Per i malati di sclerosi multipla arriva il Sativex in aiuto.
Grazie alla cannabis arriva un aiuto ai malati affetti da sclerosi multipla. Anche in Italia, infatti, è da poco stato immesso nel mercato un nuovo farmaco che contribuirà ad alleviare le sofferenze delle persone affette da questa malattia. Stiamo parlando del Sativex, uno spray per uso orale che contiene due principi attivi provenienti dalla canapa, ovvero il delta-9-tetraidrocannabinolo (comunemente conosciuto come THC) e il cannabidiolo (ovvero il CBD).
Lo spray è un prodotto dalla Gw Pharmaceuticals e fu messo in vendita per la prima volta già nel 2005 in Canada. Attualmente è utilizzato come medicinale antidolore neuropatico, e laddove è stato messo in commercio (nel mondo è legale in 21 Paesi) fino ad ora ha ottenuto sempre ottimi risultati, in quanto contribuisce in maniera determinante a combattere la spasticità che deriva dalla malattia (in Italia si stima che in più del 70% dei casi la sclerosi multipla si accompagni a spasticità).
L’uso di questo farmaco, il quale è comunque a carico del sistema sanitario nazionale, è però soggetto ad alcune limitazioni: il malato affetto da sclerosi multipla potrà acquistare e usare il Sativex solo ed esclusivamente se dimostrerà di aver precedentemente assunto gli altri farmaci specifici per la sclerosi, nel caso in cui questi ultimi non abbiano portato alcun miglioramento delle condizioni. In più, nel caso in cui il malato dovesse essere considerato idoneo per la somministrazione del Sativex, egli dovrà prima affrontare un periodo di prova e solo successivamente, se verranno accertati miglioramenti della sua condizione, il medico che lo ha in cura potrà continuare a prescriverglielo. Il malato, dunque, potrà usare lo spray solo se riuscirà a dimostrare che è l’unica cura che riesce a dargli un qualche tipo di sollievo. Il Sativex, inoltre, essendo un farmaco di Fascia H, può essere acquistato e somministrato non in farmacia, ma in una struttura ospedaliera o in un ambulatorio specifico.
In Italia la vendita di farmaci a base di cannabis è stata autorizzata soltanto a fine 2006 con un apposito disegno di legge; fino ad oggi un malato di sclerosi multipla desideroso di testare l’efficacia e l’effetto antidolorifico di questo farmaco poteva legalmente importarlo dai Paesi in cui era già regolarmente venduto.
Ad ogni modo, la sua commercializzazione potrebbe essere un ulteriore passo verso la totale legalizzazione della marijuana per uso terapeutico nel nostro Paese, in cui comunque negli ultimi anni sono stati fatti sensibili passi in avanti, al netto di tutti gli ostacoli e di tutte le difficoltà del caso. C’è già stato, infatti, l’inserimento in vari sistemi sanitari regionali, come quello pugliese e quello toscano, dei farmaci a base di THC e CBD, mentre a livello nazionale si attendono nuovi sviluppi per garantire a sempre più malati una possibilità in più per curarsi e per evitare di dover convivere con dolori e sofferenze.