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    Dol's Magazine
    Home»I racconti di dols»Bianca di I. Pecikar»Bianca
    Bianca di I. Pecikar

    Bianca

    DolsBy Dols22/12/2012Updated:23/07/2014Nessun commento4 Mins Read
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    Bianca-la-dama-bianca
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    Io venni in luogo d’ogni luce muto
    che mugghia
    come fa mar per tempesta
    se da contrari venti è
    combattuto

    di Irene Pecikar

    (liberamente tratto dalla leggenda della dama Bianca del castello di Duino)

    Io venni in luogo d’ogni luce muto
    che mugghia
    come fa mar per tempesta
    se da contrari venti è
    combattuto

    Dante Alighieri (Inferno V, 28-30)

    XIII secolo, feudo ora Duino

    «Mia signora, come vi sentite stamane?» mi chiede la mia cameriera, legando i pesanti tendaggi di velluto verde muschio, per far entrare la luce del giorno e l’aria frizzante che profuma di mare.
    «Va tutto bene, Maria». Dal modo in cui mi scruta, dubito che mi stia credendo, ma non ritengo di doverle raccontare i miei incubi.
    «Vostro marito e mio Signore è appena tornato. Volete indossare il vestito blu, mia Signora?»
    «Sì..» e mi ritrovo a pensare come affrontarlo. I suoi cambiamenti d’umore sono ormai incontrollabili.
    «Maria, puoi andare, di’ al mio Signore che sarò da lui tra poco» e così la congedo. Qualche istante dopo che lei è uscita sento la porta riaprirsi.
    «Esterina, lui è tornato! Siete in pericolo…».
    «Non avreste dovuto entrare nella mia stanza, Guglielmo, vi rendete conto che qualcuno potrebbe vedervi e farsi strane idee… Siete impazzito?»
    «Lo sapete come la penso al riguardo e, se voi me lo aveste permesso, io lo avrei già sfidato a duello…».
    «State perdendo del tutto la ragione! Lui è il maestro d’armi di Federico II, quale pensate potrebbe essere l’esito del vostro duello?»
    «Sciocchezze! Io e Federico ci siamo allenati insieme tante volte, non ve lo dimenticate. Voi… tu sai bene quello che provo per te, e conosci il motivo del vostro matrimonio! Io posso darti l’amore che non hai mai ricevuto».
    Quanto vorrei aver incontrato prima Guglielmo, di suo cugino Federico, sono due uomini così diversi, e forse avrei convinto mio padre e lui avrebbe disposto diversamente prima di morire. Ora che si è infuriato, il suo linguaggio è ancora più intimo. Vorrei poter trovare conforto tra le sue braccia, ma non è questo il mio destino.
    «Ne abbiamo già parlato, io… preferisco una vita insieme a lui che vedervi morto!».
    Mi sono esposta anch’io, adesso, gli sto dando quella confidenza che non ho mai avuto nemmeno con mio marito. Con passo deciso Guglielmo mi si avvicina e mi cinge le spalle, il mio cuore accelera per l’emozione e mi sento avvampare. I suoi occhi hanno il colore di un cielo terso in una giornata estiva e mi stanno trafiggendo l’anima. Il suo viso è così vicino al mio che il suo fiato riscalda le mie gote, mi afferra con entrambe le mani la testa, quasi rabbioso.
    «Quanto poco mi basterebbe per baciare le tue morbide labbra…».

    Quanto vorrei lasciarlo fare, da quanto desidero assaggiare il sapore della sua bocca, ma non mi è permesso godere di questi momenti.
    «Ma non lo farai, ti prego di non farlo, non potrei accettarlo» dico io e mi avvicino ancora di più, fino ad appoggiare la mia guancia sulla sua, ruvida e calda. Quel contatto mi inebria i sensi e vorrei poter lasciare le sue mani sfiorare ogni parte del mio corpo. Mi discosto di scatto, prima di compiere un’imprudenza.
    «Ora vai, devo scendere e incontrarlo». I suoi occhi mi squarciano il cuore e quando finalmente esce, chiudendo la porta, mi appoggio a essa per riprendermi.

    «Marito mio, mio Signore» e mi avvicino a lui facendo un inchino di saluto. Mi guarda di sfuggita e fissando fuori dalla finestra la vegetazione aggrappata alla roccia a strapiombo sul mare, mi fa cenno di sedermi dinanzi a lui.
    «Voi siete una dama, Esterina da Portole, che molti mi invidiano. Io avevo bisogno della vostra dote per far carriera. Vostro padre è stato lungimirante. Io ora sono il maestro d’armi di Federico II e voi la castellana di questa dimora arroccata sulla roccia carsica, la Signora del feudo… Voi sapete che io sono molto impegnato e questo luogo mi va stretto». Il tono della sua voce è pacato, si gira e i suoi occhi sono persi nel vuoto. Fa una lunga pausa e solo allora, pone lo sguardo su di me. Scatta in piedi e con gli occhi iniettati di sangue mi rivolge parole indecorose. Mi si sento gelare, non comprendo quale sia la mia colpa. Ma la gelosia gli rode l’anima.
    «Io sono Federico da Ritisperga, un uomo importante, e voi osate mettermi in ridicolo! Da oggi non potrete più lasciare il castello. Sarete segregata tra queste mura di pietra e i soldati di guardia al ponte levatoio hanno già l’ordine di non farvi passare».
    Non oso chiedere il motivo, né contraddirlo in alcun modo: peggiorerei la sua collera.

    <<continua>>

    Bianca Dama Duino Irene Pecikar
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Caterina Della Torre

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    Redattora del sito internet www dols.it

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    Rose di maggio Rose di maggio
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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
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    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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