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    Dol's Magazine
    Home»Donne digitali»Ragazze e propensione tecnologica
    Donne digitali

    Ragazze e propensione tecnologica

    DolsBy Dols11/09/2015Updated:11/09/2015Nessun commento4 Mins Read
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    propensione-tenologica
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    Quanto la connotazione delle professioni influenza le scelte delle ragazze.

    di Fiorella Operto

    There was an enormous body of masculine opinion to the effect that nothing could be expected of women intellectually. Even if her father did not read out loud these opinions, any girl could read them for herself; and the reading, even in the nineteenth century, must have lowered her vitality, and told profoundly upon her work. There would always have been that assertion—you cannot do this, you are incapable of doing that—to protest against, to overcome.
    Virginia Woolf (A room of one’s own)

    In Europa e negli Stati Uniti, gli studi in materie scientifiche e le professioni tecnologiche sono molto connotati verso il maschile, tanto da indurre nelle ragazze la cosiddetta “minaccia dello stereotipo”. Ricordo un esperimento condotto come tesi da tre dottorandi (Spenser, Steele e Quinn, 1999. L’esperimento riguardava l’influenza della minaccia dello stereotipo sulla perfomance in matematica di un gruppo di ragazze. Nell’esperimento, le ragazze avevano punteggi minori dei ragazzi quando era detto che le ragazze avrebbero trovato difficili i test di matematica.
    Altrimenti I punteggi erano uguali tra ragazze e ragazzi.

    L’esperimento ha più di 15 anni, ma il lavoro di Corell è recente. Nel 2006 la sociologa Shelley Corell analizzò lo stereotipo dominante secondo cui i maschi sarebbero naturalmente più portati e bravi nell’informatica delle femmine. Sebbene questo giudizio sia falso, esso ha tuttavia un potere di determinare la realtà, influenzando i maschi verso certi interessi e scoraggiando le femmine. Infatti, l’interesse verso un certo curriculum di studi o una professione deve essere anche rafforzato (soprattutto ai giorni nostri, in una così grave crisi occupazionale) dalla certezza, dall’auto affermazione di essere anche potenzialmente portati, bravi. Non solo, ma la valutazione mediante  è oggi quasi insindacabile, per cui se una ragazza “va male” a un test scientifico, si sentirà inadatta e anche incapace a studiare scienze, o matematica, ecc.

    Ovviamente, non sempre questi stereotipi sono comunicati deliberatamente da menti ree, poiché per lo più si tratta di comunicazioni inconsce, o battute di spirito, commenti senza pretese e comunque sempre molto influenti. Soprattutto, questi falsi giudizi funzionano quando gli studenti sono piccoli, perché i bambini e le bambine fanno la scelta della loro carriera scolastica molto presto, quando ancora l’influenza sociale è molto alta.

    L’aspetto sottolineato dalla Corell è che la rarefazione delle ragazze nelle carriere scientifiche è un dato straordinario in tutta Europa e negli Stati Uniti, straordinario e persistente, senso che si conferma al di là delle lingue, culture, religioni, livello economico delle famiglie, come se esistesse un filtro ad hoc per loro.

    La sociologia recente ha dimostrato che il genere è un sistema a multi livello che non riguarda solo l’identità e il ruolo a livello individuale, ma comprende anche il comportamento tra individui e le interrelazioni, la cultura, le credenze e la distribuzione delle risorse. Questi multi livello contribuiscono nella generazione – e a traslare da una generazione all’altra – l’inegualità di genere, che si dimostra così essere un sistema molto stabile e conservativo.
    È come se le ragazze avessero bisogno di un “permesso speciale”, di un’approvazione generale per iscriversi a corsi di studio di scienze o di matematica.

    La ricerca di Jacobs and Eccles (1985) mostrò che la falsa credenza delle superiori capacità innate nei maschi nelle scienze era trasferita dalle madri ai figli; ma uno studio della National Science Foundation indicò che anche presso i professori di matematica, maschi e femmine, era dominante lo stereotipo che le ragazze fossero meno brave.
    Molto interessante è l’effetto dello stereotipo al contrario, vale a dire che molti maschi sovrastimano le loro abilità matematiche e scientifiche e scelgono studi e carriere che si riveleranno poi fallimentari (presunzione di competenza).
    Uno – uno tra i tanti – problemi che affrontano le bambine e ragazze nel loro interesse verso le STEM è la rarità sociale dei gruppi di pari: gruppi, comunità, tribù di ragazze (ma anche con ragazzi) con cui scambiare idee, soluzioni, compiti, sfide, gadget, prodotti. Tutta la gadgetteria sul mercato è orientata a una “clientela” di giovani maschi – e i loro parenti.
    Women in Computing è una Action organizzata da ECWT, lo European Centre for Women and Technology per contribuire a creare questa dinamica di gruppo, con un evento dedicato al 200esimo anno della nascita di Ada Lovelace (Brussels, 9-10 dicembre 2015) . Riunirà ragazze, professioniste, aziende, settore dell’educazione. Io parteciperò a nome di Scuola di Robotica con un intervento dedicato al movimento delle MakeHer. Vi scriverò appena tornata.

    ECWT: www.ecwt.eu
    Women in Computing: http://www.womenincomputing.eu

    (Seymour and Hewitt 1997).

    https://sociology.stanford.edu/sites/default/files/publications/gender_and_the_career_choice_process-_the_role_of_biased_self-assessments.pdf

    ragazze tecnologia
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    Dols

    Dols è sempre stato uno spazio per dialogare tra donne, ultimamente anche tra uomini e donne. Infatti da qualche anno alla voce delle collaboratrici si è unita anche quella degli omologhi maschi e ciò è servito e non rinchiudere le nostre conoscenze in un recinto chiuso. Quindi sotto la voce dols (la redazione di dols) troverete anche la mano e la voce degli uomini che collaborando con noi ci aiuterà a non essere autoreferenziali e ad aprire la nostra conoscenza di un mondo che è sempre più www, cioè women wide windows. I nomi delle collaboratrici e collaboratori non facenti parte della redazione sono evidenziati a fianco del titolo dell’articolo, così come il nome di colei e colui che ci ha inviato la segnalazione. La Redazione

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    Caterina Della Torre

    torre.caterinadella

    Redattora del sito internet www dols.it

    Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare Donne pronte al dialogo, ai trattati, a scavalcare barriere e confini, ai cambiamenti, alla PACE.
Protagoniste di una sfida femminile secolare che nessuna guerra potrà negare. Nessun futuro potrà prescinderne.

https://www.dols.it/2025/06/09/donne-di-pace-e-di-guerra/
    https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-n https://www.dols.it/2025/06/06/la-solitudine-dei-non-amati/

La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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