Divorati e scomparsi

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Cosa e come sopravvivere in epoca digitale. Se non sei disposto ad interrogare te stesso per trovare le risposte non leggere questo scritto.

di Carmen Russo

Divorati e scomparsi – cosa e come sopravvivere in epoca digitale di Carmen Russo.

Come si trasformeranno le città quando TUTTO verrà acquistato online?
I negozi, che dico, interi centri commerciali non avranno motivo di esistere più.

Vi propongo un piccolo esempio personale, un esempio sotto gli occhi di tutti e infine un piccolo test ad occhi chiusi.
In questi giorni devo sostituire la sim business del mio telefono. Andare in un negozio mi porta via troppo tempo però ne ho uno vicino casa, a due minuti. Gli orari d’apertura non mi sono favorevoli. Allora telefono per chiedere se hanno disponibile questo tipo di sim e mi rispondono che le avrebbero avute in un paio di giorni (quando ti dicono così sai già che potrebbe volerci una settimana). In ogni caso sarei dovuta andare in negozio due volte, una per ordinare la sim ed una per ritirarla.
Online l’azienda telefonica le consegna in tre giorni lavorativi. Prendo online di sicuro.

Altro esempio. Amazon Prime non ti fa pagare la spedizione e ti consegna anche in 24 ore.
E se poi non ti va bene l’acquisto puoi renderlo senza tutti quei problemi che un negozio fisico di solito fa (anche se esistono leggi a riguardo).

Sparirà tutto il mondo fisico del commercio? Fate una prova voi stessi, chiudete gli occhi e pensate al vostro quartiere. Che negozi ci sono? Quanti hanno chiuso negli ultimi sei mesi? Cosa è rimasto? Com’era invece quando eravate bambini?
Scommetto che nel vostro quartiere esistono negozi monomarca e negozi di franchising al 80% pochissime botteghe che propongono beni che non trovi da altre parti. Scomparsi o quasi i sarti per vestiti su misura, scomparsi i negozi di frutta e verdura, calzolai manco a parlarne (ormai le scarpe sono usa e getta spesso per la qualità scadente ma sempre per questioni di moda), per risolare le scarpe vai al centro commerciale da tuttotacco o solettafacile. Le mercerie? Da ragazza facevo la maglia ed avevo l’imbarazzo della scelta su dove comprare ferri e lana. E le edicole, tappa settimanale per comprare le figurine con la paghetta? Sparite.

Badate che non è colpa del mondo digitale in cui viviamo, faccio divulgazione, formazione e mi occupo di digital fabrication, sono immersa nel digitale h 24, è semplice evoluzione. Ma proviamo a fare uno scenario. Cosa ne sarà delle botteghe? Già parlano di trasformare le edicole chiuse in qualcosa di più utile ai cittadini (dei bagni pubblici a pagamento non sarebbero male visto che si lavora sempre più col turismo, oppure dei mega distributori automatici di prodotti di consumo).

Ma la domanda che mi preme di più provi è questa: secondo voi cosa può fare la differenza nella mia decisione d’acquisto?

Se il servizio è più rapido, se ho esattamente quello che cerco, se non pago la spedizione (i grandi come Amazon possono permetterselo), se risparmio il mio tempo e la benzina e il parcheggio, non smadonno per il traffico…cosa mai potrebbe spingermi fuori di casa alla ricerca del bene di consumo?

Io ho alcune risposte, forse voi ne avete altre che non mi vengono in mente, ne possiamo parlare nei commenti a questo articolo.

1 Io uscirei volentieri se so che in quel negozio trovo una buona accoglienza, se quel gestore e il personale mi tratta come un’amica, se percepisco il loro piacere nel lavoro che fanno.

2 Un’altra motivazione che mi spinge è se in quel negozio trovo anche qualcosa che non trovo altrove, un prodotto speciale o, ancora meglio, che posso personalizzare.

Questa è secondo me la sfida del futuro. E non solo secondo me. “il capitale umano rimarrà la principale risorsa per affrontare la sfida della trasformazione digital” scrive il Sole 24ORE in un articolo di luglio scorso. Ultimamente si parla di de-digitalizzarsi di staccare la spina dai social, di tornare al contatto umano ma credo sia solo una “poesia bucolica”. A cosa vorreste tornare? Hai tempi in cui i figli non avevano il cellulare per avvisare del ritardo? A quando per comprare un vestito dovevi girare mezza città e spesso non lo trovavi nemmeno (ricordo che si facevano viaggi a Roma per fare shopping)? A quando sotto casa trovavi la salumeria e facevi la spesa senza prendere l’auto?
Già adesso i negozi o si specializzano oppure muoiono. La gastronomia che ti offre prodotti speciali o un servizio su misura e magari aggiungere lo chef per preparati ad hoc è vincente, la botteguccia con pochi prodotti, spesso dall’aspetto non freschissimo, che magari sta all’angolo della tua strada non ti ispira fiducia, non ama il suo lavoro, non cerca di migliorare. Sta lì campando alla giornata e morirà in poco tempo.

Che bellezza che piacere è invece fare due chiacchiere nel negozio di abbigliamento, di libri, di cibo, dove gli oggetti sono scelti, pensati, personalizzati, l’esposizione è curata, l’accoglienza è amichevole. Incontrare e conoscere i motivi per cui è nato quel negozio, cosa ha spinto la titolare o il titolare ad intraprendere quella strada è forse ancora più piacevole che trovare il vestito, il libro, il cibo giusto per te.
Non compro solo un’oggetto compro la storia che c’è dietro, compro il piacere di essere conosciuta, accolta. E questo che vince sopra tutte le problematiche di sopravvivenza del vostro brand. E fatemi dire che in questo il digitale aiuta eccome se aiuta.
Come far conoscere la vostra storia è quella del vostro brand se non attraverso i social e il vostro sito web? E tanto più sarete autentici, credibili, tanto più successo otterrete.

Non pensate di avere una storia che interessi il vostro pubblico? Ma se ci appassioniamo a storie di gattini e cuccioli d’uomo basta che dicano “miao” o “mamma”?! No, credetemi ognuno ha la sua storia e le scelte fatte nella vita hanno sempre un motivo. È quello che dovete raccontare per essere interessanti. Oltre a digitalizzare il vostro marchio come sostiene Chris Donnelly e Oliver Wright nella loro ricerca per Accenture: “Trasformarsi in chiave digitale adattando nuove tecnologie per il proprio business – riuscendo così a generare maggior profitto – e d’altra parte risparmiare costi e tempi, genera valore”.

Vale per i grandi brand ma sapete come si dice, nel grande ci sta il piccolo. Capire come trasportare i massimi sistemi al nostro piccolo o medio business può essere vincente, per non essere divorati e scomparire.

Puoi leggere gli scritti di Carmen anche su fablabcatania.eu/BLOG

 

carmen russoCarmen Russo carmen@fablabcatania.eu

Designer – Problem solving Specialist – CEO Alfab Srl.

Carmen Russo carmen@fablabcatania.eu Designer – Problem solving Specialist – CEO Alfab Srl.

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