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    Home»Salute e benessere»Nutrizione»Una condizione dura ma non troppo
    Nutrizione

    Una condizione dura ma non troppo

    Elisabetta RaveraBy Elisabetta Ravera16/01/2016Nessun commento4 Mins Read
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    ossa
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    “Uno sguardo luminoso rallegra il cuore, una notizia lieta rianima le ossa” Antico Testamento.

    Le ossa che costituiscono il nostro scheletro sono elementi importanti per la vita stessa dell’essere vivente, gli assicurano il movimento, assieme a muscoli e tendini che trovano ancoraggio sui segmenti ossei, protezione da possibili ingiurie esterne, come ad esempio la cassa toracica proteggono il cuore e i polmoni, organi vitali o il cranio che ha cura del prezioso cervello. E’ quindi fondamentale che questa indispensabile componente del corpo umano debba essere per quanto possibile tenuta in debita considerazione e aiutata a svolgere il suo dovere nel modo migliore possibile.

    conservazione ossaLe ossa non sono elementi statici, ma in modo molto dinamico sono sempre al lavoro nel corso della vita , rimodellando l’osso vecchio o danneggiato, liberano Sali minerali nel sangue, grazie alle cellule chiamate osteoclasti, oppure ricostruendo nuovo tessuto osseo grazie agli osteoblasti, la cui funzione è quella di riempire i buchi lasciati dalle cellule distruttrici. Una terza componente cellulare è data dagli osteociti, che agiscono da vigili regolatori del traffico: sentono i cambiamenti di pressione dati dal movimento o dalla forza muscolare e inviano i messaggi alla popolazione cellulare che, a seconda delle esigenze, dovrà costruire o distruggere l’osso.

    Le ossa sono molto resistenti e riescono ad attutire traumi e situazioni stressanti come sforzi violenti, soprattutto quando sono giovani, progressivamente però tendono a ridurre questa resistenza e un osso vecchio può arrivare a rompersi anche per traumi insignificanti.

    E’ importante avere a cuore il proprio capitale osseo fin da giovani, perché quanto più è sano da giovani, quanti meno problemi avremo da vecchi.

    L’obiettivo è rallentare il più possibile la osteopenia, cioè la perdita di tessuto osseo non compensata adeguatamente da un rinnovamento dello stesso, una condizione che può aggravarsi fino a portare alla osteoporosi, quando questa perdita è molto elevata e il rischio di fratture anche spontanee è elevato. Cosa aiuta l’osso a stare bene?

    viaminaCQui entra in gioco l’alimentazione e lo stile di vita.

    Per quanto riguarda lo stile di vita, è necessario avere una vita attiva, tale che le cellule osteociti siano sempre stimolate a favorire un corretto equilibrio tra distruzione e creazione di nuovo osso. L’esercizio fisico deve essere di tipo aerobico, deve sfruttare la forza di gravità, quindi marcia e corsa o il salto della corda è l’ottimale, mentre sport in assenza di gravità come il nuoto, anche se benefico per la salute, non aiuta l’osso, come è altamente sconsigliato stare fermi o seduti per troppo tempo.

    Esistono condizioni in cui la stimolazione alla produzione di nuovo osso viene rallentata o intralciata, come quando gli ormoni femminili si riducono fisiologicamente, ad esempio nella menopausa, o in corso di terapia che sopprime gli ormoni estrogeni, quando si fa uso di cortisone o in condizioni di aumento della attività della tiroide.

    Per quanto riguarda la alimentazione, questa deve apportare calcio, ma non solo, sono importanti anche altri oligoelementi, come il magnesio che si trova in banane, cereali integrali, nocciolame, legumi, il fosforo, l’85% di questo minerale è nelle ossa assieme al calcio e si trova in legumi, cereali e uova, il manganese che viene fornito da zenzero, castagne, spinaci, avocado e il rame, nelle arachidi, miele e funghi . Tutti questi minerali concorrono, assieme alla vitamina D al corretto metabolismo delle ossa.

    Dove si trova il calcio? Tutti pensano subito a latte e latticini, in realtà non è proprio così, o meglio in questi alimenti il calcio c’è ma non viene adeguatamente e correttamente utilizzato dall’organismo. Il calcio circolante nel sangue, spesso considerato come parametro di riferimento per i problemi di calcificazione ossea in realtà viene utilizzato per altre funzioni primarie, come la contrazione dei muscoli, la coagulazione del sangue e altre funzioni vitali. E’ importante che il calcio presente a livello dei tessuti non sia sequestrato da una eccessiva acidità, quest’ultima dovuta a regimi alimentari scorretti, come quelli iperproteici, compresi i latticini o derivante dai cibi eccessivamente raffinati e ricchi in zucchero. A tamponare questa situazione è importante consumare verdura cruda possibilmente, cereali integrali e semi, come ad esempio il sesamo che ha un alto contenuto di calcio, ma anche magnesio e fosforo. Una fonte buona di calcio è il pesce azzurro, i gamberetti, la rucola, noci e nocciole.

    Tra le vitamine oltre alla D, che ricordo essere fornita soprattutto dal sole e dall’olio di fegato di merluzzo, dai pesci come lo sgombro, salmone, pesce spada e dalle uova , anche la C sotto forma naturale nella frutta e verdura dà suo contributo alla salute dell’osso, aiutando ad aumentarne la densità.

     

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    Elisabetta Ravera
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    Elisabetta Ravera medico chirurgo, specialista in nutrizione clinica e dietetica, naturopata. Ha gestito l'unità di supporto nutrizionale all'Istituto Tumori di Milano, successivamente si è dedicata alla ricerca clinica. e attualmente esercita la libera professione nell'ambito dietologico-nutrizionale a Cogoleto, nella Riviera Ligure di Ponente e a Genova. Collabora con la rivista "L'Altra Medicina" e ha un suo sito internet www.nutrizionearmonia.it.

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