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    Dol's Magazine
    Home»Donna e lavoro»Il diario di una giovane Expat
    Donna e lavoro

    Il diario di una giovane Expat

    DolsBy Dols17/10/2019Updated:17/10/2019Nessun commento6 Mins Read
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    expat
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    Molti parlano dei giovani italiani che ”vanno all’estero”. Espatriano si dovrebbe dire, ma non come un tempo da ”poveri emigranti’ con la valigia  cartone in mano, ma da diplomati, laureati o addirittura con vari master nel curriculum, ma che non trovano applicazione pratica ”a casa” e allora cercano altrove, in quella che è sempre la nostra casa, l’Europa, più allargata, più inaspettata  perché non la conosciamo a fondo, ma pur sempre la nostra casa. Ma dobbiamo imparare ad accettare altre culture e stili di vita, che non sono i nostri, anche se europei. Abbiamo voluto creare uno spazio proprio a loro con la voce di una di loro Silvia Bergantin.

    ”Ciao a tutti e benvenuti nel nuovo spazio dedicato a noi giovani Expats.

    Sono Silvia, un Expat che vive e lavora all’estero da ormai 7 anni, vorrei rendervi partecipi di questo viaggio, sperando vi sia di aiuto mentre state pianificando il vostro futuro all’estero o probabilmente state mettendo nella valigia la vostra maglietta preferita prima di partire.

    In questo articolo vorrei farvi riflettere soprattutto su una frase che, per chi è un Expat come me, avrà sentito almeno una volta nella vita: “Beato te che sei andato via.”

    Quando decidete di trasferirvi in un paese straniero, dovete prendere in considerazione tanti aspetti, specialmente all’inizio della vostra avventura.

    La Cultura del paese dove vi trasferirete è una di quelle, infatti non è detto che le persone siano socievoli ed aperte. In Olanda (dove vivo in questo momento) sono molto riservate, vogliono ed esigono i propri spazi personali. In Italia, siamo molto più amichevoli e scherzosi e soprattutto amiamo stare in compagnia.
    Mucho Grazie, Buenos Dias, saranno all’ordine del giorno, ma come fargli capire che è spagnolo?
    Affermazioni come: “Ah Italia! Pizza, Pasta, Mafia”, imitate in un italiano che ancora ad oggi stento a capire, saranno presenti ogni qualvolta che vi presenterete a qualcuno.
    Imparerete a rispondere a queste frasi in maniera scherzosa, anche se dentro di voi vorreste urlare che non siamo così, che non siamo quello.
    La colazione della domenica mattina al bar vi darà modo di lamentarvi del cappuccino, che ha tutti i gusti tranne quello del caffè con il latte.
    Scordatevi il cornetto e preparatevi ad una bella scorpacciata di bacon, uova e colazioni salate. In quel momento vi mancherà il vostro bar sotto casa, un bar italiano pronto ad accogliervi con cappuccio e cornetto caldo.
    Il cibo, nella maggior parte dei casi sarà il vostro punto debole. Dovrete imparare a convivere con piatti “italiani” revisionati: carbonara con pollo, pizze con l’ananas e altro ancora. Dovrete fare i conti con gente che difficilmente ha assaggiato la vera cucina italiana, in alcuni casi, non apprezzeranno e tu ti chiederai come facciano.

    Imparerete ad accettare diversi tipi di culture e modi di fare.
    Gli olandesi per esempio, sono molto diretti, al contrario di noi Italiani, spagnoli e Irlandesi per esempio.
    Confrontarsi con loro è stato un po’ uno shock culturale, specie nei primi mesi.
    In Olanda, non ci sono giri di parole, ti diranno: Questo non va , cambialo!”.
    Questo disagio lo vivrai tutti i giorni, a lavoro, al ristorante, con i tuoi amici o con il tuo partner.
    Potrà sembrare una piccolezza ma vi assicuro che non lo è affatto, rimani quasi paralizzato, perso e alcune volte con la lacrima pronta ad uscire, ti senti attaccato.

    Accetterete che i legami personali cambieranno e dovrete essere pronti a lasciare la vostra famiglia e magari chissà, non vederla per mesi o anni.
    Gli amici “carissimi” saranno quelli che vi taglieranno fuori perché non siete più parte della loro quotidianità.
    Altre persone spariranno con il tempo, si sa, è inevitabile, la loro vita va avanti e i rapporti cambiano fino a perdersi del tutto.
    Altre invece, non capiranno che dovrete dedicare tempo alla vostra famiglia o ai parenti e pretenderanno di vedervi. Ci saranno delle volte in cui non avrete tempo da dedicare a tutti e loro non lo capiranno.
    Ci sono amici che rimarranno con voi nonostante tutto, quelli che sentirete quasi tutti i giorni a cui vi piacerà raccontare le novità della giornata e saranno coloro che quando rivedrete, vi sembrerà di averli lasciati in giorno prima.

    E poi? arriva la solitudine.

    Appena trasferiti nessuno vi aiuterà a trovare casa o a trovare lavoro. Non ci sarà nessuno su cui contare o persone con il quale bere un caffè al volo per fare quattro chiacchiere.
    E’ tutto nelle vostre mani, sarete voi i protagonisti di questa avventura. Vi assicuro che ci saranno momenti di sconforto, momenti in cui vorreste scappare a casa, momenti di nostalgia nei quali vi chiederete perché avete deciso di partire, ma posso assicurarvi una cosa: questi momenti passano e inizierete a sentirvi forti, felici e soddisfatti di avercela fatta da soli, vi sentirete come il personaggio del vostro film di avventura preferito.

    Prima di partire è sempre ottimo fare delle ricerche sul costo della vita, e sugli stipendi base mensili.
    Non fate l’errore di trasferirvi per sopravvivere, tempo un mese e farete il biglietto di ritorno.
    In base alle vostre competenze lavorative potete cercare nei vari siti come: linkedin, gruppi facebook, Indeed, quanta richiesta c’è per per la vostra figura lavorativa e potrete controllare su GlassDoor la media salariale in quel paese per quel settore.
    Un consiglio personale per quando cercherete lavoro: non usate il classico formato del “Curriculum Europeo”, per la maggior parte di volte non è ben accetto.

    Potrei scrivere altre mille righe su questo argomento, essere un expat non è facile ed e giusto che prendiate consapevolezza di quello che andrete incontro, e per quelle persone che ti diranno, beato te, devono rendersi conto di cosa abbiamo passato per arrivare dove siamo.

    Ovviamente essere un Expat ha anche tantissimi vantaggi, vi apre la mente, vi da l’opportunità di conoscere persone provenienti da tutto il mondo, e tanto altro ancora ma ne parleremo nei prossimi articoli.
    Ricordatevi: La cosa più bella di essere un Expat è avere un altro posto da chiamare casa, in un’altra parte del mondo, e quello ve lo assicuro vi rimarrà per sempre.”


    SilviaSilvia Bergantin

    Expat che combatte frodi online, viaggiatrice a cui piace esplorare il mondo e nuove culture. Vivo e lavoro in Olanda, appassionata di coaching, La psicologia e il benessere personale sono sempre state le mie passioni. Sto studiando per avviare la mia professione da Life coach.

    Europa expat life coach
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    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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