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    Home»Costume e società»Attualità»CHIRURGIA ESTETICA: SPECCHI ETERNI NEMICI?
    Attualità

    CHIRURGIA ESTETICA: SPECCHI ETERNI NEMICI?

    Monica TorrianiBy Monica Torriani29/06/2017Updated:30/07/2018Nessun commento5 Mins Read
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    Attraverso il nostro corpo ci è stato possibile vivere, dare la vita, amare: merita cure amorevoli. Siamo certi che la chirurgia estetica lo sia sempre?

    CHIRURGIA ESTETICASpecchio, specchio delle mie brame…, tuona il mantra della Regina cattiva. Il desiderio delle donne di piacere, di essere apprezzate per il proprio aspetto fisico non è certo cosa recente, ma risale all’antichità dei tempi, tanto da appartenere, e la fiaba lo conferma, all’insieme dei nostri archetipi collettivi.

    Tuttavia, se fosse ancora fra noi, Jung manifesterebbe con molta probabilità qualche insofferenza nei confronti di contenuti ancestrali di questo tipo, se non altro per la disproporzione esistente in molti casi fra gli sforzi per acquisire o mantenere determinati standard estetici ed i risultati corrispondenti. Lo potremmo anche immaginare impegnato in un intenso lavoro di diagnosi psicopatologica conseguente all’osservazione delle conseguenze di certi abusi.

    Le statistiche ci dicono che nel 2015 l’Italia si è classificata al nono posto nella classifica per numero di interventi di chirurgia estetica eseguiti (leggete direttamente al link per avere tutti i dettagli). Quasi 420.000 operazioni sono state condotte nel nostro Paese, su 9 milioni e 600.000 interventi totali (21 milioni quelli di medicina estetica). Prima fra tutte la mastoplastica additiva. Considerando la medicina estetica, il primato va al botox, l’iniezione di tossina botulinica, che paralizza le microfibre nervose distendendo le rughe. A contendergli il primato, in forte crescita, l’acido ialuronico, usato in virtù della sua capacità di richiamare acqua nei tessuti, rimpolpandoli e rendendo i lineamenti più freschi e giovani.

    Quando la Regina di Biancaneve osservava la sua immagine riflessa nello specchio domandandogli se avesse rivali , si riferiva con malvagia gelosia alla concorrenza di altre donne. L’idea che suo marito o altri uomini potessero contenderle il primato, non la sfiorava neppure. Ma da allora almeno un aspetto nuovo è comparso: le statistiche ci dicono che anche gli uomini apprezzano il chirurgo estetico e che al primo posto nella classifica dei loro desideri c’è uno sguardo leggero e giovane. Fra i maschi va per la maggiore la blefaroplastica. Ulteriore dato a conferma del fatto che si tratta di un settore in continua espansione.

    Negli ultimi anni, i miglioramenti tecnici resi possibili dall’innovazione nel settore medico-chirurgico hanno ridotto i rischi e le complicanze, limato i prezzi ed ampliato la gamma delle procedure disponibili.

    Ma se indubbiamente avere un fisico più curato aiuta a sentirsi meglio, c’è da chiedersi come si possano ritenere miglioramenti certe deformità conseguenti a trattamenti estetici reiterati o eseguiti male (o entrambi). Molte donne dello showbiz hanno confessato, assecondando richieste di trasparenza legate anche alla tutela della propria immagine (in alcuni casi, sarebbe stato assai arduo negare…) di avere fatto ricorso al bisturi per correggere difetti fisici. Alcune di loro hanno dichiarato di essersene pentite: l’uso di prodotti come il botox altera l’espressività, qualità indispensabile alle attrici, e conferisce uno sguardo artificioso.

    Nel complesso, potremmo dire che, pur nascendo dalla necessità di apparire meglio, medicina e chirurgia estetica spesso peggiorano l’aspetto. Qualche mese fa ho notato con piacere, seguendo un serial che la vedeva protagonista, che l’attrice australiana Nicole Kidman ha ridotto le sue frequentazioni cliniche. Il recupero della sua dimensione più naturale le ha paradossalmente sottratto anni, alleggerendola di un costrutto forzato che rendeva il suo volto molto simile ad una maschera. Diverse le sorti della nostrana Anna Tatangelo, la cui immagine stravolta, rigonfia e deformata è diventata un caos di studio nell’ambito della pagina facebook del mio blog. Quando ho scritto il post su di lei, non riuscivo davvero a capire perché si fosse accanita tanto contro se stessa, attaccando il proprio volto, fresco di delicata giovinezza, con assurda veemenza.

    Un atteggiamento controproducente, in questi casi, riconducibile più al desiderio di sottrarsi valore più che di aggiungerne. La perdita del contatto con se stesse, con la propria immagine, che porta a non avercela più chiara: solo così si può spiegare il fenomeno secondo cui le donne che eccedono nelle procedure medico-chirurgico-estetiche continuino a farlo malgrado i risultati dello specchio siano indiscutibilmente scoraggianti e depongano per l’allontanamento da tali pratiche.

    Vien fuori, quindi, che il ricorso alla chirurgia estetica sia spesso per le donne una maniera di farsi del male e non del bene, migliorandosi. Prova ne è che, in generale, le donne non sono orientate verso comportamenti virtuosi dal punto di vista della salute. Il trend attuale vede un aumento della quantità di alcol media ingerita dalle persone di sesso femminile in aumento, così come la percentuale di fumatrici. Tanto che il gap con gli uomini, che un tempo dominavano le statistiche dell’epidemiologia cardiovascolare, oggi è drammaticamente ridotto.

    Tuttavia, in mezzo alle immagine stereotipate e livellate in corrispondenza di standard di basso livello, è possibile trovare esempi virtuosi di donne capaci di valorizzarsi, di esprimere autostima e apprezzamento per se stesse, gratitudine e cura per il proprio corpo, che le ha rese madri, che manifesta la propria femminilità attraverso la rotondità di forme meno toniche ma più dolci. Donne che hanno vissuto appieno tutte le fasi della propria vita e che sanno che anche età non più verdi possono essere affrontate con lo stesso spirito. Perché non citare un personaggio di cui ormai sto scrivendo con una certa frequenza? Monica Bellucci è, da questo punto di vista, un role-model. Una donna che ha qualcosa da insegnarci (non sull’omeopatia, of course) sulla femminilità e su come sia possibile viverla in tutte le stagioni della nostra vita, senza strappi e contrapposizioni, con l’accettazione di chi è consapevole di sé.

    Il nostro corpo è il tramite attraverso il quale ci è stato possibile vivere, dare la vita, amare. Merita cure amorevoli e non aggressive, delicatezza e non stravolgimento.

     

    Monica Torriani è moglie, mamma di quattro ragazzi, farmacista e blogger. Si occupa di Salute e Benessere per WELLNESS4GOOD, il sito che ha fondato.

    chirurgia estetica femminilità immagine medicina estetica
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    Monica Torriani
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    Monica Torriani è laureata in Farmacia a indirizzo farmacologico e abilitata alla professione. Ha conseguito un diploma in aromaterapia. Per 16 anni ha fatto la casalinga, senza tuttavia smettere di studiare. Cresciuti i quattro figli, ha raccolto alcune riflessioni personali sulla figura attuale di chi si occupa esclusivamente della famiglia in un libro: “Creazione di Valore e Dipendenza Economica”, che ne evidenzia gli aspetti di modernità. Nel 2016 ha ideato e creato un blog su Salute e Benessere, WELLNESS4GOOD.

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Terrazzo un fiore Terrazzo un fiore
    https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gi https://www.dols.it/2025/05/08/black-bag-doppio-gioco/

E’ assolutamente da vedere il nuovo film di Steven Soderbergh intitolato Black Bag – Doppio gioco, con Cate Blanchett stupenda, simbolo della lussuosa coolness londinese e Michael Fassbender, gelido, impeccabile, finanche cinico, Arabela, Tom Burke, Naomie Harris, Pierce Brosnan e Regé-Jean Page, scritto dal geniale David Koepp.
    https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yok https://www.dols.it/2025/05/07/one-to-one-john-yoko/
C’è tanto materiale inedito, filmati casalinghi e sorprendenti registrazioni telefoniche di conversazioni intime e di lavoro di Yoko Ono e John, che aveva preso (un po’ paranoicamente) l’abitudine di registrare le telefonate, per difendersi da potenziali accuse. E in effetti rischiò di essere espulso dal Paese.
    “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con “ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
“ALBUM PER PENSARE E NON PENSARE”. Dialogo con Mariangela Gualtieri sul suo ultimo, magico libro.

Un libro che sorprende l’ultimo lavoro editoriale di Mariangela Gualtieri .
Poetessa, drammaturga, attrice, personaggio unico per sensibilità e grazia nel mondo culturale e teatrale italiano che stavolta ci stupisce facendoci ritornare tutti un pò bambini con un volume di grande formato fatto di rime e disegni da colorare.
Un gioiello per chi desidera donarsi momenti di lentezza e libera immaginazione.
Inizia proprio con il mio scoprire questo gioioso suo ultimo lavoro il dialogo con Mariangela , gentile e disponibile come sempre , in una intervista che non può non toccare anche i grandi temi del tempo complesso che viviamo.
    Mariangela Gualtieri Mariangela  Gualtieri
    Post su Instagram 18054001580213162 Post su Instagram 18054001580213162
    Rare, se non addirittura inesistenti, sono le stat Rare, se non addirittura inesistenti, sono le statue dedicate a storiche figure femminili in Torino. Per tentare di ovviare all’inconveniente, ben poco in linea con la contemporanea visione “woke” che ha condizionato persino i film della Disney, si sta per approntare un’opera dedicata alla Marchesa Giulia il cui il busto all’età di 27/28 anni è già stato studiato dallo scultore Gabriele Garbolino Rù. Ha ritrova il volto di Giulia nei molti ritratti giovanili che però ispiravano serietà e concentrazione. Lo scultore afferma: «Siamo partiti dall’idea di dare un volto svecchiato alla Marchesa.» Gloss immagina che sia per facilitare l’identificazione degli adolescenti di oggi nei valori propugnati dai Marchesi.

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    https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/ Ti sei https://www.dols.it/2025/05/01/te-indiano/

Ti sei divertita con i giochi proposti? Ti sei ritrovata a fare acrostici e anagrammi mentalmente, magari mentre eri in coda dal medico o al supermercato? Non riesci più a sentire una parola senza ricercare sinonimi e contrari? Ti devi trattenere dal dire a voce alta la frase dell’acrostico appena senti un nome? La tua penna è bella calda e le parole stanno uscendo frizzanti dal letargo?

Adesso che hai sgranchito la penna e le idee, è il momento di creare qualcosa che potrà essere anche breve ma sicuramente più significativo dei semplici giochi linguistici. Lasciati suggestionare dalle citazioni e ispirare dai suggerimenti. Sperimenta con stili e generi diversi, e non aver paura di esprimere la tua creatività o le tue stranezze. Cosa aspetti? Scrivi!
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    Tra pregiudizi di genere e grande determinazione Tra pregiudizi di genere e grande determinazione

Cambiare vita, dare spazio ai propri desideri e fare quello che davvero ci piace è il sogno di molti,
ma realtà per pochi. Lo conferma l’analisi di Hays Italia in collaborazione con Serenis, il 40% degli
intervistati non è per nulla contento della propria condizione lavorativa e il 60% pensa con
regolarità a un cambio radicale della propria esistenza.

https://www.dols.it/2025/04/16/francesca-rizzo-imprenditrice-di-successo-a-bali/
    Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni Negli ultimi tempi, ho avuto lunghe conversazioni con mia cugina, che vive in Germania. Lei è alevita e ha sposato un ragazzo sunnita originario di Erzurum. Eppure, nonostante entrambi appartengano al popolo curdo, le differenze religiose sono bastate a creare muri. La famiglia del marito fatica ad accettarla, ritenendo gli aleviti culturalmente ed eticamente inferiori. Questo mi ha portato a riflettere su una dinamica universale: la tendenza dell’essere umano a costruire confini invisibili, a classificare, separare, giudicare.

Quante volte, da immigrati, ci siamo sentiti dire: “Se tutti fossero come voi, così integrati, sarebbe diverso”? Quante volte il nostro valore è stato misurato in base alla capacità di adattarci, di “assomigliare” alla cultura dominante? Ma questa non è una dinamica esclusiva delle migrazioni o della religione. Ovunque, gruppi diversi si osservano con sospetto. Il “diverso” fa paura.

Se ci spostassimo in un villaggio del Togo, del Senegal, del Congo, del Tibet, della Birmania o del Perù, troveremmo le stesse dinamiche: anche all’interno della stessa etnia, le tribù si guardano con diffidenza. Come se l’altro fosse meno degno, meno umano. È un istinto antico, quasi animale, nato dal bisogno di proteggere il proprio spazio. Ma qui nasce il paradosso: gli animali conoscono il proprio territorio e lo rispettano. Noi esseri umani, invece, non facciamo altro che invadere, appropriandoci, giudicando, alimentando paure e pregiudizi grandi come montagne.
https://www.dols.it/2025/04/16/pregiudizi-paura-e-confini-invisibili-il-difficile-cammino-dellumanita-verso-laccettazione/

⸻
    Regia di Guido Chiesa Prodotto da Iginio Straffi e Regia di Guido Chiesa
Prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai
Con Micaela Ramazzotti, Edoardo Leo, Gloria Harvey, Andrea Pisani, Anna Bonaiuto
Al cinema dal 17 aprile
https://www.dols.it/2025/04/15/30-notti-con-il-mio-ex/
    https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-mil https://www.dols.it/2025/04/14/shirin-neshat-a-milano-al-pac-con-body-of-evidence/

E’ la prima ampia mostra personale in Italia dell’artista iraniana; che attraverso le sue opere filmiche e fotografiche esplora le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella sua cultura.
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