Autore: Rita Cugola

Milanese del ‘59 è giornalista professionista da molti anni. Nel periodo universitario si è dedicata alle recensioni musicali e cinematografiche su istanza di Amica, Cosmopolitan, NoiDonne, Il Borghese). In seguito si è però specializzata in questioni di politica estera e problematiche sociali internazionali (con peculiare attenzione all’universo femminile islamico e al fenomeno discriminatorio globale), scrivendo per svariate testate nazionali, tra cui Panorama.it, La Padania, La Stampa e Il Fatto Quotidiano. Già autrice e conduttrice di programmi giornalistici di approfondimento in emittenti private e tv locali ha deciso di creare un blog su tematiche di geopolitica internazionale (LOOK BEYOND, ritacugola.wordpress.com). Appassionata di egittologia, sufismo e filosofia ha lavorato a lungo con (Sp)Hera, mensile di storia, archeologia ed ermetismo. Per un triennio è stata condirettore di Alganews (magazine online fondato da Lucio Giordano). Attualmente scrive per Dol’s Magazine e il mensile Storica (gruppo RBA). Grazie alla conoscenza di quattro lingue (oltre all’Arabo che sta studiando nel tempo libero) collabora attivamente con la Libreria Islamica/Edizioni Al Hikma, traducendo testi ancora inediti di carattere filosofico/religioso.

REYHANEH: TANTO CLAMORE… PER NULLA? Tanto clamore e poi… il silenzio. Come del resto avviene sempre dopo un fatto eclatante che scuote per un attimo l’attenzione generale È accaduto anche nel caso di Reyhaneh Jabbari, la temeraria ventiseienne che il governo iraniano aveva condannato a morte già sette anni fa per omicidio. La ragazza è stata impiccata sabato 25 ottobre senza aver mai pronunciato una sola parola di pentimento. Ha affrontato la morte fieramente, con la stessa dignità con cui, appena diciannovenne, nel 2007, non aveva esitato ad accoltellare il suo stupratore, Morteza Abdolali Sarbandi. Ha ucciso per legittima difesa,…

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L’ 11 settembre 2001 i terroristi di Al-Qaeda – fedeli a Osama bin Laden – non si limitarono solo ad attuare uno dei peggiori attentati della storia: contribuirono anche a modificare radicalmente la percezione occidentale del mondo islamico tout court. A poco servirono allora gli appelli alla moderazione provenienti da ogni parte del globo: attenzione, veniva ripetuto ovunque, i jihadisti sono tutti musulmani, d’accordo: ma non tutti i musulmani sono jihadisti. Parole sacrosante ma vane. Il rancore, la paura, la diffidenza avevano già preso il sopravvento sulla razionalità. Tra musulmani, ebrei e cristiani si era frapposto l’invisibile muro del sospetto. Ogni…

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Ci sono voluti ben vent’anni di accesi dibattiti in aula affinché il parlamento italiano approdasse alla legge 66 del 15 febbraio 1996 e lo stupro fosse finalmente inteso come un “reato contro la persona”. Stop. Quando è troppo è troppo. Per anni le donne hanno silenziosamente subito ogni tipo di sopruso, fisico e psicologico. Indifese, sottomesse all’autorità maschile, vittime della legge patriarcale vigente ovunque, relegate al ruolo di fattrici e domestiche. Se venivano picchiate, nessuno se ne accorgeva. Gli atti di violenza sessuale non erano quasi mesi perseguiti dalla giustizia, in quanto sulla base del famigerato codice Rocco, questi potevano…

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Non avete capito niente, cari califfi del terrore. Il pianeta non è diviso in due: voi, gli “eletti” dal cielo, da una parte; il resto dell’umanità dall’altra. Mettetevelo bene in testa: il sogno di imporre ovunque le regole assurde (nonché anacronistiche) di un presunto califfato – frutto evidente delle vostre menti deliranti – è destinato a non avere alcun seguito, malgrado i gesti eclatanti che continuate a compiere per piegare il mondo al vostro ridicolo volere. Nessuno intende cadere nella trappola che cercate di tendere all’intera umanità. Sostenete di disprezzare la vita e ribadite un amore viscerale per la morte:…

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Uno sguardo rapido alla complessità del mondo arabo odierno consente di individuare due aspetti diversi di quella che sostanzialmente resta una medesima realtà di base: la subordinazione femminile al patriarcato. Eppure se da un lato (almeno relativamente ai paesi già protagonisti della cosiddetta primavera araba), le donne appaiono votate a un impegno fortemente emancipatorio, dall’altro esiste tuttora una zona grigia di oscurantismo, in cui ogni forma di progresso è bandita e dove l’immobilità temporale sembra essere rimasta l’unica caratteristica dominante. Si tratta dei territori attualmente caduti sotto il controllo dell’Isis, la ricchissima e potentissima organizzazione fautrice della restaurazione di un’antica…

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Le donne hanno un ruolo sempre meno secondario nella  guerriglia terroristica della jihad Il terrorismo islamico sta offrendo allo sguardo occidentale il suo lato più tragico e disarmante, non solo per le atrocità commesse da fanatici che in nome del jihad vanno delirando la proclamazione di un fantomatico califfato ovunque sia possibile, ma anche e soprattutto per il ruolo sempre meno secondario che le donne stanno rivestendo in questa sorta di follia collettiva.. Se fino a non molto tempo fa esse avevano il dovere di generare figli da educare poi ai severi principi dell’islam e di mantenere i contatti tra…

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La Medaglia Fields  conferita a  matematici al di sotto dei 40 anni dotati di un particolare talento matematico finalmente va ad una donna. Maryam Myrzakhani Oltre al più noto premio Nobel esiste un’onorificenza particolare ad esso equivalente che viene conferita ogni quattro anni dalla Icm (International Mathematical Union) ad altrettanti soggetti al di sotto dei 40 anni dotati di un particolare talento matematico. E’ la Medaglia Fields, del valore di 15000 dollari canadesi (circa 10.000 Euro). Istuita nel 1936 è fino ad oggi stata conferita a 52 studiosi, tutti rigorosamente di sesso maschile. Quasi fosse un meccanismo scontato: i numeri e le…

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EBREI E PALESTINESI IN LOTTA: MA E’ TUTTO COME SEMBRA? Il genocidio degli ebrei occidentali decretato e attuato dalle forze nazifasciste nel corso della seconda guerra mondiale non ha mai cessato di tormentare la coscienza dell’umanità. Come un macigno che continua a pesare sulla coscienza collettiva del mondo. Un costante senso di colpa solo parzialmente lenito nel 1948 con il riconoscimento ufficiale da parte dell’Onu dello stato di Israele, una sorta di terra promessa per tutti quegli ebrei che, pur sopravvissuti ai campi di concentramento, erano stati privati di una patria e dispersi dalla diaspora. In Israele, avrebbero dunque…

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