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    Home»Pari opportunità»Donne nel mirino: allerta continua
    Pari opportunità

    Donne nel mirino: allerta continua

    Caterina Della TorreBy Caterina Della Torre05/05/2013Updated:21/06/2014Nessun commento4 Mins Read
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    di Rita Cugola

    Non è possibile che puntualmente questo assurdo paese si trovi costretto a fronteggiare i medesimi ostacoli. Non è possibile che anzichè progredire davvero nel processo autoevolutivo e assimilare totalmente le innumerevoli possibilità culturali e sociali (oltre che economiche, ovviamente) offerte dalla globalizzazione e dal multiculturalismo, l’Italia sta ancora annaspando, sommersa dalla marea inarrestabile di quelle problematiche misogine – quindi sessiste – e razziste da lei stessa generate.
    Non devono stupire gli attacchi inauditi e inqualificabili di cui il presidente della Camera è stato oggetto negli ultimi giorni. Offese e insulti riversati su Laura Boldrini proprio in quanto donna, come sottolineato dalla diretta interessata. Qualcuno ha creduto di trovare una giustificazione esaustiva all’accaduto nei trascorsi della neo parlamentare a difesa dei deboli, degli emarginati, degli immigrati. Qualcun altro invece non tollera il suo incarico alla terza carica dello Stato. Altri infine – la maggioranza degli infami, perchè solo in questo modo possono essere definiti i mittenti degli insulti – non sopportano la femminilità che la Boldrini incarna.
    Eppure non è la prima volta che una donna conquista la presidenza della Camera. Prima di lei, Irene Pivetti, Nilde Iotti. Loro, però, non dovettero subire i medesimi attacchi. Perchè, dunque, tanto accanimento, oggi? Semplicemente perchè le donne sono sempre meno accettate.
    Questo, non dimentichiamolo, è un governo che per la prima volta gode di una grande rappresentanza femminileal suo interno e l’Italia (come più volte sottolineato in questa sede) è insofferente alla parità di genere.

    E che dire, poi, se un ministro, oltre che donna, è nera? Lo sanno bene certi leghisti del calibro di Mario Borghezio (“Scelta del c…!”) o Erminio Boso (“Kyange torni in Congo!”).
    Che tradotto significa una sola cosa: di male in peggio.
    Eppure Cécile Kyange, neo titolare del Dicastero per l’Integrazione, non si è scomposta. Il nostro, a suo giudizio, non è un paese razzista; solo, non è preparato ad affrontare le diversità. “Io sono nera e sono fiera di esserlo”, ha aggiunto. Non avrebbe potuto trovare espressione più felice, a dispetto dei suoi detrattori.

    L’intolleranza e il razzismo stanno rinascendo un po’ ovunque, forse come diretta conseguenza della mondializzazione invisa a molti. Da noi, però, esso non è mai definitivamente morto. Per anni è rimasto un (pessimo) sentimento latente nella coscienza collettiva degli irriducibili intransigenti. Oggi, grazie all’enorme apertura verso realtà non necessariamente coincidenti con quella in cui per lungo tempo siamo stati immersi nostr

    o malgrado, l’antico odio verso l’altro riemerge prorompente.
    Si tratta di un odio incondizionato, rivolto sia alle minoranze etniche presenti nel nostro territorio – percepite ora non più come entità a se stanti ma come esse stesse portatrici di valori che rischiano di offuscare l’italica specificità (resurrezione del mito della razza?) – sia a quel settore sociale fino a pochi decenni fa ritenuto debole e quindi facilmente soggetto a condizionamento da parte del maschio, ossia le donne.
    Come accennato in precedenza, l’Italia non è pronta al grande salto verso l’uguaglianza sociale e civile. Il processo di emancipazione femminile è soltanto agli inizi, purtroppo, ma la difficoltà insita nel cambiamento in una nazione retriva, così radicalmente legata al tradizionalismo patriarcale si evince dalle reazioni spesso inconsulte a cui stiamo assistendo impotenti.

    Dagli insulti ai femminicidi,
    riconosciamolo, il passo è breve e la radice è identica: l’intolleranza morbosa del maschio verso “l’altro-da-sè”.
    Bianche o nere, le donne sono pur sempre nullità e meritano quindi il giusto castigo per l arroganza che consente loro di conquistare vette fino a ieri precluse, per l’odiosa pretesa di essere considerate e apprezzate come persone, per quella inspiegabile capacità di affermarsi socialmente malgrado i diktat imposti da una società strenuamente sessista (con il serio rischio, poi, di relegare nell’ombra dell’anonimato colleghi uomini senza dubbio maggiormente qualificati per nascita a posizioni di comando!)..
    Tutto ciò, tuttavia, non debilita affatto l’universo femminile. Anzi, lo fortifica ulteriormente. Se non altro, contribuisce a risvegliare quel senso di solidarietà reciproca che nell’epoca post femminista si era un po’ perso per strada.
    Le donne sembrano adesso più unite su un fronte comune: quello della lotta contro un aggressore che, finalmente, è uscito allo scoperto. Non più battaglie condotte in nome di un astrattismo ideologico che poco o nulla aveva a che fare con l’effettiva realtà sociale del momento, bensì scontro diretto sul terreno della competenza.
    Nel frattempo, gli attuali Ministri per le Pari Opportunità (Josefa Idem), la Giustizia (Anna Maria Cancellieri) e gli Esteri (Emma Bonino) hanno appena annunciato il prossimo dispiegamento di un’apposita task force finalizzata a contrastare (e se possibile debellare) ogni atto di violenza sulle donne. Speriamo.
    Ormai non importa se la resistenza sarà destinata a durare lungamente: il risorgimento rosa è cominciato.

    allerta Donne nel mirino femminicidio
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    Caterina Della Torre
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    Proprietaria di www.dols.it di cui è direttrice editoriale e general manger Nata a Bari nel 1958, sposata con una una figlia. Linguista, laureata in russo e inglese, passata al marketing ed alla comunicazione. Dopo cinque anni in Armando Testa, dove seguiva i mercati dell’Est Europa per il new business e dopo una breve esperienza in un network interazionale di pubblicità, ha iniziato a lavorare su Internet. Dopo una breve conoscenza di Webgrrls Italy, passa nel 1998 a progettare con tre socie il sito delle donne on line, dedicato a quello che le donne volevano incontrare su Internet e non trovavano ancora. L’esperienza di dol’s le ha permesso di coniugare la sua esperienza di marketing, comunicazione ed anche l’aspetto linguistico (conosce l’inglese, il russo, il tedesco, il francese, lo spagnolo e altre lingue minori :) ). Specializzata in pubbliche relazioni e marketing della comunicazione, si occupa di lavoro (con uno sguardo all’imprenditoria e al diritto del lavoro), solidarietà, formazione (è stata docente di webmarketing per IFOA, Galdus e Talete). Organizzatrice di eventi indirizzati ad un pubblico femminile, da più di 10 anni si occupa di pari opportunità. Redattrice e content manager per dol’s, ha scritto molti degli articoli pubblicati su www.dols.it.

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    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
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Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
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L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

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    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
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    Rose di maggio Rose di maggio
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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
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