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    Home»Pari opportunità»Il femminismo in Italia? Un silenzioso gioco di potere
    Pari opportunità

    Il femminismo in Italia? Un silenzioso gioco di potere

    DolsBy Dols10/10/2011Updated:22/06/2014Nessun commento6 Mins Read
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    di Giulia Cortese

    Circa un mese fa il due volte Premier Giuliano Amato è planato con ironia sui temi del giorno, quando si trovava al Meeting di Rimini per dibattere di Italia unita, con la frase “C’è troppa Sardegna nella vita politica degli ultimi 10 anni, non me ne vogliano le famiglie sarde”.

    Basta un minimo di onestà intellettuale per riconoscere che questa frase riflette una realtà umiliante per l’Italia, che è quella mancanza di meritocrazia di cui tutti sanno, ma che purtroppo viene ancora molto sottovalutata. E’ soprattutto nel mondo femminile che si nota questo aspetto, e per accorgersene basta osservare, anche per poco, molte rappresentanti (femminili) delle nostre Istituzioni. I nostri rappresentanti perdono necessariamente di credibilità, visto che con la nostra attuale legge elettorale, il “Porcellum” (definita da Amato come un sistema pieno di “difetti gravi”), i parlamentari italiani non vengono eletti, bensì nominati dai partiti. E’ un meccanismo che si è dimostrato inefficace, anche in quanto ha palesemente favorito il dilagare del “velinismo” in politica.

    Non può non stupire il fatto che a soli 3 anni dalla sua iscrizione al PdL e senza alcuna esperienza in politica, è stata nominata Ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna, la quale ha un passato da “velina”, guarda caso proprio in uno dei canali televisivi di Silvio Berlusconi. Sembrerebbe una nomina ironica, quella di Ministro delle Pari Opportunità, visto che il modo in cui la Signora Carfagna ha fatto carriera ha ben poco a che vedere con le pari opportunità tra i sessi, e di certo non le favorisce.
    Giusto un anno fa ha fatto scandalo una dichiarazione della deputata finiana Angela Napoli, la quale ha dichiarato di avere la sensazione che molte sue colleghe parlamentari si siano prostituite, per arrivare a occupare la loro attuale poltrona. La deputata ha dovuto naturalmente scusarsi, essendo stata attaccata da molte sue colleghe del PdL, le quali le hanno chiesto di “fare nomi”.

    Eppure fare nomi non è necessario, è più semplice guardarsi intorno e fare due più due.
    Angela Napoli ha sicuramente usato parole inopportune, ma ha descritto uno scenario esistente e assai desolante della classe politica italiana. Non si può tuttavia negare che certi fatti siano sotto gli occhi di tutti, e sono stati riportati in maniera molto critica dalla stampa estera, la quale ci ha preso di mira già da vari anni, per l’evidente mancanza di meritocrazia nel nostro Paese.
    E’ memorabile a riguardo una copertina del Financial Times uscita a Luglio del 2007, il quale titolava “Italy, the land forgotten by feminism”, “L’Italia, il paese dimenticato dal femminismo”. La rivista ha spiegato che c’è stata un’inversione di tendenza da parte delle donne italiane, le quali un tempo hanno fatto di tutto per ottenere pari opportunità e diritti, mentre ora molte pensano più che altro ad ammiccare al potente di turno, cercando quell’occasione da acchiappare al volo, a procurarsi matrimoni redditizi e soprattutto, a usare il loro corpo come strumento per arrivare a occupare posizioni di potere e di prestigio nella società.

    A Giugno 2009 ha scritto di noi anche la rivista online britannica “TimesOnline”:
    “Chi ha seguito la saga continua di Silvio Berlusconi, il Primo Ministro italiano, con i suoi racconti di yacht in Sardegna, ville romane, escort e contratti di costruzione, potrebbe concludere che l’Italia è una terra dimenticata dal femminismo. Sicuramente solo la più irriducibile delle società maschiliste eleggerebbe e tollererebbe un uomo di tal fatta come suo capo di Stato, un uomo che sembra trattare le donne come merce, da acquistare e vendere per gratificare il suo ego”.
    Un’estate fa c’è stato lo scandalo dei festini nella residenza del Premier ad Arcore. E’ emerso in breve tempo che quasi tutte le ragazze che frequentavano il Cavaliere hanno fatto strada tra show e politica. Alcune sono riuscite a diventare perfino assessori e consigliere comunali, altre si sono preparate a essere candidate al Parlamento Europeo nel 2009, mancando per pochissimo l’elezione (per opera di alcune dichiarazioni di Veronica Lario, ex moglie di Silvio Berlusconi, la quale parlò di “ciarpame senza pudore”).

    Anche in Italia vi sono persone che non hanno mancato di denunciare questa imbarazzante realtà, che è una delle cause della nostra perdita di prestigio e considerazione in Europa e nel mondo. Nel 2010 l’onorevole Paolo Guzzanti, giornalista e ex Senatore PdL, ha scritto un libro intitolato “Mignottocrazia, la sera che andavamo a Ministre”, pensando che l’occhiello avrebbe potuto essere così: “La misera storia delle donne italiane in politica”. Si tratta di una storia completa, che cita anche esempi positivi di figure femminili che hanno fatto la storia d’Italia. Si è passati, rileva Guzzanti, da donne asessuate, con i baffi, le mitiche staffette partigiane, alle calendariste e alle veline. Da donne con una forte personalità che hanno fatto la Resistenza, a figure da calendario.

    Emerge così che il femminismo in Italia non è altro che un silenzioso gioco di potere. Non è il femminismo nel senso tradizionale della parola, ma è, a suo modo, un trionfo del femminile per i motivi sbagliati.

    Tutto questo è frutto di una società maschilista e in generale, da una profonda arretratezza culturale. Il problema non viene affrontato nella dovuta maniera, e viene spesso nascosto e talvolta anche difeso da alcuni rappresentanti delle Istituzioni. Nel 2010, infatti, il deputato PdL Giorgio Stracquadanio ha detto “è assolutamente legittimo che per fare carriera ognuno di noi utilizzi quel che ha, l’intelligenza o la bellezza che siano”. Verrebbe da chiedersi, a questo punto, quali di queste due qualità abbia usato Stracquadanio per affermarsi in politica. Si è trattato di frasi offensive per le donne, e in particolare per coloro che fanno politica, la cui carriera dovrebbe essere valutata esclusivamente sul merito, cosa che in Italia non accade. Al contrario, queste parole sono un riflesso di una concezione umiliante della donna, e di una scarsa considerazione dell’impegno politico femminile, quello serio.
    La legge sulle quote rosa, approvata di recente, non è altro che un effetto collaterale di questa concezione della donna in Italia. Anziché ritenere le donne in grado di conquistarsi dei posti in politica con le loro forze, è stato prestabilito che a loro vadano assegnati un numero determinato di posti in politica, come fossero una minoranza debole e inadeguata, da tutelare e da proteggere.
    Se applicate a un paese come il nostro, dove il merito è una variabile indipendente rispetto al lavoro, si può immaginare con quali criteri verranno selezionate queste signorine. Non è ammissibile pensare a una società divisa per quote. La cosa fondamentale è mettere le donne in condizione di competere con gli uomini ad armi pari, abbattendo quei pregiudizi così diffusi nella società e nel mondo del lavoro. Per abbattere questi pregiudizi, anche le donne dovranno fare la loro parte

     

    Giulia Cortese. Classe 1988, nata a Buenos Aires ma romana di adozione. Linguista e aspirante giornalista professionista, è appassionata di comunicazione in tutte le sue forme. Nel 2010 approda nel Partito Radicale, e da qui inizia il suo impegno nell’associazionismo e nella politica. Firmataria del manifesto “Fermare il Declino” di Oscar Giannino, è frequentatrice di numerosi think-thanks sul pensiero liberale.

     

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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Caterina Della Torre

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    Redattora del sito internet www dols.it

    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
    Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno Viviamo in un mondo dove troppo spesso il bisogno di sottomettere l’altro prevale sul desiderio di incontrarlo. L’essere umano, illuso di essere superiore, continua a esercitare la sua necessità di dominio, dimenticando il significato profondo di parole come umiltà, equità, umanità, uguaglianza. E proprio perché questi valori sono diventati rari, siamo costretti a ribadirli, a insegnarli, a difenderli.
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    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

⸻
    Regia di Guido Chiesa Prodotto da Iginio Straffi e Regia di Guido Chiesa
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai
Con Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Andrea Pisani, Anna Bonaiuto
Al cinema dal 17 aprile
https://www.dols.it/2025/04/15/30-notti-con-il-mio-ex/
    https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-mil https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-milano-al-pac-con-body-of-evidence/

E’ la prima ampia mostra personale in Italia dell’artista iraniana; che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura.
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