Lo scorso 21 luglio 2014 un nuovo breve editto annunciava lapidariamente che da quel momento in poi tutte le donne del califfato sarebbero state infibulate. Nemmeno un mese fa, il 29 giugno 2014, il leader jihadista Abu Bakr al-Baghdadi aveva proclamato la nascita dell’Isil (o Isis), lo Stato Islamico dell’Iraq e del Levante, compreso nell’area tra la città siriana di Aleppo e quella irachena di Mosul. La ferocia e l’intransigente rigorismo integralista di al-Baghdadi lasciava presupporre un destino ancora più crudele per la popolazione femminile dell’area, già pesantemente vessata dalle imposizioni imposte dalla tradizione religiosa. E in effetti i risultati non…
Autore: Rita Cugola
La presenza femminile è purtroppo sempre stata alquanto massiccia tra le file dei terroristi islamici. Le palestinesi che abbracciano la causa di Hamas per uscire dalla schiavitù famigliare, prima o poi saranno chiamate anche loro al sacrificio estremo La jihad islamica contempla la parità di genere. No, non si tratta di un eufemismo ma di una realtà oggettiva, anche se alquanto opinabile. Il gruppo Hamas che controlla la striscia di Gaza, attualmente teatro di un altro conflitto anti-israeliano, rappresenta un esempio emblematico di questa strana affermazione. Perché in esso non esistono differenze tra uomini e donne. Non più, almeno. In…
Salwa Bugaighis è morta. Uccisa il 25 giugno 2014 a Bengasi. Era un’attivista, Salwa Bugaighis. Dall’inquieta Bengasi, si batteva per gli emarginati, i deboli, i dimenticati. Non sopportava le’ingiustizie e combatteva ogni giorno una strenua, personale battaglia contro ogni forma di discriminazione.sociale. I diritti umani rappresentavano per lei una priorità assoluta anche nell’esercizio della sua professione, l’avvocatura. Per questo dava fastidio a molti, troppi. Per questo è stata barbaramente uccisa tra le mura domestiche proprio nel giorno delle elezioni in Libia. Tutto è accaduto all’improvviso. La sera prima era rientrata dall’estero apposta per votare. Assieme al marito aveva infatti accompagnato…
Donne e bambine non cessano di essere nel mirino delle violenze maschili nella regione indiana dell’Uttar Pradesh. I massacri aumentano costantemente a ritmi vertiginosi ma come avviene spesso in Occidente, le notizie relative a tali scempi remoti vengono relegate in un angolo sempre più angusto, tracce inequivocabili di eco ormai quasi sul punto di spegnersi del tutto. Così queste donne, queste bambine continuano a morire in sordina come sono vissute, senza lasciare alcuna traccia di sè in quel mondo che del resto non ha mai badato a loro nè ne ha mai avvertito gli strazianti gemiti di dolore. In India…
Donne, per lo più ragazze, coinvolte in stupri di casta. “Porci, schifosi, bastardi. Dovrebbero evirarli tutti, gettarli in cella e lasciarveli a vita”. Quali altre parole si adatterebbero meglio agli orrendi crimini perpetrati in India con agghiacciante sistematicità e metodicità? Identico il rituale: aggressione-stupro-omicidio. Analoghi gli obiettivi: donne, per lo più ragazze se non (come negli ultimi casi) addirittura quasi bambine. Le violenze di genere avrebbero una frequenza costante: una ogni 22 minuti circa, in base ai dati ufficiali forniti dal paese; decisamente molte di più per le associazioni umanitarie. Qualunque sia la verità, certo non sarà facile cancellare l’immagine…
In occidente la femminilità è un vanto da esibire indistintamente; dall’altra parte del globo resta un valore da riuscire ad imporre in società arretrate e retrive. Mentre l’odissea delle studentesse rapite in Nigeria dagli integralisti di Boko Haram prosegue, emergono prepotentemente ulteriori interrogativi circa la dubbia interpretazione del concetto di femminilità in Italia e nel mondo. A dispetto delle strenue battaglie femministe volte a perorare la causa dell’autodeterminazione femminile e della parità di genere infatti, la cultura occidentale diffusamente impregnata di religiosità alquanto bigotta ha pur sempre continuato a indurre la maggioranza (ahimè) delle donne a ritenersi soggetti sottomessi all’uomo…
di Rita Cugola Il senso che ogni paese dà alla cultura è diverso. C’è chi rischia la vita per studiare Ancora nessuna notizia positiva in merito alle oltre 200 ragazzine nigeriane rapite ad opera degli integralisti di Boko Haram nella notte del 15 aprile scorso nel dormitorio dell’istituto scolastico che frequentavano. La sorte delle studentesse – tutte di età compresa tra i 12 e i 18 anni – è sempre nelle nelle mani del famigerato gruppo terrorista legato ad Al Qaida il cui leader indiscusso, Abubakar Shekau, non sembra affatto disposto, per il momento almeno, a indulgenze o trattative per…
Le donne nella società italiana potrebbero aiutare la crescita del paese ITALIANI, BRAVA GENTE (MA LA DIGNITA’ DOV’E’)? La credulità degli italiani è talvolta disarmante. Talmente disarmante da togliere letteralmente anche la voglia di replicare ai torti subiti con una buona dose di indignazione. Possibile che bastino due paroline ben studiate e pronunciate ad hoc dalle alte sfere governative per convincere le masse che ogni problema sta per essere davvero superato? Possibile che spigliatezza, parlantina sciolta, apparente disponibilità pubblica vengano considerate caratteristiche inequivocabili di affidabilità per chiunque? A maggio circa dieci milioni di lavoratori dipendenti italiani con reddito compreso tra…