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    Dol's Magazine
    Home»Costume e società»Attualit໓Pull a pig”, bullismo e violenza
    Attualità

    “Pull a pig”, bullismo e violenza

    Angela CartaBy Angela Carta06/11/2017Updated:07/11/2017Nessun commento3 Mins Read
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    È sempre una sconfitta quando, anziché parlare di nuove misure e strategie per sconfiggere abusi e discriminazioni, ci si ritrova a denunciare il proliferare di nuove forme di violenza. È il campanello d’allarme di una situazione che si fa sempre meno gestibile.

    E così si scopre che una donna non deve più temere “soltanto” violenze all’interno della relazione, non deve più preoccuparsi “solo” di subire uno stupro mentre percorre la via di casa nel cuore della notte. No, il fenomeno del “pull a pig” rischia di rendere spiacevole e traumatica anche l’esperienza del corteggiamento.
    In breve, un gruppo di giovani punta una ragazza, magari semplice, di quelle non troppo avvenenti, un po’ timida. Credo sia giusto non ridurre il tutto a “la più bruttina del locale”, come ho letto su alcuni siti internet, espressione che aggiunge alla discriminazione altra discriminazione senza arrivare al fulcro del problema, che è la distorsione dei rapporti uomo-donna.
    Il gruppo di ragazzi decide quindi di imbastire una sceneggiata: uno di loro avrà il compito di conquistare la ragazza, facendole credere di essere realmente interessato, salvo poi svelare la bufala pubblicamente o tramite sms e mezzi simili.
    Questo è ciò che è accaduto a Sophie, ragazza inglese che, dopo essersi invaghita di Jess, ragazzo olandese conosciuto in vacanza, decide di raggiungerlo ad Amsterdam per trascorrere del tempo insieme, secondo quanto raccontato al Daily Mail. Al suo arrivo non ha trovato lui, ma un messaggio con il quale le veniva chiarito che era stata palesemente presa in giro.
    È chiaro che ci troviamo di fronte ad un fenomeno a metà strada tra il bullismo e la violenza, in particolar modo psicologica. Alla base del “pull a pig”, cioè “inganna un maiale”, ci sono pressioni emotive, volontà di minare l’autostima della vittima (generalmente già preda di insicurezze personali), misoginia e sessismo, nonché sfruttamento della situazione da un punto di vista puramente sessuale, perché spesso la seduzione sfocia in atto erotico vero e proprio, emblema però solo di un’ illusione. La vittima è spesso donna – almeno stando ai casi fino ad ora emersi (ma non si può escludere che la percentuale sia viziata da una minore propensione dell’uomo alla denuncia) – e la costante è l’assenza di rispetto nei suoi confronti, con il chiaro obiettivo di annullare la sua dignità e spingerla sempre più a fondo, al punto di non ritorno. L’umiliazione è il motore di questa pratica, e ciò che preoccupa maggiormente è proprio la difficoltà di inquadrare giuridicamente il fenomeno, in modo da garantire una qualche forma di tutela della vittima. Non è infatti possibile pensare che si possa intervenire solo se si configura un’istigazione al suicidio. Occorre studiare il fenomeno e cercare una soluzione soddisfacente a garanzia della giustizia.

    Il grande problema qui non è esclusivamente la violenza in sé, non solo il bullismo che si propaga dall’adolescenza all’età adulta, ma l’incapacità di vivere in modo spontaneo, vero e onesto la relazione con un’altra persona. Ci si nasconde di continuo dietro maschere senza riuscire a vivere la sfera sentimentale in modo genuino e rispettoso. Assistiamo ad un’escalation del degrado, e non possiamo stupirci che la qualità delle relazioni sia caduta così in basso.

    Qui si parla di “ingannare il maiale”, ma chi è il vero maiale?
    Ancora una volta, si assiste alla distorsione dell’affettività, all’instillazione del dubbio e al crollo delle sicurezze personali. Non dobbiamo dimenticare che proprio questi meccanismi spesso si riscontrano all’interno di quelle relazioni che vengono definite tossiche, e che anticipano altre forme di violenza. Meglio tenere alta l’attenzione.

    affettività bullismo la violenza di genere pull a pig relazioni tossiche umiliazione
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    Angela Carta
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    28 anni. Dopo due anni come operatrice di uno sportello anti-violenza e un anno di volontariato in Ungheria come youth worker, ho scelto di diventare educatrice professionale. Già specializzata in Tutela dei Diritti Umani, mi occupo oggi di HRE, violenza di genere, educazione videoludica e attività di gioco e team building.

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    Caterina Della Torre

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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
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A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
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    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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