Close Menu
    Facebook X (Twitter) Instagram
    Trending
    • Amici di ago e filo
    • David di Donatello 2025 è femmina
    • Sara, Chiara, Sophie e le altre: l’allarme atti persecutori
    • Black Bag – Doppio gioco
    • One to One: John & Yoko
    • ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE.In dialogo con Mariangela Gualtieri
    • Ri-creare la vita 
    • Ho visto un re
    Facebook Instagram
    Dol's Magazine
    • Pari opportunità
      • DIRITTO
      • DONNE E POLITICA
      • DONNE E SPORT
      • PARITA’ DI GENERE
      • DONNE E FILOSOFIA
    • Lavoro
      • BANDI, CONCORSI E PREMI
      • DONNE E ARTE
      • DONNE E ARCHITETTURA
      • DONNE E DENARO
      • MAMME E LAVORO
      • IMPRENDITORIA FEMMINILE
      • RISORSE UMANE
    • Donne digitali
      • ARTE DIGITALE
      • INNOVAZIONE
      • TECNOLOGIA
    • Salute e benessere
      • FOOD
      • GINECOLOGIA
      • NUTRIZIONE
      • MENTAL TRAINER
      • PSICOLOGIA
      • SESSUOLOGIA
    • Costume e società
      1. AMBIENTE
      2. ATTUALITA’
        • Good news
        • Think positive
        • Bad news
      3. CULTURA
        • Libri
        • Film
        • I racconti di dols
        • Mostre
      4. LIFE STYLE
      5. SOLIDARIETA’
      6. VIAGGI
      7. FACILITIES
      Featured

      Sara, Chiara, Sophie e le altre: l’allarme atti persecutori

      By Alexia Di Filippo09/05/20250
      Recent

      Sara, Chiara, Sophie e le altre: l’allarme atti persecutori

      09/05/2025

      Black Bag – Doppio gioco

      08/05/2025

      One to One: John & Yoko

      07/05/2025
    • INIZIATIVE
      • CONDIVIDI CON DOL’S
      • EVENTI
        • Calendario eventi
      • TEST
      • LE DONNE ITALIANE
      • SCRIVILO SU DOL’S
        • Scritti su dol’s
    Dol's Magazine
    Home»Vie e disparità»Sulle strade di Milano: Fernanda Wittgens
    Vie e disparità

    Sulle strade di Milano: Fernanda Wittgens

    DolsBy Dols08/12/2015Updated:08/12/2015Nessun commento7 Mins Read
    Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    fernanda-wittgens
    Share
    Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

    Molte sono le storie vere legate agli ambiti museali, storie di furti, di trafugamenti, di sostituzioni, di impavidi curatori.

    di Nadia Boaretto

     
    Le sale dei musei affascinano per i loro preziosi “ospiti” al punto da suscitare trame narrative rocambolesche. Lo dimostrano best seller come IL CODICE DA VINCI, film come TOPKAPI e OCEAN’S TWELVE fra i tanti. E siccome la realtà spesso è più avventurosa e incredibile della fiction, molte sono le storie vere legate agli ambiti museali, storie di furti, di trafugamenti, di sostituzioni, di impavidi curatori.

    Di recente l’archeologo siriano Khaled al-Asaad ha trovato la morte mentre cercava di salvare il tempio di Palmira, iscritto nel patrimonio dell’Umanità e malgrado ciò, o proprio per questo, distrutto dalla furia iconoclasta dell’Isis.
    Non meno eroico, ma più fortunato, durante la Seconda Guerra Mondiale, il direttore del Louvre Jacques Jaujard riuscì a portare in salvo in pochi giorni, con l’aiuto di studenti e custodi, oltre 3500 dipinti e statue, tra cui la Gioconda e la Nike di Samotracia, gli immensi Delacroix e i Rubens che, imballati e caricati su duecento veicoli, lasciarono il museo parigino verso località nascoste e protette.

    Parigi era sotto scacco dei nazisti, che facevano man bassa di capolavori per foraggiare l’erigendo mausoleo di Linz in gloria di Hitler e per arricchire le collezioni private di gerarchi come Goering. Qui s’inserisce la figura di una collaboratrice volontaria dello Jeu de Paume, museo legato al Louvre. Si chiamava Rose Valland, apparteneva alla Resistenza e la sua azione di boicottaggio consisteva nell’annotare tutte le opere pronte per il trasporto e nel comunicarle al maquis. In seguito scrisse il romanzo Le front de l’art che ispirò il bel film di Frankenheimer IL TRENO. Grazie a lei nelle fasi finali della guerra le opere poterono essere rintracciate in Baviera, nel castello di Neuschwanstein, e in Austria, nella miniera di salgemma di Altaussee. I nazisti vi avevano ammassato ben 6500 quadri, statue, mobili, libri, monete, oggetti preziosi diversi.

    Nel film THE MONUMENTS MEN (tratto dal libro omonimo) il personaggio di Claire Simone, interpretato da Cate Blanchett, rispecchia quello di Rose Valland che per quattro anni proseguì nella sua schedatura clandestina, prima di essere contattata nel 1944 dal tenente americano James Granger durante l’operazione di recupero dei capolavori.

    fernanda wittgensAnche Milano ha la sua salvatrice delle opere d’arte: il nome è Fernanda Wittgens (Milano, 3 aprile 1903 – Milano, 12 luglio 1957), ricordata come prima donna direttrice della Pinacoteca di Brera dal 1941 al 1944.
Dopo aver insegnato Storia dell’arte nei licei milanesi, nel 1928 fu assunta con il ruolo di “operaia avventizia” presso la Pinacoteca di Brera, avendo all’attivo una laurea in Lettere e una successiva specializzazione in Storia dell’Arte. Era una mansione umilissima, ma la sua caparbietà, l’impegno e la bravura ne rivelarono presto il talento al direttore della Pinacoteca, Ettore Modigliani, che nel 1929-30 l’incaricò di organizzare una mostra di arte italiana a Londra, premiata da uno strepitoso successo.
    La storia incalza: nel 1935 Ettore Modigliani è internato come antifascista all’Aquila. Nel 1941 Wittgens vince il concorso di direttora della Pinacoteca e si prodiga per sottrarre ai bombardamenti e alle depredazioni naziste il patrimonio artistico, ai suoi occhi «diventato la nostra stessa vita, carne della nostra carne in una lotta drammatica contro le offese aeree e la brutalità degli invasori». Antifascista, entra in contatto con Ferruccio Parri e aiuta numerosi ebrei a riparare in Svizzera.

    fernanda-wittgensGiudicata nemica del regime fascista, nel 1944 è condannata a quattro anni di carcere a San Vittore, da dove scrive alla madre lettere (raccolte da Giovanna Ginex su «Il Risorgimento», 1989, n° 4) che ne riflettono la fierezza di carattere: «Quando crolla una civiltà e l’uomo diventa una belva, chi ha il compito di difendere gli ideali? Sono i cosiddetti “intellettuali”. Sarebbe troppo bello essere “intellettuale” in tempi pacifici e diventare codardi quando c’è pericolo».

    Grazie a Fernanda Wittgens, riesce a rifugiarsi oltralpe anche lo studioso Paolo D’Ancona, che per alcuni mesi insegna Storia dell’arte presso l’Università di Friburgo accanto a numerosi fuoriusciti italiani. Dante Isella, che all’epoca era un giovane studente, lo ricorda così:
«… ascoltavamo un’altra lezione di umanità, di straordinaria umanità, dopo quella di storia dell’arte: la lezione di questo ebreo che viveva modestamente, con grande aristocrazia, nei modi e nell’abito. Arrivavamo alla Chassotte […] e c’era la moglie di D’Ancona, Mary D’Ancona, bianca come un sepolcro, con un abito nero, sdraiata sul letto (e così visse tutto il tempo che rimase a Friburgo). Noi andavamo a salutare questa signora che rappresentava ai nostri occhi molto più di se stessa, rappresentava tutti quelli che sapevamo tormentati dal destino tragico di un’Europa in cui era l’odio che predominava».
    Fortunatamente Fernanda, grazie a un falso certificato di malattia per tisi procurato dalla sua famiglia, torna in libertà dopo 7 mesi, ormai alla soglia della Liberazione. Aveva avuto come compagna di cella l’artista astratta Carla Badiali, arrestata dalla famigerata Koch nel settembre 1944 per aver collaborato con la Resistenza mettendo a frutto la sua abilità d’artista a invecchiare documenti e a falsificare le firme degli ufficiali tedeschi.
    Nel dopoguerra Modigliani viene reintegrato nella sua carica e la Wittgens lo affianca nella ricostruzione di Brera, distrutta dai bombardamenti, fino alla morte di questi, sopravvenuta nel 1947. 
Nel 1950 è nominata Sovrintendente alle Gallerie della Lombardia e in questa funzione si batte contro incomprensioni e mancanza di fondi, riuscendo nel 1950 a far riaprire la pinacoteca di Brera, oltre a occuparsi della ricostruzione del Museo teatrale alla Scala, dell’Ambrosiana, del Poldi Pezzoli, del restauro del Cenacolo di Leonardo.

    Per incoraggiare il pubblico a visitare Brera, nel 1956 lancia una idea geniale che merita la prima pagina illustrata de «La Domenica del Corriere» del 3 maggio. L’iniziativa «Fiori a Brera» consiste nel riempire di piante floreali i saloni, a degno complemento dei capolavori esposti. Il famoso disegnatore Walter Molino immortala l’evento e ritrae, ultimo sulla destra, il volto di quella forza della natura che fu Fernanda Wittgens.
    È grazie alla sua determinazione che nel 1952 il Comune di Milano acquista per 130 milioni la inestimabile realizzazione scultorea di Michelangelo nota come Pietà Rondanini, contesa da Roma, Firenze e Stati Uniti.
Per certi versi il suo personaggio ricorda quello di Palma Bucarelli, in prima linea per la difesa del patrimonio della GNAM (Galleria Nazionale di Arte Moderna), dapprima ricoverato nel palazzo Farnese di Caprarola, poi riportato a Castel Sant’Angelo in pieno clima bellico.

    Donna descritta come altera e crudele verso la schiera dei suoi ammiratori, avvolge tuttavia con tenerezza i fragili Medardo Rosso in strati di bambagia e carta velina perché non soffrano il trasporto; si sottopone a viaggi rischiosi per controllare le sue creature. Impresa sublime, e non isolata, di pari passo con quella di Pasquale Rotondi, lo “Schindler del bello” che quando si accorge delle razzie naziste, mura i capolavori a lui affidati nella rocca di Sassocorvaro, confondendo le etichette sulle casse. E accanto a Fernanda Wittgens, rocciosa numero uno di Brera e antifascista militante, troviamo Noemi Gabrielli, che pone al riparo i tesori di Genova; Bruno Molajoli, tutore di secoli d’arte napoletana. Tutte persone che misero a repentaglio la propria vita non per obbligo “burocratico”, ma per dovere civile: conservare l’identità di un paese distrutto. Salvare l’arte era salvare l’Italia, mantenere la sua dignità, costruire un futuro memore del passato.

    Il fervore artistico dell’epoca si respira anche grazie a Gianni Mattioli, il più importante mecenate di Depero, che con Fernanda Wittgens, sua cugina e coetanea, segue le manifestazioni della Galleria Il Milione negli anni Trenta. Li accomuna l’impegno umanitario e civile, la passione del bello, l’interesse per l’arte moderna italiana sia in patria sia all’estero.

    Numerose sono le benemerenze di Fernanda Wittgens: nel 1949 è insignita della medaglia d’oro del Comune di Milano, nel 1954 della medaglia d’oro del Presidente della Repubblica; il 17 aprile 1955, durante la “giornata della riconoscenza” celebrata a Milano, l’Unione delle comunità Israelitiche le consegna la medaglia d’oro per il soccorso prestato agli ebrei perseguitati; nel 1956 riceve il titolo di Cavaliere Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica. Il 6 marzo 2014 le vengono dedicati un albero e un cippo nel Giardino dei Giusti di tutto il Mondo, a Milano.
    Il migliore ritratto di Fernanda Wittgens si trova nelle parole che scrisse su di sé:
    la mia vera natura è quella di una donna a cui il destino ha dato compiti da uomo, ma che li ha sempre assolti senza tradire l’affettività femminile

    Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email
    Avatar photo
    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

    Related Posts

    Rebecca, medaglia crocifissa

    06/09/2024

    LE VENERI VAGANTI

    02/09/2024

    A Catania, sulle vie delle donne

    13/05/2024
    Leave A Reply Cancel Reply

    Captcha in caricamento...

    Donne di dols

    Dols magazine
    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie- https://www.dols.it/2025/05/09/sara-chiara-sophie-e-le-altre-lallarme-atti-persecutori/

Tali atti persecutori sono annoverati tra i reati sentinella della violenza di genere che risultano tra l’altro in aumento, come evidenziato nel report relativo all’anno 2024 “8 marzo Giornata internazionale della donna”, redatto quest’anno dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale.
    https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello- https://www.dols.it/2025/05/09/david-di-donatello-2025-e-femmina/

A trionfare sono state le donne: 7 David a Vermiglio di Maura Delpero mentre L’arte della gioia di Valeria Golino e Gloria! di Margherita Vicario hanno conquistato 3 premi a testa
    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

https://www.dols.it/2025/05/04/la-statuaria-torinese-una-disputa-femminista/
    Post su Instagram 18064505543304814 Post su Instagram 18064505543304814
    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
https://www.dols.it/2025/04/30/il-valore-del-rispetto-in-un-mondo-che-ha-dimenticato-lumanita/
    Si approssima maggio Si approssima maggio
    Papa Francesco è stato raccontato al cinema da au Papa Francesco è stato raccontato al cinema da autori come Wim Wenders, Gianfranco Rosi e Daniele Luchetti, perché la sua figura ha esercitato un forte impatto non solo sulla Chiesa cattolica, ma anche sulla società laica credente e non credente e sulla politica mondiale.

https://www.dols.it/2025/04/26/chiamatemi-francesco-il-papa-della-gente/
    Oratorio Filippo Neri a Torino Oratorio Filippo  Neri  a Torino
    Da Picasso a Wothol aTorino https://abbonamentomu Da Picasso  a Wothol aTorino https://abbonamentomusei.it/mostra/forma-e-colore/
    Cherasco Cherasco
    CHERASCO PIEMONTE CHERASCO PIEMONTE
    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

⸻
    Carica altro Segui su Instagram
    Quando verrà la fin di vita

    non fu l’amore

    Non fu l'amore
    non fu l'amore

    Di cibo e di amore

    Di cibo e di amore - Marta Ajò - copertina

    CHI SIAMO
    • La Redazione
    • La storia di Dol’s
    • Le sinergie di dol’s
    • INFORMATIVA PRIVACY
    • Pubblicizza su Dol’s Magazine
    • Iscriviti a dol’s

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Questo sito non è una testata giornalistica e viene aggiornato secondo la disponibilità del materiale.
    Pertanto non può considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7.03.2001
    © 2025 Dol's Magazine. All Rights Reserved. Credits: Dol's Magazine

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.

    Questo sito utilizza cookie, eventualmente anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
    Per saperne di più clicca qui, procedendo nella navigazione o cliccando su OK acconsenti all’uso di tutti i cookie.
    OK