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    Dol's Magazine
    Home»"D" come Donna»Spezzare le catene con il jazz
    "D" come Donna

    Spezzare le catene con il jazz

    Cinzia FiccoBy Cinzia Ficco04/12/2011Updated:12/03/2015Nessun commento3 Mins Read
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    simonacosimi
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    L’anoressia. La bulimia. Alla fine, la resurrezione con il Jazz, passando per il Buddismo di Nichiren Daishonin.

    E’ la storia di Simona Cosimi che, inseguendo il mito di Nancy Wilson, Billie Holiday, Ella Fitzgerald, è riuscita a ritrovare se stessa e a fare pace con il mondo.

    Romana, quarantatre anni, dopo l’Accademia delle Belle arti di Bologna, non avrebbe mai immaginato di fare la cantante jazz. Sognava di diventare attrice. Ma dalla musica, nata nelle comunità afroamericane del sud degli Stati Uniti, si è sempre sentita attratta.

    Oggi Simona vive a Londra, ha inciso un Cd “Don’t call me my love”. Ed è felice. Tante le battaglie che ha dovuto sostenere. La più sfiancante, quella con i genitori, che sognavano per lei un futuro più sicuro.

    Simona, quando e come ha scoperto di voler fare la cantante jazz?
    Molto tardi, esattamente cinque, sei anni fa. La mia vita è cambiata molto in questi ultimi otto anni. Sto vivendo in un modo, che non avrei mai immaginato fosse possibile, pur desiderandolo. E il jazz è un genere, da cui mi ero sempre sentita attratta. Anche se ascoltavo tutt’altro.

    C’è stata una cantante in particolare, che ha segnato il suo destino?
    Non proprio una cantante, ma un brano di musica classica: “Chiaro di Luna” di Beethoven. Mia madre da bambina ha studiato pianoforte. Qualche volta lo suonava. Ed io mi sentivo profondamente commossa e rapita. Avrò avuto sette, massimo otto anni. Avevo anche imparato a suonarne alcune battute.

    Chi ha scoperto la sua voce?
    Beh, io. A un certo punto mi sono resa conto che avevo una bella voce – meno comune nelle donne, perché sono contralto – mezzosoprano- un bel vibrato. Avevo venti anni. Stavo studiando recitazione in una scuola di teatro, a Roma. Ma solo intorno ai ventotto ho capito che era fatta anche per cantare o forse devo dire che solo allora ho sentito il desiderio di iniziare a cantare. Nella mia vita, però, ho fatto in ritardo un po’ tutte le scelte vitali per realizzarmi.

    Perché?
    Per tutta la mia adolescenza ho sofferto di anoressia e bulimia. Questo ha condizionato molto le mie relazioni anche in seguito. Non credevo neanche un po’ nelle mie capacità. Iniziavo a fare le cose, ma di fronte alle prime difficoltà, rinunciavo. Via via che passavano gli anni, mi chiudevo sempre di più in me stessa. Mi creda, non sapevo come uscire dalla gabbia, che imprigionava la mia mente. C’era un nodo grande, che mi bloccava. Avevo perso ogni speranza ed ero profondamente infelice. Poi, circa otto anni fa una persona mi ha parlato del Buddismo di Nichiren Daishonin. Ho iniziato a praticarlo e non ho più smesso. E sa perché?

    Ce lo dica!
    Ho visto che la mia vita cambiava e riuscivo ad avere la forza per affrontare le difficoltà, le stesse che prima mi facevano terrore. Ho cominciato a lottare.

    E ad avere la forza di imporsi sui suoi genitori. Vero? Cosa hanno provato i suoi, quando ha detto loro che avrebbe fatto la cantante jazz?
    Erano disperati e contrari. Soprattutto, perché avevo parlato della mia decisione di fare della musica la mia professione a tutti gli effetti. Una scelta non facile. Si immagini che oggi, quando in Italia mi chiedono cosa faccia, io rispondo che sono una cantante jazz. Di rimando mi chiedono: Bello! Sì, ma che lavoro che fai? A Londra è diverso. Esiste una dignità dell’ artista.

    <<continua>>

     

    anoressia bulimia cantare gabbia jazz
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    Cinzia Ficco
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    Pugliese, classe ‘69, laureata in Scienze politiche, giornalista pubblicista, è responsabile del magazine www.tipitosti.it, il blog di chi non molla. Sposata, ha una bambina che si chiama Greta, si diverte a scrivere per lei racconti. Ha pubblicato Josuè e il filo della vita, Il re dalle calze puzzolenti, Tina e la Clessidra, con la casa editrice Edigiò. L’ultimo è Mimosa nel regno di sottosopra, pubblicato da Intermedia.

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    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

https://www.dols.it/2025/05/22/fuori/
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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
    Post su Instagram 18032179283653753 Post su Instagram 18032179283653753
    https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/ Re https://www.dols.it/2025/05/20/lezione-damore/

Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
    La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio La regista Elisabetta Sgarbi, che con Eugenio Lio ha anche scritto la sceneggiatura, spiega: «I personaggi sono nati e si sono sviluppati, per lo più, già con il volto di chi li avrebbe interpretati, il loro corpo, i loro modi. Questo ci ha aiutato molto nello scrivere il film, perché, laddove la sceneggiatura non poteva e non doveva dire, potevamo immaginare un colpo d’occhio, un movimento, un gesto, una espressione che riempissero quel “vuoto”. 

https://www.dols.it/2025/05/20/lisola-degli-idealisti/
    È il tempo delle rose È il tempo delle rose
    Bolle all'arcibmboldi Bolle all'arcibmboldi
    https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia A https://www.dols.it/2025/05/14/la-trama-fenicia

Aspettiamo con ansia l’imminente uscita del La trama fenicia del mitico texano.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) è il 13* film diretto da Wes Anderson, 56 anni, e da lui scritto con il 60enne Roman Coppola, segnando così la loro sesta collaborazione.
    Rose rosse per me Rose rosse per me
    Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbi Storia di Kechic una sartoria e un marchio di abbigliamento italo africano. Nasce dall’incontro tra Valeria Zanoni e Cheikh Diattara Lui senegalese e sarto, lei italiana ed esperta di comunicazione. Prende origine da questa amicizia, dalla voglia di creare qualcosa di bello insieme e di condividerlo.

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    di Eugenio Alberti Schatz L’8 maggio si è inau di Eugenio Alberti Schatz

L’8 maggio si è inaugurata al Museo di Arte Occidentale e Orientale la mostra di Анна Голубовская (Anna Golubovskaja dal titolo Punti di attrazione (2022-2025).

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    Dicono di TE …. Ti sei divertita con “I nomi Dicono di TE ….

Ti sei divertita con “I nomi da Indiani”? Hai creato la tua tribù e inventato la leggenda sull’origine del tuo nome? Per costruire il tuo nome sei ricorsa a ciò che dicono gli altri per identificarti quando non ti conoscono se non superficialmente. Hai usato le similitudini che vengono in mente pensando a te.

Ora fai un passo avanti e segui i suggerimenti per una nuova scrittura “metaforica”!
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Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
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A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
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E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
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