Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Lavoro temporaneo e iziwork
    • Eternal – Odissea negli abissi
    • Lucia Tilde Ingrosso e quanto è bello scrivere
    • IL MAESTRO E MARGHERITA
    • Jurassic World – La rinascita
    • Tutto in un’estate
    • Archivio Sentimentale: la Casa di Famiglia
    • F1 il film
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Eternal – Odissea negli abissi

      By Erica Arosio02/07/20250
      Recent

      Eternal – Odissea negli abissi

      02/07/2025

      IL MAESTRO E MARGHERITA

      30/06/2025

      Jurassic World – La rinascita

      30/06/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Donne digitali»Tecnologia»Fiorella Operto e la robotica
    Tecnologia

    Fiorella Operto e la robotica

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre27/05/2015Updated:30/06/2015Nessun commento8 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    robotica
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    E’  l’interesse stesso verso la scienza e la tecnologia, da parte delle bambine e delle ragazzine, che è spesso scoraggiato nella scuola e in famiglia. Ne parliamo con Fiorella Operto, presidentessa della scuola di Robotica  che afferma ”Sono convinta che la robotica sia “roba” per menti brillanti e creative, maschi e femmine”

    Fin da piccola Fiorella ha imparato ad  amare e a studiare sia le materie scientifiche sia quelle umanistiche. Dopo gli studi di filosofia, ha lavorato in una editrice statunitense e poi in una casa editrice italiana presso la quale ha contribuito a dare vita a una bella collana di libri di divulgazione scientifica.

    Quindi sei partita dall’editoria?
    Sì, è stato un periodo straordinario, durante il quale ho conosciuto e intervistato a lungo grandi nomi della fisica, della biologia, della chimica, della storia, letteratura. Una grande emozione è stata trascorrere alcuni giorni con Margherita Hack, l’astrofisica; con il fisico Dennis William Sciama, uno dei padri della moderna cosmologia, un personaggio chiave nello sviluppo della fisica del dopoguerra, con una famosa “discendenza” di studenti. In una Gerusalemme accaldata di clima e di guerra ho intervistato Jacob Bekenstein, fisico teorico israeliano, che ha contribuito alla fondazione della termodinamica dei buchi neri e ad altri aspetti del rapporto tra informazione e gravitazione. E ho ascoltato le poesie in lingua di Yehuda Amichai. George Duby, il grande medievista, con una generosità senza eguali mi ha concesso il suo tempo, già molto malato. Ho intervistato il geniale storico della medicina Mirko Grmek; il matematico Benoît Mandelbrot; Freeman Dyson; il Premio Nobel per la Chimica Max Perutz, che mi raccontò i suoi dieci anni e oltre trascorsi nel famoso Laboratorio Cavendish di Cambridge sulle diffrazioni dei raggi da cristalli di proteine fino a riuscire a determinare la struttura dell’emoglobina.

    nao-challenge

    Ci parli della tua scuola di robotica? Come e’ nata e perchè?

    Dal 1998 al 2004 ho collaborato con il Reparto Robotica del Consiglio Nazionale per la Ricerca in Italia per promuovere la conoscenza e la comprensione della nuova scienza robotica. Nel 2000 ho co-fondato con il robotico Gianmarco Veruggio l’associazione Scuola di Robotica, di cui oggi sono Presidente. Nel 2004, quando Veruggio ha lanciato l’idea della Roboetica.

    Cos’è la Roboetica?

    E’  un’etica applicata  che disciplina la progettazione, produzione e uso dei prodotti robotici, ho contribuito nello stesso anno alla realizzazione del Primo Simposio Internazionale sulla Roboetica, alla Villa Nobel di Sanremo. Da quell’anno la Roboetica è entrata a far parte delle discussioni sull’impiego dei robot ed è un’Etica Applicata molto dibattuta. La Scuola di Robotica Scuola di Robotica è nata ufficialmente nel 2000, anche se funzionava già da due anni come ente dedicato alla formazione dei docenti. È nata a Genova, ma operiamo in tutta Italia, con progetti in Europa.

    Negli anni Sessanta, i primi robot erano progettati sostanzialmente come degli amplificatori della forza lavoro umana nell’industria pesante. Oggi, grazie alle attuali tecnologie informatiche e cibernetiche, alle nuove conoscenze della biomeccanica, delle neuroscienze e delle reti la robotica è entrata in una nuova era la cui sfida è traghettare il settore da una generazione di macchine in grado di relazionarsi solo con oggetti a una generazione di sistemi evoluti in grado di relazionarsi con le persone e le macchine stesse: i robot di servizio. Tra questi, possiamo collocare i kit robotici educazionali che sono impiegati abbastanza diffusamente, fin dalle elementari, per sostenere l’apprendimento di concetti fondamentali di matematica, fisica, programmazione e per promuovere le competenze degli studenti. Il robot è un oggetto fisico che si muove nell’ambiente e che costituisce, per bambini e ragazzi, un oggetto molto concreto con cui misurarsi, uno strumento con cui imparare. Tra i vantaggi, indicati da molti insegnanti, dell’impiego di robot mobili nella scuola vi è la necessità, da parte degli studenti, di confrontarsi con i problemi dell’incertezza del controllo. I robot mobili mostrano un comportamento incerto, dovuto alle notevoli variabili dell’ambiente in cui operano. Riuscire a fare in modo, per esempio, che un piccolo robot mobile segua una linea definita, comporta una programmazione di base mediante la quale gli studenti esercitano e sviluppano il pensiero logico. E lo fanno divertendosi.

    Quelle descritte sono soltanto due delle iniziative avviate da Scuola di Robotica. A cui si aggiungono altre, di grande successo, come Robot@Scuola, avviata nel 2005 in collaborazione con il ministero dell’Università e della Ricerca, che ha coinvolto più di cento istituti di 15 regioni diverse. Altri progetti prevedono l’impiego di kit robotici per il cosiddetto “lifelong learning”, l’apprendimento nell’arco di tutta la vita, in grado di coinvolgere sia i principianti, per avvicinarli alla robotica, sia gli esperti in programmazione, per rinfrescare e aggiornare le loro conoscenze.

    L’idea è portare i robot didattici anche all’interno delle famiglie coinvolgendo tutte le generazioni, dai nipoti ai nonni.

    Poche ragazze si interessano alla programmazione? Perché?
    Problema complesso. Le nostre società, seppure tecnologiche, non sfruttano una risorsa di fondamentale importanza che unisce intelligenza, creatività e forza lavoro: le donne nella scienza e nella tecnologia. Le indagini in merito rilevano una mancanza di studentesse nelle discipline scientifiche, e in particolare in quelle ingegneristiche. Al basso numero di iscrizioni alle facoltà di Ingegneria corrisponde, purtroppo, un ulteriore 5’% di abbandono da parte delle studentesse dei primi due anni.

    La presenza femminile negli Istituti tecnici è bassissima. Il problema del basso numero di presenze femminili nelle professioni scientifiche rispetto alla maggiore quota maschile è duplice: da un lato, la carriera delle donne in questi ambiti non è favorita, anzi, spesso è ostacolata – direttamente o indirettamente. Inoltre, è l’interesse stesso verso la scienza e la tecnologia, da parte delle bambine e delle ragazzine, che è spesso scoraggiato nella scuola e in famiglia, per un’errata proiezione delle aspettative professionali. Eppure, la differenza di opportunità nella vita tra i generi è uno dei misuratori dell’equità di una società.

    Una società giusta deve tenere sotto controllo diversi parametri relativi al proprio andamento; tra questi la valorizzazione e la promozione delle competenze femminile nella scienza e nella tecnologia. Non è sufficiente realizzare progetti speciali per le donne e le ragazze, ma che è necessario introdurre in ogni progetto scolastico, in ogni curriculum, una particolare sensibilità al problema. Quando vari elementi della società operano per minimizzare gli effetti degli errori nella educazione delle ragazze, i risultati sono evidenti.

    Quindi la robotica non è cosa solo da uomini?

    Sono convinta che la robotica sia “roba” per menti brillanti e creative, maschi e femmine. Per avere più donne ingegneri bisogna però iniziare da piccole per insegnare che la scienza non è una materia da maschi. Molto successo ha avuto questo progetto, che è stato chiamato Roberta, che insegna alle bambine già a sette, otto anni i rudimenti della progettazione utilizzando mattoncini Lego, motori elettrici e un software per il controllo. Il progetto ha tre anni di vita e per il momento non è facile capire se le nostre “Roberte” diventeranno delle brillanti scienziate. Il mio sogno sarebbe quello di allargare queste sperimentazioni anche ai bambini e bambine che subiscono il disagio di vivere in zone urbane periferiche e disagiate: per loro, studiare è un sogno, non una punizione.

    Parlando di Roboetica, spesso vengono in mente le famose Tre Leggi di Asimov; “Un robot non deve recare danno a un umano”, ecc. Bell’esempio di anticipazione letteraria, di vision di un artista, che era anche un ricercatore. Ma le Tre Leggi sono, appunto, un’immagine letteraria. Occorreranno anni di sforzi per far accettare la necessità che l’uso dei robot sia regolamentato da norme ELSA (Ethical, Legal and Societal Aspects).

    Credo che la prima domanda da porci sia: Dove va la robotica? O, meglio: “In quale direzione vogliamo che vada?”. Ci troviamo di fronte ad una nuova disciplina (alcuni sostengono, una nuova scienza), i cui paradigmi sono ancora allo stato nascente. La Robotica, infatti, è una scienza emergente nata dalla fusione di molte discipline appartenenti al campo delle scienze umane e di quelle naturali. Chiunque, anche da amatore, si avvicini a essa, ne riconoscerà le mille strade e rivoli che caratterizzano il fiorire di una rivoluzione scientifica, che invade i campi tradizionali del sapere e che impone problemi nuovi e complessi di natura etica, filosofica, religiosa.

    Le questioni etiche poste dalla Robotica rientrano, da un lato, nel generale quadro relativo all’impiego dei prodotti della scienza e della tecnologia, e riguardano le responsabilità del progettista di programmi di computer e di robot, quelle dei produttori e dell’utente nell’impiego di tecnologie sofisticate. Nello stesso tempo, lo sviluppo delle interazioni tra uomini e robot, e le connessioni sempre più strette tra ricerche robotiche e scienze biologiche e sociali, per scopi di studio dell’essere umano e delle società, e a scopi applicativi, sollevano nuovi problemi.

    Come vedi il futuro?
    Nel prossimo futuro, la comunità dei robotici svilupperà macchine il cui comportamento sarà il risultato emergente e, per certi versi, imprevedibile, dei progetti e delle decisioni assunte sia da umani sia da altre macchine. Inoltre, l’interazione e l’integrazione fisica di esseri umani e sistemi robotici sta crescendo esponenzialmente. L’impatto sociale, economico, psicologico, filosofico ed anche spirituale di queste ricerche non è ancora chiaro, ma certamente richiede una precisa analisi e attenzione da parte della comunità dei robotici. Infatti, a differenza di altri sistemi tecnologici, seppure sofisticati – come l’energia nucleare – o di altre discipline – come la bio-ingegneria – la robotica realizza macchine intelligenti ed autonome, che non sono soltanto oggetti tecnologici ma, sempre più, soggetti dotati di capacità decisionali.

    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    caterina-torre-hp
    Caterina Della Torre
    • Website
    • LinkedIn

    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

    Related Posts

    L’anima di Facebook

    25/01/2021

    I passi indietro dell’istruzione italiana

    28/01/2020

    EduGamers for kids 4.0, videogioco e benessere digitale

    22/10/2019
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Post su Instagram 18119879848467960 Post su Instagram 18119879848467960
    Post su Instagram 17987452709684962 Post su Instagram 17987452709684962
    Il Maestro e Margherita Il Maestro e Margherita
    Recensione di Erica Arosio Recensione di Erica Arosio
    Ci sono sedute e sedute Ci sono sedute e sedute
    Andar per boschi Andar per boschi
    Torgnon valle d l Cervino Torgnon valle d l Cervino
    Torgnon valle del Cervino Torgnon valle del Cervino
    Torgnon valle del Cervino Torgnon valle del Cervino
    Post su Instagram 17984240483696003 Post su Instagram 17984240483696003
    Tutto in un'estate recensione di Erica Arosio Tutto in un'estate recensione di Erica Arosio
    Marocchino da Illy Marocchino da Illy
    Intervista a Elena Guerrini da parte di Caterina d Intervista a Elena Guerrini da parte di Caterina della Torre
    Le stagioni della verità ultimo libro di Lucia ti Le stagioni della verità ultimo libro di Lucia tid ingrosso presentazione alla libreria Feltrinelli un aulenti
    Ultimo film con Brad Pitt.recensione di Erica Aros Ultimo film con Brad Pitt.recensione di Erica Arosio
    Libro di Annina Vallarino. Intervista su www.dols. Libro di Annina Vallarino. Intervista su www.dols.it
    Ieri al Bam a Milano Gae aulenti Ieri al Bam a Milano Gae aulenti
    Ieri al Bam a Milano Gae aulenti Ieri al Bam a Milano Gae aulenti
    https://www.dols.it/2025/06/22/puglia-e-dintorni/ https://www.dols.it/2025/06/22/puglia-e-dintorni/

Appunti di viaggio.

Di Alfredo Centofanti

Bari. La città vecchia è un labirinto di vie che raccontano infinite storie. Inarrestabile è il vociare degli abitanti nel dialetto locale, dei tanti turisti stranieri, dei pellegrini che da secoli vengono qui per venerare San Nicola, amato tanto dai cattolici quanto dagli ortodossi.
    Post su Instagram 18104628619530738 Post su Instagram 18104628619530738
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK