Da Blogger a blogger II

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di Alessandra Pepe<precedente>

Come è il tuo rapporto con il mondo dei blog in generale? Cioè, tu sei una blogger e questa definizione è un dato di fatto, ma come ti comporti con gli altri, leggi altri blog per esempio? Rispondi ai commenti andando nei profili degli altri? No, dunque, quando ci sono dei commenti io rispondo direttamente sul mio blog. È ovvio però che se un blogger mi commenta quando ho tempo vado a leggere anche il suo profilo, questo accade soprattutto quando arrivano persone nuove che non conosco. A parte questo leggo molti blog, perché mi piacciono molto ed è bello quando si crea un feeling con chi li gestisce. Come primo in assoluto leggo Le Vipere , ma anche blog più piccoli, che fanno meno traffico, tra i miei preferiti c’è lo Spora Blog e poi There is a lot of Sarinskiness . Ne leggo veramente tanti e che trattano di argomenti eterogenei, leggevo Commodus ad esempio , leggo Il Signor Ponza, però ecco diciamo che come argomenti si spazia dalla musica alla moda, alla politica, non mi soffermo su niente in particolare, leggo tutto. Per quanto riguarda la parte tecnica del blog come fai? Template, grafica, inserimento dei testi … Il primo blog che ho avuto era sulla piattaforma Splinder, che mi garantiva una certa flessibilità.. WordPress invece è molto più intuitivo e diretto, quindi è più facile da usare e ci sono anche, ad esempio, le statistiche a portata di mano. Il tema che ho scelto per il blog è un tema standard che non ho personalizzato ad eccezione dell’’header invece, come ti dicevo. l’ho scelta io ed è una foto di un artista che mi piace molto che ho ripreso e tagliato. È una foto di Miles Aldridge che è un fotografo di moda molto bravo a mio parere. Quali sono le tecniche di scrittura che ti rendono riconoscibile? Qualche espressione tipica che ti distingue da tutti gli altri. Da vecchia lettrice del famoso Daveblog oppure del diario di Selvaggia Lucarelli ritrovo a volte in te degli stili e delle espressioni che “vengono da loro”. Probabilmente termini e modi di dire che si sono evoluti e sono stati tramandati nei vari blog a tendenza “satirica” e sono entrati un po’ nel linguaggio comune dei blogger che “scrivono e non fotografano. Non lo so, nel senso che io effettivamente ho un mio “vocabolario”. Adesso come adesso dirti espressioni particolari mie non riuscirei, però è vero che mi capita di utilizzare alcuni termini particolari come nomi storpiati, piuttosto che “wannabefreeismi”, neologismi inventati sul momento. Se un post diventa troppo complesso e macchinoso chi legge si stanca e se ne va. Ho fatto due prove di post, inserendoli in una sezione del blog che si chiama “Nei panni di, ed erano effettivamente dei racconti abbastanza lunghi, molto più delle canoniche 15-16 righe di post, alcuni mi hanno scritto “sono riuscito ad arrivare fino alla fine, questo secondo me per un blogger è un gran traguardo. Riuscire a far leggere un post così lungo fino alla fine, senza annoiare e senza risultare pesanti è un ottimo risultato. Io per prima a volte entro in alcuni blog, guardo la lunghezza dei post e dico “ma che palle e me ne vado, non so se anche a te capita. Pensando ai tuoi studi come la recente laurea in economia, al desiderio di diventare giornalista…insomma quale è la connessione tra tutti questi interessi? Quale è il punto di incontro? Penso che sia la scrittura il punto in cui si incontra tutto, perché comunque la mia voglia di diventare giornalista la sfogo nel blog, ho provato a sfogarla attraverso il duro lavoro della ghost writer scrivendo degli articoli di taglio economico che sono poi finiti su riviste di settore. Anche collaborare con il giornale locale mi aiuta molto, perché scrivere è la mia valvola di sfogo. L’economia si incastra in tutto questo perché…so che dovrei essere seria, ma la realtà è che da piccola leggevo Topolino e mi piaceva Zio Paperone e quindi ho studiato economia per questo. Per concludere, come immagini il tuo futuro da blogger e in generale il futuro del mondo dei blog? Mi piace molto l’idea di vedere il mio blog invecchiare con me, nel senso che lo sento molto vicino a me quindi pensare di crescere lasciando da parte una cosa così importante come il mio blog mi dispiacerebbe. Quindi cercherò di mantenerlo, certo compatibilmente con gli impegni, e poi come dicevo prima mi dispiacerebbe perdere o tagliare fuori dalla mia vita le persone che ho conosciuto virtualmente. Ovvio sono sempre legami virtuali, però è sempre piacevole scambiare due parole con persone che non conosci di persona o comunque non conosci bene, non ti giudicano, ti danno magari anche dei consigli spassionati. Va bene Fre, ti ringrazio per questa chiacchierata.

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Dols

Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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