Come balcanizzarsi ed essere felici

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Insegnamenti diseducativi al servizio del pubblico
(è accaduto a“Parliamone sabato”, rubrica di “La vita in diretta” in onda su RAI 1) 

Grazie RAI!
Oibò, smettiamo di lamentarci tanto dell’ inadeguatezza dell’informazione, della mancanza di programmi eruditi, di messaggi fuorvianti e di cattiva cultura.
Ricredetevi, amiche e amici, perché la RAI finalmente ha trovato un modo giusto di trasmettere parole sagge miranti a rieducare  le nostre generazioni ed educare quelle future.

Grazie RAI!
Di avere finalmente chiarito quale modo noi donne, quelle italiane s’intende (perché le francesi hanno fascino, le spagnole sono calde, le svedesi sono alte ecc.), possiamo/dobbiamo trovare per conquistare o tenerci stretti  gli uomini, anche quelli che ci fanno violenza perché inadeguate ai loro desideri.

Grazie RAI!
Che finalmente hai sfatato tutte quelle dissacranti ideologie del femminismo e del post femminismo,  l’inutilità delle nostre battaglie, il ridicolo delle nostre richieste, la stupida pretesa di contare in uguale misura dei nostri uomini, di pretendere un ruolo riconoscibile e avere diritto ad essere rappresentate.

Grazie RAI!
Per averci ricordato che se ci sentiamo sfigate e stanche, abbiamo sicuramente le nostre colpe. Che è negligenza nostra se la sera, dopo avere cucinato, fatto i piatti, provveduto alla prole, forse stirato, non riusciamo a  dare conferma al messaggio appena ricevuto dallo schermo piatto per diventare sexy mogli. 

Grazie RAI!
Per averci ricordato che donne “giuste” non si trovano in casa, nei luoghi del vivere sociale, ma nei bordelli. E che in quelli, anche in quei luoghi, ahimé, le preferite sono comunque quelle dell’Est.

Grazie RAI!
Per avere evidenziato che le giovani donne provenienti da quei paesi,  non possono trovare altro lavoro che prostituirsi, sposare un  vecchio rimbecillito, sollazzare qualche depravato, impotente, complessato, mediocre maschio italiano di ogni ceto, cultura, estrazione sociale.

Grazie RAI!
Per averci consolato, proponendo come donne vincenti  quelle che sono riuscite ad “accalappiare” e sposare uno ricco. O di riempire il gossip (ma non la cultura) del mondo dello spettacolo facendo fuori dal desiderio dell’altro genere tutte le sfigatissime  pendolari, disoccupate, sottovalutate, sfruttate ma anche donne normali che fanno una vita normale e che quella normalità se la sono guadagnato e se la sudano quotidianamente.

Grazie RAI!
Di averci fatto finalmente comprendere perché tante vengono violentate se si rifiutano di appartenere allo stereotipo femminile dell’Est. Se vengono ammazzate per indisciplina sessuale e si rifiutano di proseguire in relazioni malate o finite.

Grazie RAI!
Per averci fatto venire i complessi infarcendo l’immaginario collettivo d’ immagini raggiungibili solo con botox,  chirurgia plastica, creme costose come un affitto.

Grazie, infine, RAI!
Per averci fatto comprendere quante ragioni abbiamo avuto nel gridare basta! Di credere nella giustezza delle nostre analisi . Di convincerci ancora di più dei valori che vogliamo ribadire e trasmettere e per i quali purtroppo, non si intravede la scadenza per inadempienza.

 

 

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Profilo Autore

Marta Ajò

Marta Ajò, scrittrice, giornalista dal 1981 (tessera nr.69160). Fondatrice e direttrice del Portale delle Donne: www.donneierioggiedomani.it (2005/2017). Direttrice responsabile della collana editoriale Donne Ieri Oggi e Domani-KKIEN Publisghing International. Ha scritto: "Viaggio in terza classe", Nilde Iotti, raccontata in "Le italiane", "Un tè al cimitero", "Il trasloco", "La donna nel socialismo Italiano tra cronaca e storia 1892-1978; ha curato “Matera 2019. Gli Stati Generali delle donne sono in movimento”, "Guida ai diritti delle donne immigrate", "Donna, Immigrazione, Lavoro - Il lavoro nel mezzogiorno tra marginalità e risorse", "Donne e Lavoro”. Nel 1997 ha progettato la realizzazione del primo sito web della "Commissione Nazionale per la Parità e le Pari Opportunità" della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il quale è stata Editor/content manager fino al 2004. Dal 2000 al 2003, Project manager e direttrice responsabile del sito www.lantia.it, un portale di informazione cinematografica. Per la sua attività giornalistica e di scrittrice ha vinto diversi premi. Prima di passare al giornalismo è stata: Consigliere circoscrizionale del Comune di Roma, Vice Presidente del Comitato di parità presso il Ministero del Lavoro, Presidente del Comitato di parità presso il Ministero degli Affari Esteri e Consigliere regionale di parità presso l'Ufficio del lavoro della Regione Lazio.

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