Intervista ad Eva Clesis, autrice del libro “101 motivi per cui le donne ragionano con il cervello e gli uomini con il pisello”
Eva Clesis, giovanissima donna barese. Al momento vive a Roma, dopo diverso girovagare.
Leggende metropolitane narrano che questo sia uno pseudonimo e non il suo vero nome, ma francamente poco importa, certo è che così giovane ha già bruciato diverse tappe e i suoi saggi, le antologie e le collaborazioni nel mondo letterario si sprecano. Prima del libro che in questo periodo promuove, Il suo battesimo di scrittrice l’ha avuto per la rivista d’arte e letteratura francese “Verso” con un articolo sulle opere dell’artista argentino Jack Vanarsky, scritto durante la sua permanenza a Parigi, quando la Clesis parlava di dadaismo e poesia beat, aveva i capelli arancioni e i vestiti lugubri.
Pubblica il suo secondo romanzo “Guardrail” nel 2008, per la casa editrice Las Vegas, anno in cui si trasferisce a Roma. Nel 2010 pubblica un saggio eroticomico per la Newton Compton, appunto “ 101 motivi per cui le donne ragionano con il cervello e gli uomini con il pisello” ed a luglio 2011 è uscito “E intanto Vasco Rossi non sbaglia un disco”, il suo terzo romanzo per la Newton Compton e un suo racconto è nell’antologia Paradossi curata da Flanerì.
L’ultimo romanzo della Clesis conferma la sua scarsa capacità a vedersela con i titoli dei suoi libri o a difendere quelli originari, ma come ama dire sempre lei, bisogna sempre guardare al futuro perché non ci sorprenda alle spalle. Negli anni quindi è passata da un genere ad un altro con estrema disinvoltura. Il saggio che esaminiamo con lei è ben diverso dal romanzo in cui parla di ragazzi emarginati, dipendenti da bullismo e droga, rifacendosi anche a situazioni vissute durante il periodo scolastico. Insomma temi forti e impegnativi, tutt’altra storia rispetto allo scansonato saggio eroti-comico. Ma chiediamo proprio lei, esile e minuscola giovane donna, dal sorriso accattivante, il perchè!
Come mai questo libro, totalmente diverso, almeno nelle apparenze, dai tuoi romanzi precedenti ?
Innanzitutto questo libro non è un romanzo, ma un esperimento che parte da un’idea su commissione: l’editore mi ha proposto di scrivere sulle differenze tra uomini e donne. All’inizio ho storto il naso, non credevo di esserne capace, mi sembrava un argomento frivolo. Ma poi mi sono detta che sì, sarei sopravvissuta alla stesura e magari mi sarei anche divertita: così ho cercato di scrivere una specie di tratterello di costume con spunti e riflessioni reali, scene comiche e parossistiche, citazioni, esperienze personali e consigli.
Come hai proceduto nella stesura del libro, visto che non è un romanzo? Ti sei documentata o hai effettuato interviste ? Insomma quali sono state le fonti da cui hai attinto?
Le fonti, come spiego all’inizio del libro, sono le ricerche delle università americane: è incredibile la quantità di indagini inutili che si possono fare pur di ottenere dei fondi e il tutto a scapito di ricerche molto più serie. Ho messo a confronto i risultati con episodi miei o di mie amiche e luoghi comuni tipicamente familiari e tradizionalisti. Il risultato è a tratti esilarante.
Il titolo lo hai scelto tu o avevi in mente qualcos’altro?
Il titolo è del mio editore. Diamogli pure tutta la responsabilità, nel bene e nel male!
<continua>