1892-1978; ha curato “Matera 2019. Gli Stati Generali delle donne sono in movimento”, "Guida ai diritti delle donne immigrate", "Donna, Immigrazione, Lavoro - Il lavoro nel mezzogiorno tra marginalità e risorse", "Donne e Lavoro”. Nel 1997 ha progettato la realizzazione del primo sito web della "Commissione Nazionale per la Parità e le Pari Opportunità" della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il quale è stata Editor/content manager fino al 2004. Dal 2000 al 2003, Project manager e direttrice responsabile del sito www.lantia.it, un portale di informazione cinematografica. Per la sua attività giornalistica e di scrittrice ha vinto diversi premi. Prima di passare al giornalismo è stata: Consigliere circoscrizionale del Comune di Roma, Vice Presidente del Comitato di parità presso il Ministero del Lavoro, Presidente del Comitato di parità presso il Ministero degli Affari Esteri e Consigliere regionale di parità presso l'Ufficio del lavoro della Regione Lazio.

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
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    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

⸻
    Regia di Guido Chiesa Prodotto da Iginio Straffi e Regia di Guido Chiesa
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai
Con Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Andrea Pisani, Anna Bonaiuto
Al cinema dal 17 aprile
https://www.dols.it/2025/04/15/30-notti-con-il-mio-ex/
    https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-mil https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-milano-al-pac-con-body-of-evidence/

E’ la prima ampia mostra personale in Italia dell’artista iraniana; che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura.
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