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    Dol's Magazine
    Home»Salute e benessere»Se depresso diventa un’espressione comune
    Salute e benessere

    Se depresso diventa un’espressione comune

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre02/06/2013Updated:31/07/2014Nessun commento4 Mins Read
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    isabella-borghese
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    La depressione bipolare, male frequente ai nostri giorni è diventato tema centrale di un libroscritto da una giornalista curiosa e attenta al mondo di oggigiorno, ”Dalla sua parte”, Isabella Borghese.

    Nata a Roma dove lavora come giornalista e ufficio stampa. Collabora con Controlacrisi.org, dove è responsabile della rubrica Libri & Conflitti. È autrice di Sovvertire il diluvio (18:30 edizioni) e del reportage Da ex fabbrica occupata a “città” multietnica. E’ deatrice del progetto stilish editoriale Livres & Bijoux (2009).

    Quando è nato questo libro e perché lo hai scritto?
    Mi sono cimentata per diversi anni nella stesura di racconti già pubblicati, altri non ancora, con tematiche legate alla depressione. Ho poi deciso di scrivere una storia con un respiro più ampio, di
    consegnare questo tema a un romanzo, che narrasse la storia di un’intera famiglia. L’obiettivo è stato trattare un tema, quello della depressione bipolare, molo attuale nella nostra società, raggiungere
    le famiglie coinvolte, consegnano anche un messaggio di speranza. Il romanzo è nato tre anni fa, quasi quattro, in tre differenti stesure a cui ho lavorato con molto impegno e dedizione.

    Il romanzo è nato da osservazioni professionali o personali?
    Ho messo a servizio della scrittura parte della mia esperienza personale, molto della mia curiosità in relazione al tema della malattia mentale e molto altro dell’importanza e dell’interesse che nutro nei confronti dell’animo umano, delle relazioni tra gli uomini. Spero di essere riuscita a mettere tutto questo in Dalla sua parte.

    Pensi che la linea tra sanità e ‘’malattia’’ sia facilmente oltrepassabile? Perché in tanti oggi la oltrepassano e sono sempre di più?
    Io credo che oggi il termine “depresso” sia diventato di uso comune, spesso utilizzato in modo scorretto. Facilmente si confonde la tristezza con la depressione e questo alla lunga ha creato un vero
    abuso del termine. In questi tempi di crisi, la mancanza di lavoro, la perdita dell’impiego, il fallimento di piccole-medie imprese, sta causando un numero di suicidi legati tutti alla depressione che
    scaturisce dagli stessi fallimenti. Una realtà molto preoccupante. Il Rapporto OsservaSalute 2012 ha presentato una situazione decisamente allarmante: nell’ultimo anno e mezzo sono 153 i suicidi registrati. Parliamo di ben 9 suicidi al giorno. Ecco, questo credo che sia un vero dramma, perché se è vero che le condizioni di vita alla quale siamo in qualche modo costretti a vivere minacciano la nostra dignità e ci sottopongono a continui disagi, facendoci oltrepassare quella linea di cui lei parla, andando verso una precarietà che destabilizza, è altrettanto vero che è doveroso aiutare gli uomini, la cui mente e il cui animo non riescono a reagire alla durezza di questa condizione. Sarebbe dunque utile trovare il modo di prevenire certi processi.

    Nel film ‘’Il lato  positivo’’ sembra in realtà queste patologie debbano essere superate non dalle malattie ma dall’aiuto dei familiari. Concorda?
    Non del tutto. La depressione, intesa come malattia mentale, è una condizione che non si può rimediare con l’affetto dei familiari. E’ importante, giusto, umano che i pazienti non vengano abbandonati (spesso accade anche questo). Ma non è assolutamente sufficiente. Non lo è perché un familiare vive un rapporto affettivo profondo con il paziente, per cui, le dinamiche relazionali non possono consentire che un familiare possa “far guarire” un congiunto affetto da depressione.
    Nessuna malattia guarisce con l’amore.  Ci vuole piuttosto molta umiltà, anche
    da parte di questi, avvalersi di un sostegno psicologico che possa dare agli uomini dei validi strumenti per affrontare la convivenza con un parente ammalato. E mettere le proprie esperienze a servizio degli
    altri, come bagaglio di condivisione, comprensione, sostegno. Esistono poi terapeuti, percorsi necessari da percorrere altrimenti si corre il rischio di ammalarsi insieme a chi si ama.
    A chi si rivolge il libro, adulti,figli?
    Ho utilizzato un linguaggio molto semplice, anche la costruzione delle frasi, molto corte. Questo mi ha permesso di raccontare una storia appetibile per tutti. Sto ricevendo mail di persone molto diverse tra
    loro. Questo significa che Dalla sua parte sta raggiungendo: uomini, donne, giovani, adulti. Chi vive il disagio della malattia, ma anche chi conosce la depressione senza viverla. In questo periodo sta
    nascendo molta attenzione da parte di blog e pagine face book che trattano di questo tema. Poi però il libro è anche la storia di una famiglia, di una ragazza di 25 anni. I suoi amori. Racconta anche i
    legami tra le persone, indaga sull’animo umano.
    Ed è per quesato che dalla sua parte sta raggiungendo un pubblico molto vario e vasto.
    Piano piano, ma con un lavoro paziente, attento e meticoloso, questo sta accadendo. Ed è un importante traguardo per il mio lavoro.

    Isabella Borghese
    giornalista e ufficio stampa free lance ufficio
    stampa NOVA DELPHI LIBRI www.novadelphi.it
    curatrice della rubrica
    LIBRI & CONFLITTI  su www.controlacrisi.org
    contatto
    facebook:
    http://www.facebook.com/profile.php?id=1385156575

    dalla SUA PèARTE depressione. dalla tua PARTE iSABELLA rAGONESE
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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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Bari. La città vecchia è un labirinto di vie che raccontano infinite storie. Inarrestabile è il vociare degli abitanti nel dialetto locale, dei tanti turisti stranieri, dei pellegrini che da secoli vengono qui per venerare San Nicola, amato tanto dai cattolici quanto dagli ortodossi.
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