Quando una ragazza subisce l’amputazione delle gambe e ringrazia Dio perché altrimenti non avrebbe capito nulla della vita è impossibile non inondare le 250 pagine con le lacrime.
di Gina Sorace
Fiumi di inchiostro (non tanti a dire il vero) e fiumi di lacrime (non tante, tantissime!).
Quando una ragazza subisce l’amputazione delle gambe e ringrazia Dio perché altrimenti non avrebbe capito nulla della vita è impossibile non inondare le 250 pagine con le lacrime.
I giorni che precedono l’incidente sono raccontati con pathos, c’erano i segni portati nella notte da un sogno premonitore.
I momenti dell’incidente non sono adatti ai lettori delicati, vi avviso.
Giusy piange sotto la pioggia e con le gambe divise dal peso del guard rail. Poi prega. Passano dieci minuti e – come scrive – non preghera’ più: la Madonna era già con lei.
Poi incubo, dolore su dolore ed anche una operazione alla tiroide.
E lei ancora ringrazia e sente su di sé la protezione.
Ha imparato la lezione più bella e l’ha amata! Qual è la lezione? Che siamo nei progetti bellissimi di Dio e che, per nostra fortuna, la nostra volontà è molto limitata.
Leggetelo, non vi lascerà indifferenti per il resto della vita!
10 e lode a questo atto di fede stampato con lacrime di dolore, poi di gioia e, infine, di amorosa gratitudine.
A chi soffre dedico questo libro e lo medito per imparare. Splendido
Gina Sorace nata a Bari nel 1980, si laurea a 22 anni in giurisprudenza per poi proseguire con studi classici ed ingegnieristici. Parla fluentemente 17 lingue e il suo sogno è conseguire la laurea in scienze religiose. Vive per leggere e anche un po’ il contrario. Ha scritto 4 libri