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    Dol's Magazine
    Home»Donna e lavoro»Risorse umane»Notte prima del… Colloquio
    Risorse umane

    Notte prima del… Colloquio

    Maria MattoliBy Maria Mattoli28/06/2015Updated:01/07/2015Nessun commento5 Mins Read
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    colloquio-lavoro
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    Il colloquio va preparato, proprio come un esame o come una battaglia, e tanto più riuscirete a razionalizzare e a prepararvi, tanto più la  notte sarà tranquilla e  porterà ristoro.

    Nel II capitolo dei Promessi sposi si racconta che il Principe di Condé, la notte prima della battaglia di Rocroi, dormì sonni del tutto tranquilli, perché sapeva già cosa fare ed aveva dato tutte le disposizioni ai suoi. Don Abbondio invece, passò una notte bella agitata visto che se la faceva sotto e non era preparato su come avrebbe affrontato il povero Renzo il giorno successivo. Anche Venditti, la notte prima dell’esame, la passò a girovagare per Roma senza riuscire a dormire, in una notte di giovani attori, pizze fredde e di calzoni, notte di sogni di coppe e di campioni…

    Anche la notte prima di un colloquio, soprattutto se per noi è importante, può essere una notte tormentata. Vi siete mai chieste il perché? Perché il colloquio va preparato, proprio come un esame o come una battaglia, e tanto più riuscirete a razionalizzare e a prepararvi, tanto più la vostra notte sarà tranquilla e vi porterà ristoro. Del resto, credete che Venditti avrebbe girovagato per Roma per una notte intera se ci avesse capito una mazza di matematica (e ringraziamo il Cielo che fosse così, perché la canzone è troppo bella e la nostra maturità non sarebbe stata la stessa senza il suo capolavoro)?

    Il colloquio si prepara il giorno prima. Nel fatidico “the day before”, ci si mette a tavolino con noi stesse e si fa mente locale per prepararci alla battaglia. Quanto più studieremo e rifletteremo sul nostro colloquio, tanto meno l’ansia farà capolino… o per lo meno riusciremo a tenerla a bada (e noi donne, di ansia, ne abbiamo da vendere!).
    Ma allora: su cosa è bene focalizzarsi? In primis, cerchiamo di carpire quante più informazioni possibili dall’annuncio di lavoro o da quanto ci è stato detto sul colloquio (piccola parentesi: ogni volta che ci candidiamo per un posto di lavoro, è buona cosa conservare il testo dell’annuncio). Di solito, l’annuncio ci dice: l’azienda (o il tipo di azienda) per cui faremo il colloquio, le mansioni e competenze richieste, le caratteristiche personali e tecniche ricercate e tante altre informazioni che per noi rappresentano un vero tesoro dei pirati.
    A questo punto:
    – Apriamo il nostro armadio e decidiamo cosa metterci. Qualcosa di formale, semplice e che ci faccia sentire a nostro agio. Se lo prepariamo fin da ora, non ci troveremo domani ad un’ora dal colloquio ad imprecare contro la nostra camicetta preferita che ha una super patacca di sugo proprio sul davanti!

    – Prepariamoci una bella autopresentazione di 3 o 4 minuti, chiara, lineare e cronologicamente ordinata riguardo al nostro percorso accademico e professionale: del resto, nel 99% dei casi l’Incipit del colloquio non è il fatidico “Mi parli di Lei?”

    – Se la conosciamo, studiamo il sito dell’azienda per cui facciamo il colloquio. Cerchiamo di carpire più informazioni possibili sui valori aziendali, la Mission, i dati, il fatturato e qualsiasi altra informazione e curiosità. Come se ci preparassimo per un esame. Il selezionatore apprezzerà sicuramente il fatto di avere davanti una persona che ha avuto il pensiero di documentarsi prima sull’azienda. In più, potremo essere preparate di fonte a domande come Cosa sa della nostra azienda? o Perché le interessa lavorare con noi?

    – Gnozi s’auton, conosci te stesso, dicevano i Greci. Conosci te stesso per riflettere su quelli che sono i tuoi punti di forza (da esaltare: in fondo il colloquio è un’operazione di Marketing) e i punti di debolezza e gli ambiti in cui è meglio non andare a parare (ognuno ha i suo scheletri nell’armadio). Conosci alla perfezione il tuo Curriculum, le date e possibili informazioni su cui è meglio non portare il discorso o tranelli in cui potresti cadere. Prepariamoci in anticipo a rispondere con positività alle domande scomode.

    – E’ bene prepararsi anche a rispondere alla famosa domanda: mi dica 3 pregi e 3 difetti. Domanda odiosa, è vero, ma possiamo tranquillamente cavarcela preparandoci mentalmente 3 nostri pregi (che sicuramente abbiamo) e inventare”a tavolino” 3 nostri difetti. Un esempio? Se l’annuncio di lavoro richiede una persona con forte resistenza allo stress, potremmo prepararci un bel Sono uno che non riesce a stare senza far niente a lavoro, ho sempre bisogno di fare qualcosa: apparentemente vi state dando delle schizzate, ma in pratica comunicherete il messaggio che amate i carichi di lavoro pesanti e tutto lo stress che ne deriva.

    – Pensate anche a qualche bella domandina da fare alla fine del colloquio: domande che attengano all’azienda ed al lavoro. Quali sono le attività giornaliere? Quali sono i valori aziendali? In modo che evitiate di scivolare in bucce di banane tipo Quante ferie ci sono? E’ prevista la pausa sigaretta?

    – Infine, Last but not least: cercate piu’ informazioni possibili sulla persona che incontrerete. Studiatevi il suo profilo sui Social, leggetevi le varie pagine che compaiono dopo aver googlato il suo nome: quante più informazioni avrete, tanto più “ridimensionerete” l’ansia, vi ricorderete che avete davanti una persona in carne ed ossa e magari riuscirete anche a creare empatia con il vostro interlocutore.
    Preparare tutto questo vi farà sicuramente andare a nanna con una sensazione di aver fatto il vostro dovere e tutto ciò che è in vostro potere per vincere la battaglia.
    Buonanotte, principe di Condé… E in bocca al lupo per domani!

    notte. colloquio
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    Maria Mattoli
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    Maria, 38 anni, marchigiana, dopo la laurea in Legge all’Università di Bologna e un Master in Human Resources al Sole 24 ore, Nel 2013, ha deciso di mettersi in proprio e fondare la sua attività, Non solo CV, www.nonsolocv.it, per sfruttare la sua esperienza dall’altra parte della barricata: Maria supporta le persone nella dura ricerca del lavoro, attraverso la stesura del CV in italiano e in inglese, preparazione al colloquio individuale e di gruppo, Digital Reputation e profilo Linkedin e molto altro.

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La solitudine dei non amati, firmato e diretto dalla regista norvegese Lilja Ingolfsdottir, nella sua opera prima, con Oddgeir Thune, Kyrre Haugen Sydness, Helga Guren e Marte Magnusdotter Solem .
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    Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo roman Per anni nessuno ha voluto pubblicare il suo romanzo, L’arte della gioia, uscito dopo la sua morte (nel 1996 a 72 anni) e solo grazie alla dedizione del marito, Angelo Pellegrino. Il libro vide la luce nel 1998 presso Stampa Alternativa (e poi nel 2008 da Einaudi). Tollerata dai salotti intellettuali del tempo, dove era entrata grazie alla sua lunga relazione con il regista Citto Maselli, Goliarda Sapienza fu sempre insofferente nei confronti del mondo intellettuale e borghese. Attrice, scrittrice, donna libera, più irregolare che anticonformista, chissà cosa penserebbe dell’interesse che sta suscitando in questo periodo non solo la sua opera ma anche la sua vita.

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Lo studio delle lingue straniere alimenta la curiosità e stimola la voglia di apprendere in molte discipline anche ben diverse, soprattutto se sostenute da una capacità imprenditoriale. Questo lo dimostra la storia qui di seguito riportata di Marialuisa Portaluppi da noi intervistata.
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Recensione poetica emozionale di Lezione d’amore. Sinfonia di un incontro.

Spettacolo scritto e diretto da Andrée Ruth Shammah, con Milena Vukotic, Federico De Giacomo e Andrea Soffiantini. Visto al teatro Franco Parenti Maggio 2025.
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